Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

:S3 Quanto al resto poi, alle spalle mi guardi lddio, che davanti farò di guardarmi io. Commossa e disordinata la Toscana, venne la volta di Roma. Anche in Roma non dico il popolo, ma i suoi nemici, i pochi agitatori dovevano coprir di vergogna il nome italiano. Io so che in Roma chi voleva m~ndare ad effetto i piani già formati ed eseguiti in Toscana potè porre innanzi idee vere , e desiderj giusti e generosi. Purtroppo Pio IX, o meglio, chi lo circondava, ed abusando la sua candida natura, lo raggirava, aveva separate e rese ostili le due Potenze che unite avrebbero soggiogato il mondo, la fede e la libertà, il papato e l'indipendenza. Purtroppo Roma e l'Italia, e · quanti sono a) mondo amatori del diritto e del giusto, quanti ebbero tnente e cuore per comprendere Pio lX, ciò che fu, ciò ·ch'egli è, ciò che poteva divenire per la civillà universale, ebbero a contristarsi e piangere su un fatale errore, ed a maledire le oscure arti che lo produssero. ~la qualunque ragione s'avesse, bisognava almeno ricordarsi che Napoleone diceva ( esso stesso se ne scordò in seguito, e ne pagò lo scotto): Traitez toujours avec le Pape comme s'il ayait cent-mille hommes derrière lui. Ma soltanto la stoltezza, la perversità potea

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