La vivandiera di San Martino

l 34 BlBLIO'l'ECA ' PATRlOTT lCA presenza di forze 'considerevoli che loro disputavano il terre11o. Nello stesso rnentre il generale Niel si accozzava. contro il nemico all'altezza di Medole. L'armata del Re in marcia verso Pozzolengo, incon- ' . trava egualmente gli AustrJaci avanti a Rivoltella, e dal suo lato. il maresciallo Canrobert trovava il villaggi0 di Carpenedolo occupato dalla cavalleria ne~ica. Non è nostrtJ ihcarico il narrare della battaglia di SolferitH>, eroicamente combattuta e vinta 1 dai Francesi, ' ai quali nohdimeno, come essi' con militare lea~tà riconobbero, fu di inestimabile aiuto la fermezza mir~bile dell'esercito piemontese, r.he sostenne eoh energia senza pari l'urto dei nemici. Infatti, se il nemico avesse potuto sfondare l'esercito Piemontes~ , pei Francesi era finita. ;. Lasciando quindi a un'altra volta il narrare di Sol· ferino, riportiamo, togliendola dalle memot•ie perSonali di un valoroso ufficiale piemontese, la desct->izi0ne della battaglia di San Martino, gloribsa per sempre alle artni ' italiani. « IY.lentre i Francesi coi combattimenti di Solferino, (Ca· t vriana, Medole, Ca~anova, Guidizzolo, sostenevano vigorosi gli attàcchi degli Austriaci, e li respingevano dalle loro posiziont, non meno acremente pugnavano alla sinistra dei primi i Plemontesi il cui còmpito era· reso ancora più difficile per la maggior sproporzione di forze in che trovavansi rimpetto agli :..\ustriaci i cui sforzi sembra· rono specialmente diretti contro l'esercito Sardo, rotta·n qual ~ restava scoperta la sinistra dei Francesi, che assaliti in pari tempo di fronte sarebbonsi troiVati in difficilissima posizione. .. l . . -

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