N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

-29- ' 111lle generazioni future che le grandi potenze st rmnirono a metà de~ secolo decimonono, per assicurare con un atto di prudenza e di giuslizia, la liberazione e la felicilà di un popolo che per il suo genio ha ben qualche diritto alla considerazione dell' Europa? L'Inghilterra e la Francia, noi lo ripetiamo ancora una volla , debbono impiegare tutta la loro potenza e far concorrere l'Europa intiera, per rimettere in pace l'Italia, ciò che non potrebbe aver efi'ello senza assicurare la indipendenza delli Stati italiani, e senza porre questi Stati in grado di dare a se medesimi delle istituzioni conformi al grado loro di civiltà, e alla gloria della patria . . Nel 1848, allorquando le armate di Carlo-Alberto e dell' Austria si disputavano il suolo lombardo, le popolazioni Lombardo-Venele e quelle dei due Ducali votarono l'atto di unione alla Sardegna; noi ci rammentiamo con gioia una lettera entusiasta del primo ministro d'·lnghilterra in quel tempo, il celebre rappresentante di Tiverlon, contenente dei voti ardenti per la formazione e per l'avvenire del regno dell'alta l talia. Oggi che un governo libero e nazionale è stabilito in Italia, che le armale della Francia . sono pronte a difendere il regno di Vittorio-Emanuele c la sua bandiera, che il sentimento nazionale è piti che mai sveglio e pronto a grandi sagrifizj, e che tutta Europa riconosce che i cattivi governi dell'Italia centrale, sostenuti dalle bajonelte austriache sono una causa permanente d'agitazione, e una minaccia di guerra, non è permesso all'Jnghilterra ·di non cooperare attivamente con la Francia a raggiungere un risultato ch'Ella avrebbe voluto ottenere dieci anni sono. . Una parola finalmente sul governo delli st.ati romani. Quali che possano essere i pregiudizj dell'Inghilterra contro il potere di Uoma, non può esservi uomo di stato che non riconosca lutto il pericolo di cui quel potere è minacciato per la sua associazione ad un cattivo governo civile. Non è mollo tempo che cuori generosi e intelligenze somme avevano immaginato che il segnale deHa liberazione d'Jtalia dovesse esser dato dal Capo del callolidsruo. Gli avve-

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