F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 50 )( detta di rimproveri e battiture ricevute dal marito per essere stata sorpresa in fragrante col suo drudo) corre al Generale Au3lriaco) e accusa il marilo d' avere nascosto in un pagliericcio le armi della guardia nazionale) una daga e uno schioppo. Il pover uomo è incarcerato e il dimani moschettato. Ed era innocente t dappoichè non egli, ma il figlio aveva quell' armi celate, . e il padre per non farsi accusatore del figlio perdè sè stesso. Era un povero popolano l Spessissimo il Generale Austriaco spediva forti colonne di notte nelle città della Marca a perquisire le case di cittadini, che lettere anonime gli avevano designato detentori di armi. È inutile dire che siffatte perquisizioni riuscirono sempre infruttuose; ma non per questo restavano dall' andare i Tedeschi) nè il Generale Austriaco dall'accogliere lietamen te le delazioni comunque e da chiunque venissero. Arrogi a tutto questo che le Autorità Pontificie locali non sapevano mai della venuta degli Austriaci per siffalte Òperazioni l e solo il comandanle dei carabinieri sapeva la persona designata, perchè egli e i suoi dovevano gui · dare al luogo gli Austriaci. Il disarmo fu generale e a molte riprese nelle Marche) e le armi accolte innumerevoli, moltissime di valore, moltissime dei campagnoli cbe tenevano nei loro casolari a guardia delle povere loro sostanze. Si promise che a tempo opportuno sarebbero restituite, ma difatto furono ammassate nella fortezza d' Ancona) donde furono tolte le preziose per gli Ufficiali Austriaci, che se ne facevan belli nelle loro escursioni di caccia; e le altre tutte rotte a colpi di martello) e vendute a ferravecchi a profitto dell'I. e R. Armala, o meglio degli I. e R. Uffiziali. Questi i mali e le conseguenze dello Stato d' assedio proclamato dagli Austriaci com.e fondamento al loro go-

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