N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

-30nimenti provarono il contrario, o almeno posero in evidenza la grande difficoHà ·che esiste di accomunare quel governo con la libertà. Dovrebbe ognuno rnellersi d' accordo per. riconoscere che la tranquillità della Penisola e un buon governo a Roma interessano la conservazione e la gloria del potere ponti.ficio, e che questi risultati non dipendono necessariamente dall' estensione più o meno grande del territol'io sul quale l' autorità romana si esercita. Riassumendo: ciò che agita gl'Italiani da quasi un meuo secolo, ciò che forma per essi il fine degli sforzi c dei sacrifizj che raddoppiano ogni giorno, è una esistenza politica indipendente, la speranza di pervenire pet· essa a godere di quelle istituzioni, le quali assicurano la stabilità dei governi e la felicità dei popoli, per il concorso delle classi intelligenti ·al potere. Tale è il voto degl'Italiani, tale è la politica del governo francese in Italia; dipende dal concorso attivo del· l'Inghilterra di ottenere paci{icar.nente un risultato che ormai non può essere impedito, senza perpetuare la rivoluzione nel centro dell' Europa, e fare della situazione dell'Italia una minaccia continua contro la pace. Pisa, Marzo 1859. De\'otissimo C. MATTEUCCI. (Dal Nord. )

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