F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 53 )( per mancata denunzia) conoscendo benissimo che invitato a vedere Aurelio Saffi e gli altri con lui congregati, aveva non solo disapprovato, ma virilmente inveito contro il medesimo per que' pazzi ·tentativi Mazziniani. Processo fu questo tutto non solo eseguito dagli Austriaci, e nel loro particolare mteresse, ma che finì con la maggiore onta che potesse mai farsi al Governo Papale. Imperoccllè il Farnè con i suoi compagni, Gregorini, MaLtioli e altri sostenuti lunga pezza nelle prigioni , venivano in fine graziati dal Mare~ciall9 Radetzky all'occasione del matritrimonio dell'Imperatore. Che dico io mai'? Se le altre volte le commutazioni delle pene e la grazia venivano direttamente dal Maresciallo J questa volta la grazia non fu che l'applicazione del Decreto di amnistia proclamato dall'Imperatore in Verona t Era quindi manifesto che quelle province all'Austria appartenevano J e facevano parte integrante dei possessi Austro-Italiani. Le Autorità Romane erano a tutto ciò estranee , e quindi l' usurpazione Austriaca è inescusabile. E come prova irrefragabilè di ciò non deve tacersi, come alla pl"ovincia di Perugia essendo preposto come Delegato il Conte Baldeschi (alcuni laici erano tuttavia lasciati al governo delle pro\•ince per alcuni anni), udita la carcerazione di molti cittadini e fra gli altri del Barone Nicola Danzelta amatissimo e per giusta ragione estimalo in quella città , sembrando a lui inconveniente che le Austriache autorità agissero per tal modo come assolutamente da lui indipendenti) domandate almeno dopo l'accaduto e non potute ottenere spiegazioni di sorta , rinunciò all' inutile e ornai vergognoso ufficio. . Ma questa protesta dell'autorità stessa suprema della provincia non fece retrocedere l'Austriaco, e non trattenne il processo J che prolungalo inutilmente per otto mesi J fu giuoco forza finire con una assoluzio-

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