N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

-7solo principio: il principio dell ' autorità. E per questa sento un così grai;lde amore che dopo r abolizione dello Statuto, e lo spergiuramento del Granduca, mi ero ingegnato a forza di non parlare, di obliare, di chiudere un occhio, e d' ingigantirmi quel po' di bene che il Governo faceva, a rialzare nell'animo mio, 'e 'in quello della mia famiglia il gran principio dell'autorità, e con esso il Gover~o che lo rappresenta. Quel tremendo opuscolo: Toscana e Austria mi ha dalo in certo modo uno scossone, e mi ha sgarbatamente svegliato. Nel leggerlo mi venne 'un tremito convulso, e dopo averlo percorso tutto d'un fiato, non potei fare a meno di esclamare, bencbè fossi solo solo in camera mia : È vero, è proprio vero: son tutti fatti, e tutti sono accaduti sqtto i nostri occhi, e tutti (eccetto la lettera di Radetzky) erano a noi toscani pienamente noti : non c' è che dire: QOÌ siamo stati per sette anni sotto un gover~o illegale, rivoluzionario, provvisorio : Leopoldo secondo è fuori della legge, e i suoi ministri con lui . - Che opuscolo! Cbe autorità terribile di fatti, e di nomi! Aveva ben ragione la Granduchessa Maria Antonia ad arrabbiarsi, e far di tutto perchè non vedesse la luce : violò è vero la ,legge, commise un delitto inutile, ma alla fin de' conti, ognuno ha l'istinto della sua conservazione: non le doveva premere l'esistenza della dinastia allé,l quale ella è unita?- Così dicendo presi H cappello e apdai a fare una passeggiata fuor di città . per dare sfogo al - meno alle gambe.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==