F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 55 )( famiglie, e quella istanza avendo accompagnata da certificati dei medici e dalle Autorità locali , non ottennero quella grazia, se non quando gli Ufficiali sanitari Al).sttiaci ebbero esaminato i sofferenti. Nè ancora basta: e altre parole sono ancora necessarie per provare la verità di quanto ho esposto. E Io farò brevemente. Non fu la sola autorità giudiziaria invasa per tal modo dagli Austriaci, ma tutta l' autorità intera del governo restò nelle loro mani nelle città ove fecero soggiorno. In Bologna e in Ancona tutta la polizia papale restò nelle loro mani fino al 1857, cioè fino alla venuta del Pontefice, non restando però da quel tempo in poi di averne un'altra al loro stipendio. I passaporti per sudditi c per stranieri dovevano portare H nome e l' impronta cle.ll' l. e R. Comando ; da questo solo erano emanati i permessi eli caccia, le carte di .passo alle porte della città, .e fin anco i permessi per le fesle e per gli spettacoli. E in Ancona HCommissario Pontificio lVIonsignor Camillo Amici non potè giammai cosa alcuna volere nè comandare in nome del Papa che non gli fosse dal Generale Austriaco apertamente disdetta , n è cosa alcuna impedire che dali' Austriaco fosse voluta. Incalcolabile fu l' aggravio che pesò sui Comuni , e pesa tuttavia in lutto lo Stato per questa occupazione. Una tassa gravosissima è ancora iscritta ogni anno sotto questo titolo nelle tabelle di ogni Comune, e non si giunse mai a farne un equo riparto. Una Commissione in Roma fu adunata espressamente in questi ultimi mesi per renderla se non meno gravosa, almeno pii1 equamente di stribuita. Nè ciò deve recare meraviglia se al numero delle soldatesche si guardi: poichè non le sole 3pese di casermaggio e le altre consuete e indispensabili per ogni truppa acquartierata ci gravarono sul collo, ma altre enormi ne furono sopportate abusivamente. Imperoc-

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