F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 2LJ. )( agli altri congiunti) formavano la sua sicur ezza. Bello è trovare una sincera confessione di ciò, nella bocca dello stesso Principe di l\Ietternich ) nelle istruzioni che egli dava al Cav. Menz , incaricato degli alTari diplomatici presso il governo di Milano nel 1833. E qui noto ez iandio come la residenza di un diplomatico in una provincia dell' Impero ) le istruzioni a lui date e i suoi rnpporti minuti ed esatti sopra i diversi Stati Italiani provano come questi fossero strettamente avvolti nelle reli della polizia dell' Impero. E infatti ben a chiare note ' il Principe Cancelliere consegnava nelle sue istruzioni le seguenti parole : « Pour fai re mieux sentir à l\1. de Menz » à quel point la haute police est aujourd'hui liée à la >> politiquo) et domine en quelque sorte celte derniè- » re , etc.,, (1) Posta questa considerazione principale) e riandando le memorie recenti della passata rivoluzione, soggiungeva apertamente parlando delle rivoluzioni scoppiate in Italia. '' Elles se seraient infailliblement consoli- )) clées et en auraient entrainé d'autres) si S. M. l'Empe- » reur s'était laissé arrèter par le principe absurde de » la non intervention, >> e riconosce poco appresso che, cessata anche la rivoluzione , la tranquillità non era che apparente e dovuta alle forze imponen Li dell'Austria. ,, On s'abuserait étrangement si l'on se rassurait sur la >> tranquillité apparente qui règne actuellement en Ita- >) lie, tranquillité qui n'est du,e qu'aux forces imposantes >> quel'Autriche y a portées.>> (2) È dunque chiaramente {1) Doc. 156 Vol. II, pag. 284. (2) Doc. 156. Vol. Il, pag. 284. Lo stesso confessava più tardi il consigliere Menz nel suo Rapporto del 1836 al principe di Metternich (Doc. 166, vol. II, pag 393), che cioè il timore de ll'intervento Austl'iaco era la sola garanzia di tranquillità in Roma, e ne deduce quindi le conseguenze del bisogno di prolungare l' oecupazione. - Anche in altro Rapporto (Doc. 168, vol. II, pag. 408), dice che la l

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