Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

6 pensiero, fidò tutto in sè stesso, nella bontà della causa, nel progresso della civiltà, commettendo animoso le sue sorti al tempo e agli eventi. Da quel momento forrnossi, per naturale e logica conseguenza de'fatti, il più assoluto antagonismo tra l' Austl'ia e il Piemonte. - Il. L' innalzamento del secondo impero in Francia ~ perchè basato sul voto universale, fu l'atto più solenne del riconoscimento de 'principii d t~ lla rivoluzione, che erano la perfetta antitesi d'i quelli della sant'alleanza. Ciò che avea reso l'Austria onnipotente in Italia erano stati per l'appunto i trattati del 1815; e l'assunzione al trono di Napoleone III non veniva ad essere altro in sostanza che la distruzione col fatto di quei medesimi trattati. Il Piemonte fin d'allora eomprese che, a vol er mnturare il suo gran disegno di abbalter l'Austria in Italia, gli era mestieri di stringet•e i suoi più forti legami colla Francia dei Napoleouidi. E in questo non esitò, concedendo con antiveggenza, con senno e con franchezza tutto cià ch'era ben comportabile colla sna dignità. E mentre da un lato prov·vedeva con ogni diligenza e solerzia al riordinamento interno della sua amministrazione, per quanto le condizioni presenti gliel consentissero, dall' altro tenea fisso lo sguardo al tempo avvenire, aspettando che tali gli si parassero innanzi gli avvenimenti da spingersi in una via più decisa. L'Austria non poteva certamente non iscorgere nell'altiero contegno del Piemonte un formidato nemico, ed ora le minaccie, ora gli atti ostilmente op-

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