F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 62 )( APPENDICE. Estmtto della Menw1'ia mandata da n oma al Cong1'esso di Parigi nel marzo 1856. Quanto alla seconda cagione, crediamo di non ingannarci upponendo che i potentati d' Occidente non si facciano la menoma illusione sull a vera forza e invincibilità dell ' idea nazionale in Italia. Dando un' occh iata al passato, essi si convmceranno agevolmente che le successive repressioni fatte in Italia dall' Austeia per necessità della propria con~ervaz i one, non fecero che rad1care sempre più , e render più profondo e più esteso, più caldo e più inùomabile questo sentimento, al quale non potè a meno l'Europa di fare omnggio, chiamandolo un sen timento giusto cd onorevole. Potranno esserci in Italia differenze di partiti e differenze d'opinioni su lla forma che può o deve darsi· alla nazione; ma salvo gli uomini disonesti dei due estremi partiti, cred iamo potere affermare che il voto dell ' indipendenza nazionale è più che un desiderio da un angolo all' altro della nostra Penisola. Non ignoriamo però che la breve durata della guerra e la spec iale posizione presa c tenuta dall' Aust ria durante la medes1ma , può rendere difficile al Congresso di assumere a sè la sistemazione finale di questa questione. Certo che facendolo farebbe un atto di giustizia e di buona politica, ma vediamo bene quali difficoltà possono opporsi a che possa riunirst il Congresso delle par ti interessa te senza gettare nuovamente sul mondo .la facc della guer ra. Crediamo però dove re assicurare i rappresentanti delle Potenze europee che gli Italiani non deporranno giammai questo desiderio ; e che se un assestamento dell ' Italia che non sancisca la nostra indiP.endenza totale non potrà essere adottato, sia perchè manchino o perchè non siano accettati i compensi che potrel.Jbero darsi alla Potenza dominatrice della Lombardia, crediamo che sia nell'interesse di tutti gli allea ti l' ordi nare almeno le singole parti d' Italia in modo che sia assicurata positi vamente l'indipendenza di tutti gli Stati Italiani non soggetti all 'Austria, e che si faccia in modo che il principio nazionale non venga urtato ma rispettHto, se non può essere nella sua totalità riconosciuto e sanzionato. Può essere una trista necessità il rimandare alcune questioni al-

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