F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 8 )( c giusta l' argomentazione da voi, o Conte, fatta all' Europa., Non farò che ripetere cose già da me dette, che riunire o citare documenti già da me pubblicati: ma anche il ripeterli e l' ordinarli a forma di processo , ad appoggio di argomentazione per dimostrare la tesi presente, non è certamente inopportuna fatica. E alla mia voce non mancherà il consenso dei miei concittadini;, poichè ho la coscienza di farmi espositore non ~lo d' inconcusse verità , ma di esprimere l' opinione di quanto vi ha di uomini intelligenti e onorandi nello Stato Romano: e posso con maggior sicurezza affermarlo , perchè il loro concorso e consenso non mi mancò, allorchè le medesime cose vi espressi quando sedevate tre anni or sono come Ministro del Re nel Congresso di Parigi. L'Austria, nel porre nuovamente piede in Italia dopo la caduta dell' Impero Francese, fino dai primi momenti riassunse l' antica politica di Vienna, la quale mirava ad assorbire direttamente o indirett.amente tutta l'Italia. Già da lunga mano non aveva lasciato intentato alcun mezzo, non aveva lasciata sfuggire veruna occasione per giungere a questo scopo. Ogni guerra, ogni trattato porta l' impronta di un fatto, o almeno di un tentativo a tal fine diretto. Qual meraviglia se gl' Italiani fossero atterriti di tali minacce , e se più volte i Principi loro tentassero (ma sempre invano) d' intendersi per scongiurare un simile pericolo 'l Non vi è forse Archivio di Stato in Italia che non contenga le tracce di simili tentativi. Più volte lo tentò specialmente la Casa di Savoia, la quale nella coscienza della propria forza trovava direi quasi il presentimento del suo av-

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