N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

-9chesi Bartolommei e Farinola, il Marchese Capponi, e bisog,nando tutte quelle centinaja di persone che hanno firmato l'atto di adesione all' opuscolo Toscana e Austria? Perchè sopportare il contegno impertinentissimo del Ministro piemontese, il quale non fa altro da molto tempo che aprir finestre sul tetto al governo presso il quale si trova? Percbè permettere questa partenza scandalosa di volontari, e questo transito senza fine, anche più scandaloso, de' romagnoli per la Toscana? E a Livorno, l' arruolamento d'un intiero battaglione? E la Toscana che si sfalda a pezzelti: si sbocconcella perfino il militare ! Vergogna ! Per carità, Altezza, fatevi pure odiare, se volete, purclìè vi temano, ma non vi fate spregiare - Un curato, amico mio mi diceva jersera: È venuto fra gli altri a .confessarsi da me di sentimenti , ribelli un ~ntico mio penitente, pasqualino ma buono; io gli ho detto : Fratello, rammentatevi che S. Paolo scrisse: Obbedite ai vostri superiori, anche discoli.- E lui pronto ha ripreso: Discoli, pazienza ! Anche Leopoldo I era un po' discolotto colle donne, anche .... ma, Padre, mi trovi un po' un testo che dica: Obbedite ai superiori vostri assurdi e ridicoli. - E io, conchiuse il prete, bo dovuto rislringermi nelle spalle, e alzare la mano. - Or basta : speriamo che caduta senza _riparo questa e altre molte autorità che si reggono an- / cora a suon di sofismi, di trappolerie, di cannoni e di bastonate, ne sorga un'altra più bella, vera incrollabile: L' autorità della rettitudine e della *

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==