N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

-28 ncziano non ha giammai cessato d'essere un popolo italiano, nè mai potè rinunziare a conseguire un buon governo conforme alle sue tradizioni, ai suoi veri .interessi e alle sue simpatie nazionali. L'Austria, ci dicono i suoi pubblicisti, non è mai sicura dei suoi possedimenti italiani se la sua influenza non domina in tutti i gabinetti d' Ilalia; bisogna che per assicurare questo possesso s' opponga ad ogni riforma politica, soffochi dappertullo la libertà della stampa, s'appoggi sui- ·J' autorità ecclesiastica per riuscire a comprimere gli spiriti: bisogna che l'Austria sia libera di portare le sue armale in Italia ovunque il minimo segno di vita nazionale si risveglia; e difaUi, con tinuano gli stessi pubblicisti, la causa dell'agitazione il<tliana risiede a Torino: noi non abbiamo nulla a temere dai governi di Roma, di Napoli e di 'Firenze. Francamente, senza esaltazione alcuna e senza troppo indignarsi contro tale prostituzione della più bella facoltà dello spiri to umano, io me ne rimellerei tanto alla coscienza di un selvaggio quanto a quella di Lord I.ansdowne per sapere cosa rimarrebbe di questo preteso ragionamento contro l'Italia, allorché si togliesse all'Austria l'appoggio di 400 cannoni e di 1tlO,OOO baionelle. Ma a parte questo genere di argomenti. Se il sentimento nazionale degl'Italiani non si lascia comprimere, se tutta Europa riconosce che è gius to e necessario per l'equilibrio politico che gli Stati italiani siano indipendenti, se è dell' interesse di una grande potenza d'accordo eol sentimento del suo Sovrano, di .far cessare la preponderanza austriaca in Ilalia, se l'Europa non permette all'Austria di soggiogare 'il Piemonte, se infine per conservare la Lombardia e la Venezia deve l'Austria spendere tutto il suo danaro e tutte le sue forze militari non raccogliendone che- odio e fallimento, è più che permesso dubitare della tenace vitalità delle sue forze. L' isloria fra le sue terribili lezioni ci ha conservalo memoria di un gran concerto europeo per distruggere la n~zionalilà polacca. Perchè non potrebbe essa insegnare

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