F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 5 )( che Voi siate guidati da ambizione Piemontese, o il vostro Re da ambizione per la sua dinastia (ambizione d'altronde che niuna delle Nazioni già costituite da qualche secolo in Europa potrebbe a giusto tilolo rimproverare a Voi), ben faceste a porre innanzi , dimentichi delle offese al Piemonte fatte e delle minacce a lui dirette, le usurpazioni che l' Austria perpetrò a danno dell' indipendenza del resto d'Italia , in onta ai trattati che regolano l' Europa. Allorchè questa riconosceYa l' anormale rondizione interna di alcune parti d' Italia, non voleva o non sapeva riconoscerne la cagione vera. A noi basta però che due cose siano riconosciute ormai , e solennemente e in modo irretrattabile confessate, cioè che quei mali esistono e che domandano rimedio. E poichè a Voi l'Europa diè il diritto di esporre quei mali , a Voi giustamente spetta il diritto eziandio di chiederne il rimedio. Il resto d' Italia per ò non doveva e non poteva tacere, ed era suo dovere di confortare la vostra voce con la sua. Voi rico!Wsces te e dichiaraste ben gius tamente che la cagione di quei mali consisteva nella violazione dall'Austria fatta a quei trattati che a no i garantivano un'esistenza ' ndipendente. E gli Stati Ha i i ani debbono sapervi gra o di ciò: perchè n è più vera nè più solida poteva essere la vostra argomentazione. Le questioni interne perciò devono esser poste da banda, e questa sola cosa dev'essere messa in chiaro all' Europa, che il mal essere nostro ha una sola origine e aspclta un solo . rimedio; e che questo rimedio ha fonclrunento nel diritto pubblico Europeo, come la cagione dei nostri mali ne fu una deviazione. Bene già sostenne questo assunto la Toscana nella memoria data in luce da alcuni uomini autorevoli >che porta il titolo di Toscana e Austria. E quella Memoria

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