F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 44 )( e faceva precedere di fatto la sua squadra e Je sue truppe , dubbiosa degli ·eventi e delle intenzioni Vicnnesi , memore del recente inganno arditole dalla diplomazia Austriaca al momento della fuga del Pontelìcc. Profonda e non occulta fu l'ira del Ministro Austriaco in Gaeta all' udire l'inaspettata novella , ed all' annunzio di un fatto , il quale se non distruggeva i progetti del gabinetto Viennese, ne menomava l' estensione, e men sicura ne faceva l'applicazione. Non meno risolutamente però fu compiuto l' intervento Austriaco nella maggior parte dello Stato da Bologna a Perugia , nè la forma esteriore già nei suoi consigli convenuta, fu in alcun modo temperata. Questo nuovo intervento doveva avere un carattere dagli altri ben diverso c più risoluto. Non doveva essere più nè una minaccia nè un' usurpazione di una parte dell' indipendenza del Governo Romano, ma doveva esserne un completo assorbimento. E a vero dire gli Austriaci rientrarono in quelle provincie con l' animo e con l'aspetto di conquistatori, anzi che di restauratori. Si doveva vedere un fatto nuovo, un fatto finora sconosciuto, un fatto sul quale l' Europa deve ora seriamente meditare) perchè è l'ultima espressione dell' antico ed immutabile pensiero dell' Austria. Anzi che restaurare il Governo Pontitìcio lasciò che nominaimente si restauras3e , e a canlo al medesimo piantò un aUro governo per suo conto, e non solo un governo militare con poteri eccezionali , ma com' essa stessa lo chiamò, un governo civile e militare. Acoloro che degli aggravi enormi che ne vennero alle già troppo esauritt~ fmanzc dello Stato, e a quelle forme di completo assorbimento che cancellarono ogni orma di governo diretto del Papa, oppongono Ja suprema necessità, risponderemo perentoriamente che ciò che non fu necessario in Roma,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==