F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 54 )( ne, essendo troppo manifesta l'innocenza degl' impu-· tali. Per mala ventura, l'esempio del Conte Baldeschi non ebbe imitatori ; in gui sa che alle supreme Autorità Pontifici e non restò che l' umile parte di esecutori delle volontà dei Colonnelli dell' imperiale esercito. Così nel mese di Giugno del 1853 l'Austriaco ordinò alle Direzioni della polizia pontificia d'incarcerare pressocllè venti cittadini delle province di Ancona, Senigallia, Fermo e Macerata, e di menarglieli nel Lazzaretto di Ancona occupato da solclatesche Austriache. E la polizia obbecliva~ I modi tenuti nel processo contro questi cittadini furono quelli che in altre parti dello Stato tennero o pr ima , o nel tempo stesso, o poi, gli Austriaci. I quali alle non pronte risposte o alle ardite degli accusati minacciavano Je battiture, e fuvvi alcuno fra gli accusati che viùe apparecchiarsi innanzi gl' istrumenti di quell' obbrobrioso supplizio. Il processo durò più che 18 mesi; le conclusioni furono estreme; dappoichè la sentenza fu questa: che tutti convinti del delitto di alt.o tradimento , tutti erano condannati a morte per forca. Che la sentenza era stata in via di giustizia confermata da S. E. il Feld-Maresciallo Radetzky, ma in via di grazia dalla inesauribile magnanimità e clemenza dell'Imperatore commutata per alcuni alla galera a 6 anni , per altri alla carcere di 4 anni , e per altri in fine di anni 2. - La sentenza fu letla ai condannati , ma non pubblicata. Ciò fatto, furono essi consegnati al Commissario Pontiflcio Monsignor Amici , perchè facesse eseguire la sentenza puntualmente, riserbandosene gli Austriaci la sorveglianza. E questo è tanto vero , che alcuni di quei condannati , per ragione del colera manifestatosi nelle carceri di Ancona , tradotti in quell e del proprio luogo, avendo fatta istanza di poter curare la loro malandata salute in seno alle proprie

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