La vivandiera di San Martino

LA VIVANDlER.A Dl SAN n1ARTINO 59 accolse fra tutti quei soldati - parte feriti per la patl~ia, e parte invidiosi di sì bella sort e - l'atto del re. Poj, senza badare all'etichetta, scopp-iò un uragano d'ap- -plausi; quei bravi sj rjzzavano sul letto, grid~ndo: -Viva il Re!. .. viva Vittorio!. .. viva il nostro Caporale! Vittorio sorrise. Le sue orecchie erano tanto avvezze all'espressione dell'amore del popolo quanto le orecchie degli altri prjncipi d'ftalia alle imprecazioni e alle minacce. - La vostra :mano, Carolina - disse il sovrano, afferrando la bianca e diafana mano della convalescente - Essa è di quelle che o:norano, tocca:ndola, anche quella di un Re. E accarezzata quella mano bellissima, un po' più forse che l'etichetta no:n avrebbe richiesto, il glorioso proseguì il suo giro di conforto e di consolazioni. - Rifiaterete anc0ra ? - mormorò Ulila voce supp1iehevole all'orec~hh} di Ca11olina- O mi trovate ades·s·o trop:pa meschino per asp-irare a una 111ano che ha stretto la mano di Vittorio? Carolina volse un celeste f~lorr; so al giovinotto, poi e0·n voce grave: - Iu.asei131mi adesso, marit0 mio - gU disse eo-n vo,ce dolcissima - I-Io bisogno d:i re,star sola pe1• un mom·en:to. Carol.it11a c Gil~mp&lQ.Jo sono torna.ti al loro vHlagg.io.,, dove ripos~HtO I:e 0ssa d'ei1 ])&veri 3JSSaiSSiR~ti. GiaiD!)aolo, sempre aiutato e protetto d;a Vittorio E- ' . manuele, ha prosperato a mePavjglia. Oggj, ricco, s timato,

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