Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

4 invece consisteva nell'accettare i fatti compiuti, nello adattarsi alle dure condizioni de'tempi, ma nel conservare ad nn tempo viva lu fede che ispirato avevano le magnanime gesta di re Carlo Alberto; consisteva nel dichial'are la ferma intenzione di rispettare i trattati, di mantenere i patti giurati, ma di contenere nella sfera della politica l' impresa che andò fallita su'campi di battaglia. « II primo sistema presentava certamente molti e segnalati vantaggi; applicandolo, si potevano rendere meno gravi le conseguenze della funesta guerra del 1848 e ~ 849; si potevano ricondnne più prontamente le finanze in floriùo stato ed esimere i popoli da tanti nuovi tributi. Ma l'adozione di q.uesto sistema importava una rinunci~ assoluta ad ogni idea d'avvenire, imponeva d'abbandonare le gl(:wiose tradizioni della Casa di Savoia, di ripudiare sdegnosamente la dolorosa, ma gloriosa eredità di re Carlo Alberto. Il generoso suo figlio non poteva esitare, e, quantunque assai più difficile, egli scelse il secondo. E per attuarlo_, pochi giorni dopo d'essere salito al trono, chiese a sedere a capo de'suoi consigli un illustre italiano, il di cui nome equivaleva ad un programma liberale ed italiano_, Massimo d'Azeglio. « Il ministero d'Azeglio applicò e praticò il secondo sistema, i cui principali scopi erano i seguenti: in primo luogo dimostrare alr Europa che i popoli italiani erano capaci di governarsi a libertà, che era possibile conciliare un sistema di libertà lealmente_, ma largamente applicato nel rispetto di quei grandi principii sociali che erano minacciati allora in altre parti d'Europa. Ciò fatto doveva cercare in secondo luogo di propugnare nel campo della diplomazia gl'in-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==