La vivandiera di San Martino

LA VIVANDIERA DI SAN MARTINO 15 ~etta, vestita come le contadine doviziose di Brianza, benchè · pe.r la durezza dei tempi non portasse n è spiiIoni nè gioielli. Il giovinotto le corse incontro con una specie di frenesia. - Non passate di là, Carolina, non passate! ... - esclamò prendendole le mani con tanta e sì verace espressione di terl~o:!:e, che la glovinetta ne fu colpita. - Che è stato, Giampaolo~ - domandò la giovane con viva sorpresa - Non mi trattenere; sai bene che i miei genitori mi aspettano. ~ - I tuoi genitori... Oh, Carolina, non passare di qui, te ne supplico in nome della tua vita ! Un orrendo pensiero illuminò come lampo la mente della giovane sventurata. - Gli Austriaci ? -~gridò. E sfuggendo, con uno sbalzo di belva, alla st retta disperata del giovi ne, giunse neHo spianato ove erano dis tesi i nove cadaveri. La luna, tranquilla spettatrice 'di qualunque esecrando misfatto, illuminava quei poveri corpi di assassinati. Carolina vide il viso .di suo padre, di sua madre, di un fratello, dei suoi parenti-; la morte aveva restituito loro la lll:armorea immobilità sconvolta .un istante d~lle con.vul· sioni dell'agonia. Caì.--olina non mandò un grido, non versò una lagrima· Le parve che una mano di ferro le strappasse dal cuore qual che cosa di vitale; le parve che una striscia di fiamma corresse in fondo ai suoi occhi a disseccrtrvi per sempre la di v ina fonte delle lagrime. Come non morì ~ (~ome non diven:pe pazza sul colpo?... La fibra femminile ha di tali resistenze, ignote agli uo- . .

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