N. Corsini; C. Matteucci - Due lettere d'illustri toscani sulle cose presenti

-16nemmeno iJ pensiero di tentarla ; perciò parmi che due sole vie sieno attualmente aperte pel governo toscano , cioe : ta neutralità e L' accostarsi alla politica franco-piemontese. lA\ inazione nella quale fin qui è rimas to il governo, e nella quale sembra, almeno per ora, deciso a persisterer accenna senza dubbio alla neutralità ; ma questa neutralità dà ella speranza di potersi sostenere1 e farci conseguire i due oggetti importantissimi, che da noi debbono prendersi di mira, e che ho designali di sopra? Io credo di no. Non • bisogna illudersi sopra un punto essenziale: la ques tione italiana sollevata dalla Francia ha profondamente commosso ed agitato il paese, perché I' idea della nazionalità è mollo piu diffusa e piò forte oggi, di quello che lo fosse tra noi nel 1848 ; e sebbene vi sieno ancora alcuni che credono che questa idea non sia che nelle torbide menti di pochi , a me pare che, ammettendo anche per un momento che sieno pochi quelli che apertamente la propugnano, quando alla voce di quesli pochi tutlo un paese risponde e si muove, sia forza il concludere che il principio propugnato da essi esiste, ed ha radici nel cuore di molli. In questo stato degli animi io credo impossibile che la politica della nen· tral .ità possa riuscire. Dubito anzi che ella sia presa dalla pubblica opinione come un succedaneo alla manifesta unione all'A ustria, riconosciuta impraticabile; quindi mi pare che vi sia purtroppo da temere che, continuando le cose a que· sto modo , verrà presto il momento in cui i clamori della piazza chiederanno al governo di dichiararsi nel senso della politica italiana ; ed allora cosa avverrà? O il governo tenta di resistere con la forza, ed ammettendo che la truppa gli corrisponda (del che però non so se sia certo) incominciano gli orrori della guerra civile in Toscana , mentre a poche mi glia da noi si combatte forse un'altra guerra piò nobile; cd oltre allo spettacolo misertndo di sitfatti avvenimenti, il paese andrebbe incontro a mali incalcolabili , e la dina· stia che esso vorrebbe conservare perché l' ha sempre amata e l'ama, perderebbe per questo solo gravissimo fatto quella popolarità di che ha sempre goduto ; oppure il go-

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