La vivandiera di San Martino

LA VIVANDIERA DI SAN RIARTINO 11 l disgraziati - erano nove - furono r.aessi in fila. Un giovinotto biondo, che comandava la schiera tedesca, ordinò con tono indifferente che 1uei nove infelici fossero fucilati. Per quanto la dis ciplina e l'abitudine avessero indurito il cuore dei soldati austriaci, un simile comando doveva suscitare molto proteste, e le suscitò! ·un vecchio sergente, che aveva fatto tutte le campa.- gne da trent'anni e che godeva molta autorità fra i suoi compagni, u~cì dalle file e si avvicinò con rispettosa timidezza al capitb.no. - Signor .capitano - disse con voce tremante - se mi fosse permesso di dire una parola... - Ah, sei tu, Karl ?... Ebbene, di' pure. - Io direi che la strage di questi infelici, che non hanno fatto nulla, potrebbe costarci molto cara. . _L'ufficiale corrugò le sopracciglia. - L'ordine del maresciallo Urban è formale. « Tutti r coloro che sono sorpl~esi colle armi in mano, saranno fucilati. .. » - Ma costoro non sono St·ati sorpresi colle arm1 1n LJ.ano - insistè il sergente. - Non avevano in casa che un vecchio fucile inservibile di quaeant'anni fa ... - Ebbene, ascoltate, mastro Karl - disse l' ufficiale con tono di indicibile alter-igia. -Quando il capitano barone Schwartz ha parlato, non si discute più, si obbedisce. Fate fucilare quei contadini. - Ma! .. - azzardò il sergente. - Dopo eseguita la fucilazione, vi metterete agli arresti di rigore. Il sergente, rosso di rabbia e d' indignazione, sentiva

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