F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 46 )( lenze che u3arono gli uffìcinli prendendo stanza militare nelle case private, i guasti che commisero e le esigenze estreme anche di oggetti di lusso, che posero innanzi, sempre malcontenti, gavazzando nell' aggrayio dei cittadini. Nè minori furono queste in Ancona, · sì duran te l' assedio , come dopo vinta l' inutile resistenza. Depauperate le campagne con le forzose requisizioni, prima di entrare vittoriosi nella città, presero ancora in que- . sta gli alloggi nelle case e nei palagi. E non vergognarono di entrarvi, portando con loro qual Commissario con Austriaca divisa il ·troppo noto Virginio Alpi, già da me ricorqato, facendo al Governo Romano l' onta d'imporre a lui per tal modo un uomo non solo noto per la sua mala condotta, ma che era tutta vi~ colpito da un processo iniziato e compilato dallo stesso governo del Ponteilce. E questo Commissario Austriaco cominciò , senza porre tempo in mezzo, ad incoraggiare le più brutali vessazioni col suo esempio. Conciossiachè non dubitò di scegliere nel palazzo del Principe Annibale Simonelli, già Ministro di finanze del Pontefice , uomo e per natali c per fortuna· e per' ingegno e per illibata condotta non solo fra i suoi concittadini , ma in tutto lo Stato oltremodo in estimazione, la · sua dimora. E non contento dell'alloggio assegnatogli , osò pretendere che il Principe sloggiasse dalle sue camere, cd a lui cedesse il proprio appartamento. Alla quale strana pretesa avendo il Principe opposto un ragionevole rifiuto, il Generale Austriaco comandò che in pieno meri ggio in mezzo a numerosa soldatesca fosse tradotto prigione dal suo palazzo nel quartiere di San Domenico, ed intimògli una sodisfazione all'Alpi, minacciandogli che altrimenti lo avrebbe fatto moschetlare. Questa brutale minaccia ~olse allo Stato un cittadino intemerato , il quale pure

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