F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 12 )( tamente non sospetto > c da un governo fra gl' Italiani mQno sospetto ancora che ha nella discussione presente autorità ineccezionabile. Il Cardinal Consalvi nella sua protesta emessa in Vienna il 14 Giugno 1815 diceva: « In virtù delle risoluzioni prese, l' Austria avrà il » diritto di guarnigione nelle piazze di Ferrara e Co- » macchio restituite al Sommo Pontefice.- Questa mi- » sura totalmente contraria alla libera e indipendente )\ sovranità d~la Santa Sede , ed al suo sistema dt neu- >> tralità , potendo esporlo a delle ostilità, portando pre- » giudizio ai suoi diritti , ed intralcùmdone l'esercizio, » il sottoscritto si vede obbligato di protestare formai- » mente. » ( 1) Così additato il pericolo, si additava eziandio lo scopo al quale mirava il gabinetto di Vienna, d'intralciare cioè agli Stati llaliani (a lei non concessi e ai quali si garantiva l'indipendenza dall'Europa) l' esercizio della libera e indipendente sovranità. Questa concessione fatta all' Austria la incoraggiò non solo a perpetuare la successiva violazione della lettera e dello spirito del trattato, ma le diè modo di consumarla con i trattati segreti che stipt1t9. Nulla di ciò che accadde in beguito sarebbe stato po3sibilc, se due errori gravissimi non fossero stati compiuti dai diplomatici Europei: di lasciare cioè senza veruna causa in vigore a favore dell'Austria le stipulazioni di Campoformio, e di concederle di potersi fare con le cittadelle· di Piacenza e Ferrara una forte linea militare del Po. Con Piacenza si minacciava direttamente l' indipendenza del Piemonte, con Ferrara quella den; Italia centrale. I successivi avvenimenti dovevaoo poi dare all'Austria il modo e le occasioni di svolgere i suoi piani; nè il gabinetto di Vienna era cosi poco accorto per la- ( l) Rivolgimenti Italiani, YOl. I, Doe. 7. Ediz. 2•, 1852, pag. 21>0.

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