La vivandiera di San Martino

LA VIVANDIERA DI SAN MARTINO 13 Sfido io - borbottò il capitano - queste bestie non parlano l'italiano, e costui non capisce altro... Poi voltosi al prigioniero, in ottimo italiano : - Che facevi dietro la siepe, eh 1 - Eccellenza!... - balbettò il misero. - Lascia stare l'Eccellenza, e rispondi franco; altrimenti, per variare lo spettacolo ai miei soldati che ne hanno abbastanza di fucilazioni , ti faccio impiccare a quell'albero. Il contadin@ tremò tutto. - Avevo paura.... - rispose. - Paura di che?... IIai dunque la coscienza incerta 1. .. Tu portavi informazioni al nemico!... Se questo fosse... L'altro giunse le. mani. · - :B~ccellenza - gridò con accento, la cui sincerità era indisclltibile - avevo paura perchè ho visto fucilare quelli - e accennava ai cadaveri - Mi sono nascosto, per paura che mi vedessero e mi facessero la stessa cosa. Il capitano sorrise di gi0ia; a-veva ~.·aggiunto,lo scopo. - Ah, dunque hai avuto un po' di battisoffia, eh?... E che faresti, r.er sfuggire a una minaccia dello stesso genere?... - Tutto !. .. - esclamò il disgraziato, con un'enfasi che fece sorriùere il capitano. Io sono un povero diavolo, ma la vita è sempre la vita!... Il barone Schwartz sorrideva, accarezzando un'idea che gli era nata nel cervello. - Come ti chiami 1.... - domandò. - Giampaolo, Eccellenza. - Ebbene, Giampaolo, può essere che tu sfugga alla forca, ma a un patto. Noi ci allontaniamo da questo prato tu resterai qui , a guardia di questi cadaveri...

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