F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( H )( che fosse minaccia agli altri Stati Italiani e ne rendesse illusoria l' indi pendenza. Segnando l' articolo di quel famoso trattato, col quale si stipolava l' indipe'ndenza degli Stati della Penisola, sapeva benissimo il Cancelliere dell' Impero che segnava una deri8ione , ed in cuor suo già pronunciava la famosa parola che l'Italia non è che un· espressione geografica. E in vero non fu per lui se tale non restò. E qui arrestandomi un poco , e posto in chiaro che l'Austria segnò il trattato di Vienna, preparandosi aviolarne lo spirito, per paterne in modo più sicuro calpestare la lettera quando le fosse convenuto , ripeterò ciò che già si disse , ciò che forma il subietto della discussione diplomatica che va facendosi in Europa da qualche settimana, cioè che non appena chiuso e segnato l'ultimo atto di quel famoso trattato, l'Austria cominciò a violario subdolamente, stipulando i trattati segreti con alcuni Stati llaliani , e specialmente con Napoli e Toscana. Col primo inceppava la libera sovranità di quello Stato obbligandolo a non concedere istituzioni che a lei non fossero convenute; col secoudo (disarmato allora quasi del tutto) faceva un derisorio trattato di alleanza militare, che non era altro se non un tratlato che stabiliva il diritto d' intervenzione , appoggiato ad un altro preteso e immaginario diritto di reversibilità. L' indipendenza degli Stati Romani era già posta in grave pericolo, anzi resa illusoria con il diritto di guarnigione che si era fatto concedere dallo stesso Trattato di Vienna, nelle fortezze di Ferrara e Comacchio. La Corte di Roma non si tenne quiela a questa spoliazione, e non fu cieca al pericolo. Pio VII protestò; e le parole della protesta del Cardinal Corisalvi sono il primo grido innalzato dopo il Congresso da un governo Italiano , sono una prova emessa in tempo cer-

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