Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

7 ponevagli, facendo con breve intervallo alle note conseguitare i sequestri de' beni dègli esuli lombardi già divenuti cittadini sardi. Contro un procedimento sì odioso e sì reo egli prorestò legalmente, e il concorde plauso ne riportò dell'Europa civile. Ma la questione d'Oriente fatta gigante, . l' Austria, prima che si risolvesse ad abbracciare il partito delle potenze occidentali, chiedeva alfa Francia per un trattato segreto la guarentigia de' suoi possedimenti in Italia. Misurò d'un guardo allora il Piemonte tutta la grandezza del passo a cui la sua riv aie accingevasi, comprese il pericolo della sua posizione, e con nno di quegl' impeti felici che riescon ne' casi più gravi a salvar uomini e Stati, proferse ardito la sua aileanza alle potenze occidentali senza nè patti, nè compensi_, ed entrò anch'egli nella gran lizza em·opea, sconcertando così, con una destrezza forse senza esempio, i piani dell" Austria. In quel giorno, 10 gennaio 1855_, il conte di Cavour tolse il portafogli degli affari esteri_, e consacrò il suo nuovo ministero coll' adesione alla lega anglo-francese. « Il trattato di alleanza ( continuano le parole del suo discor·so nella sovraccennata seduta del 16 apl'ile) fu, sino ad un certo punto, un'applicazione del sistema· da noi adottato ; giacc:hè, se è vero che il Piemonte partecipò alla guerra d' Oriente perchè la eonsiderava guerra giusta, ~uerra di equilibrio europeo, e, se anche si voglia, fino ad un certo punto, guerra di civiltà, posso accertare però che vi partecipò altresì collo scopo di acer·escer la fama in cui la Sardegna era tenuta e di acqui stare nuovi diritti per poter propugnare nel seno dei Congressi europei la causa dell' Italia. E rispetto al primo pun-

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