Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

!O e vot<rei ottener da voi, che deste il voto a chi di mente e di dottrina fosse maggior di me; e ciò non vi sarù difficile. Ma uon basta; vorrei che il vostro eletto amasse l'Italia quanto l'amo io, :.tmasse l'Italia e non sè, e uon la propria ambizione, i l proprio partito, i l proprio interesse, ed in questo cercate chi mi sia eguale-- lo dico colla fronte levata - trovatelo, e mi basta. Ma ecco ciò che accade spesso a chi ~c rive! Si vorrebbe che la mente guidasse la penna ed invece la guida i l cuore. lo aveva stabilito non toccar certe piaghe~ e chiuder la porta a ·troppo amari pensieri, ed invece .. ... . E neppur per questo voglio ricominciare o lacerare quanto ho scrit.to. Son certo che capile l'animo mio, e sapete che se m, e venuto un momento l'umido ag1i occhi, pensando all,ltalia, ciò non fLl sentimeotalisrno calcolato, ma bensl un sospiro venuto propt·io dal pròfondo del cuore. Ma via, lasciamo per ora queste tristezze, e speriamo che un giorno o l'altro la Provvidenza si ricordi anche di noi. Per farvi dunque la storia della trasformazione mia- e di molti -in codini, bisogna che torniamo un passo addietro, e dovete sapere che avendo io per trent'anni di seguito corsa, visitata, studiata l'Italia da Siracusa a Torino,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==