Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

-11 cidenti, e confrontando le sue forze il Piemonte culle forze materiali della sua nemica, avesse a r.onsiderare la sua condizione come non immune ùi pericoli. E ad ovviare ad ogni contraria evenienza, il conte di Cavour si adepernva a sciogliere Id questione col soccorso delle alleanze, col cercare di formare e mantenere le alleanze colle ~grandi potenze che non avevano inter·essi contrari a' suoi. « Se le questioni politiche (egli diceva in parlamento) si discutono per mezzo della diplomazia nelle note, ne"' protocolli, ne' memorandum con argomenti legali, si decidono poi non più dai tribunali anfizionicL ma su' campi di battaglia da' battaglioni e dalle squadre delle une e delle altre .rotenze. E pur troppo la fortuna in questo non è sempre amica nlla rigorosa giustizia: la fortuna è ancora, com'era a' tempi del gran Federico, amica delle grosse schiere. Quando una nazione non può disporre di squadroni molto grossi, essa deve dar opera onde cercar d' aver·e all'occorrenza l'appoggio de' grossi squadroni de' suoi amici de' suoi alleati. « Cercando di appliçare largamente il sistema di alleanze, non solo rispetto alla Francia e all 'Inghilterra, ma rispetto a tutte la nazioni che non hanno in Italia interessi contrari a' nostri, che riputiamo anzi avere interesse acciocchè le condizioni d'Italia si migliorino, abbiam fatto quanto stava in noi per ristabilire buone relazioni coll' impero russo e per accrescer·e il sentimento di reciproca benevolenza col regno di Prussia. Io credo che, rispetto alla Russia, noi abbiamo raggiunto il nostro intento e che ora possiamo vantarci di avere con essa le migliori re .. !azioni .. >>

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