La vivandiera di San Martino

\ LA VlV.ANDlERA Dl SAN MARTINO 57 Oramai convalescente, colla pallida testa circondata dai suoi capelli, essa era bellissima. Un giovinotto, stretto nell'elegante divisa di un caporale dei bersaglieri, era accanto al letto, e divorando la malata cogli sguardi le diceva : - Carolina, non vogliate disperarvi .... Un amore come il mio non si stanca per così poco. Amica mia, ve lo ripeto per la ~entesima volta, volete essere mia moglie? ' - E impossibile l... rispondeva con mesta fermezza l'inferma. \Voi sapete quello che è accaduto, G-iampaolo; voi stesso non potreste perdonarmi, e se un giorno vi trovaste faccia a faccia con quell'uomo... In quel momento un prete, che cercava sollecitamente cogli occhi di qua e di là, vide il letto della vivandiera e accorse-. -- Ebbene? - disse costei, sollevandosi sopra un gomito, e fi:-;saudo gli occhi ansiosi sulla faccia del sacer~ dote - Fucilato alle spalle. La lettera ha fatto un effetto spaventevole. l Un lieve rossore si diftuse nel volto della giovane, che si lasciò ricadere col capo cul guanciale, mormorando: - Vendicati! .. - Rifiuterete ancor a, Carolina ?... - insistè il ~io vane, con accento appassionato - Colui è morto... 'l passato è svanito come un'ombca... '\ - E impossibile, vi ripeto! - seguitò la giovane - che la mia colpa sia scusabile agli occhi di Dio e della mia coscienza, lo ammetto ; bo vendicato i miei genitori ! Ma voi, che non avevate quest' obbligo, voi non potetd accettare questa vergogna... Io non posso offrirvi una mano che nessun uomo onesto accon~entirebbe a stringere.

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