Melchiorre Missirini - Di ventotto statue in marmo ...

= t7'""' ' Poeti, il più forte fra i filosofi del suo secolo, po· tenza intellettuale formidabile a,ncbe ai dì nostri, e tuttavia tenuta nascosta fra le tenebre latine. l\la se ne' grandi cimenti il solo coraggio di affrontarli merita lode, di questa lode non vogliamo per ora il Leoni defraudare. Noi gli sa· premo grado ove giunga ad effigiare il divo Cantore non nel momento di volgere i sospiri alla bella Avignonese, non quando morta la pianse, ma nell'atto di scrivere le terribili Senili: nell'atto di celebrare il Tribuno. Inganno generoso, giustificato dai molti che dopo lui s'ingannarono! I 2. 0 Un lavoro di genere severo fu poi allogato allo scultore Bazzanti, la statua di Andrea Orgagna. Questo pittore di una maniera terribile, scultore di uno stile elegante, espressivo, e architenore massimo, impresse nelle sue logge i caratteri di ardire, solidità , forza, sublimità, originalità. E il Bazzanti appunto studi asi significare queste note nel suo lavoro, onde indichi al vivo il subbietto, faccia fede del grave secolo in cui vi vea, e si adorni di quella vencrabilità, e grandezza di che ci desta l'idea quel suo famoso Portico, primo monumento delle arti restaurate, come il Panteone lo è tlell e arti antiche. I 3. 0 e I L1.° Finalmente alli signori 1\lirandoli, e Gucrrazzi giovani scultori Livomesi , a vicenda studiosi, e di gloria bramosissimi furono assegnate

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