La vivandiera di San Martino

' l ~ ( • l LA VlVANDI" RA. Dl SAN MARTINO .33 zione che ne volevano fare gli alleati il 24 secondo le ~isposizioni date nel giorno precedente dall' imperatore N apeleone. Questa immensa forza degli austriaci trovavasi distribuita in tre principali masse; la prima composta dei corpi d'armata Benedek e Stadion di circa 30 mila uomini, comandata dal primo, doveva da Pozzolengo at· taccare i Piemontesi molto inferiori in numero, e impadronirsi di Lonato e Montechiari, la seconda massa comandata dal generale lchli.ck, - dove'\ja portar~ i su Sol.. . ferino e Castiglione, la terza massa, sotto gli ordini d~ll'imperatore d'Austria, sboccando da Volta per Guidizzolo e Medole, deveva pure dirigersi a Castiglione , " , contribuire a rendere favorevole ad essi l'esito della giornata. Quindi, allprchè gli AJleati, nell'albeggiare del 24 giugno avevano incominciato i movimenti assegnati a ciascun corpo, aecondo il pre~tabilito piano di marcia sul Mincio, vennero a trovarsi impensatamente a fJ.~onte di tutta quella imponente· armata austriaca, già appostata nelle migliori l - posizioni, forti per natura e rese più forti con molte opere difensive é numèrose artiglierie. L'esercito austriaco, animato dalla presenza del suo ' ' ' sovrano, era anche raffrancato dal trovarsi in località conosciutissime, appoggiato alle fortezze, e fidente perciò nella vittoria. Postisi pe.rtanto in marcìa i du.e eserciti nemici, noi1 tardarono ad incontrarsi, avendo ambedue pressochè gli stessi pJinti di r;nira. . Appena i marescialli Baraguay d'Ililiers ~ Mac-Mahon avevanp oltrepassato Castiglione, che si trovaròno in 3 - P acriottica• • l , .

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