Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

ta Toscana prova ora, ~~iò ·che non aveva provato mai sotto gli antichi ministri del granduca LeopoJdo principe assoluto. Non si crederà sospetta o parziale la mia testimonianza. Da quei ministri fui esiliato pel mio scritto Gli ultimi casi di Romagna. Chi spiace ora ai ministri (l emocratici è manomesso, percosso da' suoi bravi, messo a pel'icolo della vita, e poi cacciato. Tale è la libertà in Toscana. Ho detto della libertà individuale , e taccio della liberUt della stampa, e del suffragio. La notorietà de'fatti mi risparmia la nausea di dover rimestare in questa immondezza. lo debbo presto andare in Toscana per motivi e per doveri che nè posso oè voglio trascurare. Perciò appunto ho voluto parlare del ministero democratico come meritano i suoi portamenti. Non volevo che voi, miei elettori, v'aves !c a vergognare del vostro eletto ed a credere che vi fosse timore al mondo atto ad impedirmi di chiamare iniquo il dispotismo di Firenze, come sono tre anni chiamai iniquo il dispotismo di Roma. So che prima e poi tutti si deve morire, e del quando non ho un pensiero al mondo; ma ho bensì pènsiero di serbare·sempre pura la mia fama d 'uomo che sino all'ultimo sospiro combattè per la libertà e l'indipendenza del suo paese.

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