Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

~9 qnetla t11~dedef. la tl'ibulatione del nohile e del nou nobile , che è pl\ggio della gramigna; più Si sharba, pih riciccia. So che poco ho abitato il Piemonte, e che ora da pih d'un anno ne fui assenf e~ io che per carattere e p~t· abito ho sempre odiato que' pettegolezzi e que'puntigli di celo, avevo sperato che, data la Costituente, <.lislt'ulli i privilegi, divenuli una san t~ volta Lutti eguali, non si par.. !asse piit di la li miserie, auzi neppnr vi si pensasse; e mi pareva ~i fossero Jn ftterie p ii.t importanti dn tral.tare e d~ condurt·e a !enn ine : ma ritorliato i n patria dopo po cb i gio rni mi sono accorto che la lite de'ce ti Juht - ---- aUo stato Ja... lente se vogli:Ht10 - nié.t dura, e elle siamo d'accordo al solito come le campane rotte. Anzi quas i quas i s i polreuoe dire che la ques tio· ne s'è complicala di pii.t, poìch è per l'addietro si trattava di nobili e borgll es i; Ota invece è entrata d i mezzo una c lassifieazione nuova dell'a.. ristocl'azia ; non v'è pih so lamente qu ella dèl sangue, ma è ven uta fuori l'tt ltra della _prop t'ietà , della ricchezza, dell' ingeguo; insomma pare ehe per andae bene bisognerebbe che una nazione fo.:;se eorne q!lell:t scatola Ji tedeschini di stagno, dove tuili i solduti sono precisamente simili ed eg·uali dal prituo sino alPulLimo - \ per la buona r:1 gione che con unu forma sola si fanu o lutti.

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