Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

Ed affiochè questo non succeùa, che cosa ci vuol e? Ci vuole eq uìt:.t, dare ad ognnno il suo e far le porzioni giuste ed eguali per tutti. A tutti d unqne è bene di fat· un po' ù'orazioncina l a questo proposito e dire : Voi, democratici, contentatevi che tutti ~ieno popolo, abbiano i medesimi didt.ti, e non eercate di mettervi sotto piedi l'aristocrazia, i ~ codini veri o finti, reali o immag·in:uii; perchè anche un gallo se si stringa ul muro e veda di non potct• aver pace nè tregua si rivoltu, e s'ingl'gna coll'ugne e co' ùenli: c c,lli ha piil cnoro d'un gatto non vorrebbe ad un bisognu t!ss er da meno di lui. Voi , aristoet~a~ici, codini di t!tttc le g1·ossezze, Jung~H!z ze e qua t'ilù, non vi mettete in capo, quultmfjUC si uno i modi che s' useranno con voi, di pntet· rwppm· voi risuscitar don Rodl'igo. Egli è mott o per voi c ~nne per gli altri, come per tutti. Non v' immaginate di poter tornar indietro neppure d'nn paio d'anni. lo credo che pochi lo des iderino, e che nessuno abbia tanto scemo corvello da crederlo possibile; ma se pure vH ne fosse, se la cosa si vol esse tentare, io pel primo, hell' e codino come m'hanno battezza lo ora, ci metterei quanto ho di forza pet· i m pedirlo : e quando dico io, dico molti, anzi mollissimi, non solo in Piemonte, non solo in Italia, ma nell 'Eu ropa e nel mondo.

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