Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

15 la Francia imper·iale, venivano mettendo il colmo alla misura. E quanto più l' Anstr·ia proc.edeva baldanzosa e tracotante ne' &uoi atti iniqui, tanto meno si addava della tempesta che le si addensava su l capo, e che presto o tardi doveva scoppiare. v. Era riserbato all'anno di grazia 1859 il dar cominciamento a quella serie di fatti che in sì breve giro hanno preoccupato da un capo all'altro d' Kuropa la pubblica opinione. Dalle acerbe parole che il nipote di Napoleone rivolgevn; al cospetto del corpo diplomatico, in occasione di J.ieti auguri 'per il novello anno, al rappresentante di Francesco Giuseppe : << Mi duole che le noslre relazioni coll'Austria siano tanto cattive ». principiava il giusto giudicio che i Cieli avevano riserbato contro i trattati del1815, che sono la condanna della dinastia napole.onica ed il letto di procuste della nazione francese. Napoleone III, conscio che 1' Austria è la nemica pitl' accanita e più perfida che incontri la Francia in tutte Je sue imprese, memore dei tradimenti passati, indignato dei contrasti presenti, e sospettoso a ragione e ft·emente degl'intrighi Jegittimisti che si annodano a Vienna, volle quasi pregustare il piacere della vendetta in quell'insulto. II mondo se ne commosse. « L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo anno (di lì a poco tuonò la voce ùi Vittorio Emanuele nel discorso della Corona) non è pienamente sereno. « Confortati dall'esperienza del passato_, andiamo incontro risoluti alle eventualità dell 'avvenire. « Quest'avvenire sarà felice, riposando la nostra

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