Giuseppe Mazzini - Dal Papa al Concilio ; Dal Concilio a Dio

DAL PAPA AL CONCILIO 1 29 -« reggerei sulle vie della patria terrestre che dev'es· ~ serci scala al cielo e terreno d'educazione fraterna. » E quando, ~onscia o inconscia della propria missioné, l'Assemblea romana, innalzando a fronte del Vaticano il simbolo della maestà popolare, e scrivendovi sopra, l nuova formola di vincolo religioso ai credenti, le sante parole: Dio e il popolo, decretava decadutp di diritto e di i::ttto il potere t emporale del papa, quel decreto valea: « La società v'esilia, o papa, da sè. Tra noi cessa, -<< per provata vostra impotenza, ogni comunanza di << affetti, d'opere, d'aspirazioni. Voi dovevate guidarci; «, e mentre l'anime nostre, irraggiate di nova luce, « presentono un più vasto ideale e le nostre fronti « versano sangue e sudore a sgombrare gli ostacoli ·« sulla via, voi, trema111te, abbagliato, mormorate al- « l'umanità .vecchie formole dell'evo medio delle quali -<< abbiamo conquis tato il senso da secoli, vecchie dot- ·« trine di cieca rassegnazione a'mali che possiamo « vincere e che la preghiera cristiana ci invita a '« vincere conquistando il regno di Dio sulla terra « siccome è nei cieli. Quali progressi abbiamo noi da << secoli compiuto per voi? Quali vittime c'insegnaste -<< a salvare? A quale classe di miseri nel corpo o « nello spirito abbiam noi, per · opera vostra, stesa una ·« mano fraterna e detto: siedi con nQi alla mensa ~ degli eguali: inebbriati con noi nella comunione « dell'anime, però che per te pure Cristo dava il -<< suo sangue? Un popolo si levava in nome della (< Croce contro l'oppressione della mezza luna, e men- « tre uomini tenuti da voi come increduli accorrevano « da tutte contrade, ribattezzati alla fede nella spe- -« ranza, a vincere o morire in quel segno, voi non

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