F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 34 )( l> lava gl' interessi dell'Austria e preparavale il terreno )) nelle Romagne, che quella non disperava poter un » giorno prendere e tenere. Il Baratelli era uomo sul 'O quale l' Austria poteva far sicuro fondaménto. Il go- » vcrno romano non potè a meno, scoperta tale iniquità, » ùi esiliarlo , tanto più che egli era allora Commissario >> PonWicio a Bologna; ma la protezione Austriaca rese » vano un tal ordine. Imperocchè, oltre all' essere stato ~ costretto il governo di pagargli scudi 20,000 per.pre- » tesi servigi da lui prestati; anche il suo esilio fu sol- » 'tanto' apparente. Scelse Modena per domicilio, ma non l) abbanùonò giammai Ferrara, ove, non astante le re- >> plicate intimazioni, restò sempre sotto la tutela della » guarnigione Austriaca a servire la polizia del gabinetto » di Vicnna. » .(1) (l) Aggiunsi anche nel luogo citato la seguente breve biografia che qui riproduco. Crimine ob WtO di~ce ornue.ç. cc Due parole sulla vita » di costui, che fu principale istrumento della politi'ca di Vienna, non » saranno inutili. l genitori di lui, nati a Migliarino nella provincia ,, di Ferra1·a, vivevano di elemosina ; e .ancor egli ne lla sua Ianciul- » lezza partrcipò della loro miseria , ed andò ad accattal'e il cibo ,, pl'esso famiglie, cbe poi quando fu in auge r ovinò. Preso a ben l> volere in una di queste case , portato a Ferra1·a e procuratogli » istruzione, trovossi ai primi· rivol gimenti repubblicani, nei quali >> sfoggiò per est1·eme opinioni : presiedè i Club, scrisse libelli con- » tro il govem o temporale non sulo, ma contro la persona stessa " del Papa. Ciò gli fruttò di esser fatto Commissario del potere ese- >> cutivo nel primo triennio della Rep1.bblica Cisalpina; nel qualufficio 11 presiedè alla tassazione per opinione degl i aristocratici, e in questo >> lavoro si disse aYel' guadagnato per sè dicci o dodi<:i mila scudi. Si » diè in questo frattempo alla vita più scandalosa. Alla donna altrui, J> con la quale conviveva impudentemente, fece atto di donazione )) reciproca, ed avuta la sua fil·ma, egli si fece chiamare all' improv- » ' 'iso e partì senza apporvi la propria, spogliando cosl di tutto » quell'infelice ( la :M onari), che lasciò poscia languire e morire ' ' nella miseria. Inviso per le sue neq uizie, nonoslante le sue » opinioni, niuna Loggia di Frammassoni lo volle accettare; cd il

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