N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

10sapienza. Son tanti anni che la sospiro ! - Ma ceco, già sorge : su dunque , fratelli miei , se la qualità di antico impiegato non vi fa ostacolo, prendiamoci a braccetto, e in tanti drappelli procediamo alla rivoluzione civile gridando; non già quelle antiche · voci ipocrite , efimere o stolte di Viva Pio nono, Viva Gioberti, Viva Leopoldo; ma Vivà l'eterna Ragione, l'eterna Verità, l'amore universale, Viva insomma la civiltà, VIVA IL VANGELO. - Qui fermiamoci un momento, e guardiamoci intorno : Credete voi che siamo · in Firenze'· in Toscana, in Italia, in Europa? No, davvero: siamo nel mondo. Nel mondo, io dico, . noi siamo , c sebbene i cannoni tacciano, la guerra è già cominciata, anzi ferve la zulfa : nè i battaglieri son da una parte Leopoldo Il, il Landucci e i gendarmi, e dall'altra il Salvagnoli, i Signori della Biblioteca, il Matteucci e il Corsini ; nè da una parte è l'Austria dall'altra il Piemonte; ·no, la battaglia è fra il disonore del Golgota e la magnificenza del Panteon; fra il professar Galilei e la santa Inquisì!" zion~; fra un Papa che pur jeri passeggiava in tutta prosopopea tentando invano di galvanizzare il cadavere della cieca reverenza, e un Re galantuomo che da un cantuccino del mondo ci vilizzato dice poche parole alla buona; ed ecco scuotersi fino dai fondamenti l' Europa tutta; ecco l'Italia fremere di nuova vita, ecco principiare, continuare e compiersi in dignitoso silenzio una grande rivoluzione, ecco una schiera di eletti in~ gegni entrare in lizza colle parole, e una schiera

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