Giuseppe Mazzini - Dal Papa al Concilio ; Dal Concilio a Dio

U, GIUSEPPE MAZZIN! .:.:;_ ________ --- - ----- ----·- espressione d'un grado essenzialmente imperfetto d'educazione del genere umano, ogni religione è una verità, destinata a vivere eterna, adombrata d'errori che passano; e la parte di verità che i tempi pote- :vano accogliere e incarnare nei fatti, fu largamente e utilmente diffusa da voi. Non v'accuso, benchè lo potrei più fondatamente, persecutori inesorabili di quanti da voi dissentirono; ricordo il terrore, eretto a sistema settantasei anni addietro da uomini fautori di libertà; e so inoltre che ogni religione fondata sopra una rivelazione immediata, diretta, da un uomo creduto di natura diversa dall'umana non può non essere intollerallte. V'accuso di persistere nell'aggiogarci a un concetto di Dio e della relazione tra Dio e noi, smentito dalla Scienza, e contro il quale protestano oggimai t'utte le facoltà d'intelletto e di cuore date agli uomini per iscopire la verità e maturate da mille .ottocento anni di lavori, di as:pirazioni, di patimenti evittorie. V'ac~uso di mantenere tra la Scienza e la fede, che sono le due al~ largite alla creatura per innalzarsi verso l'Ideale divino, un divorzio inevitabilmente generatore di materialismo o servaggio. V'accuso dell'insana pretesa, che il faro acceso diciotto secoli addietro, a illuminarci nel nostro viaggio attra:. verso un'Epoca, debba solo illuminar l ' infinito. V'accuso di rompere l'unità dell'Umanità collettiva, di dividerla in due sezioni ad arbitrio, l'una devota all'errore, l'altra sacra alla verità; di bestemmiare la potenza, eterhamente creatrice e rivelatrice, di Dio, imprigionandone H Verbo dentro una meschina frazione del tempo e dello spazio. V'accuso di fraintendere la santa anima di Gesù, piena oltre ogni altra d'amore

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