La Nuova Europa - anno II - n.15 - 15 aprile 1945

-- 15 aprile 19-15-------------- LA NUOVA EUROPA ------------------ S I e IL I . A' UN secolo oiusto t i>assato dalla TEMPO RITROVATO vrima vubbUcc,zio11e del. Con•o di Poe, e Uomo ha vol11to ricor– d,are ravvcnimc,ito con Utla cl11plice po e a R '11Hmi/Cò>IO.Zi011C, l'," ttSCitO or SOilo 1)0 o ID. a P ER parecchio tenwo lo non vidl che settimane, ti cura della casa « cdi· cbc un .ispcno solo dell'isola: zioni Prometeo», w1 sontuoso fascicolo lrntamcntc, e con meraviglia, CO· impresso con nitidi caratteri su. ccirta minclai a, scoprirne un altro. Fabriano, t:Olltcmmtc il testo dcL fa· A,·rvo Incontrato' una volta, tor· nebrc e ri11toccc111te 11oemctto, la tradu– nando da Mondello, sulle l>Cndicl di zionc dt Mallarmé e 1in'i1ile,.pretazionc Monte Pellegrino, una frott.:1 di ca- di Etto,·c Serra, con due <Lisermidi Mo– valli: neri contro il rosso vh·o della nr:t. E luncdi scorso. nella sede <lcll'os· roccia, 1>ascolavano magri e lenti nel· socfozio11e t: J-/umanitus • 1JCr-l'intesa e l':irla della sera. '.\"on si mossero al lo coUaborazionc artistica e culturale pas...,1~c;:10 del tram, non an•,·ano nulla co" l'estero, al pia110 11obile del valozzo <.li quella ,·iyacit.à infuocata che im• Del /Jrnyo 4lle Quattro Fontane, dopo m.iginavo llC"glianimali del sud. Era· una nitida vreseutazione di Safratore no come assorti. I:.: in ·quella loro ma• Uosoli, il testo tnalesc è stato letto grc1.1;a assorta. halena.ta di sera con· dal co101111elloH'ashbun1e. capo della t.ro Il rosso di una roccia ancor tutta sezione • Educatio11 • della CoMmis• c;ilda. ml parve di scor~ere un rhe di sionc alleata, Quello francese da OneUo m:1!111conico. Oneili, lct.torc di francese presso la _ I.a stt·&~.aimpressione cl>bl vedendo nostra 1-'acoltcì di lettere, e q11ello ila· tre cnprc quasi nel eent.ro della ciltà. lia110 da · Mario /J1'losinf. Anche oN. Stavano dnvanli al portone illustre ùl orecchi me11vrcvaratl alle cadenze an· un grnn 1>al.i1.1.o111cd\oc>,·a1c, In una r,losassoni h.:mn.o votuto cosi. r~alizzare plazr..clta che ha vicino u rumore sfac· rf,ico11latorio martellame11t.o trocaico c:laio <ICllt' vie più J>OJ>Olose. Stavnno dcll'orìgì11ale, me11trc la squisita di· Il m;:1.ttre,immobili, le mammelle ciuasi zione di Oncllt ha reso sensibile quanto ($.<.\c.itc, le tre barbette rivolle umc vi è di smorzato. di deliziosamente da una parte; e non meno smemorato sordo. e tJllOSi di suono ovattato dall<t sembrava Il pastore, un ragnzzotto neve, 11ell<1 l}rosa ritmqta <li .1/allarmé, tutto sbilenco e strappato, n berretto e Pelosi11i.a sua uolto, lasciandosi por• per 1ra,·ci-so. dietro alla nuca. la schlc• late co11.ben calcolato abbandono dal· na a1mogl'.;:iataO J)iUllosto abbandonata, ronda datt?lica dcfla JJartitura italiano. a una delle colonnine del 1>0rtalc. Ca· :~a;~~!ie a~,.:~~::::fl:a 11 ;,fe btl:uzt~f~~ prc e pastore gua rd a\'ano eia una parte ha visibilmente fatto sita. Lord Neluil, fi: 13 0 i~i'~~~l'i~ sic t~S.<; 1~~~; i~,c~~~cg~\i se fosse slof,o lì, ovrebbe rit,·ovato Co· tempo, che già cominclaya a prendere ~~:/!~. in QtteUo sllrncio e 1n Quel co,t· !-e~~lo~~,~~:~;~~~~~;~~ ~,iic~~~~~:~~o pa· Cosi, 1n urt. palazzo vatrizio e cardi· J)oéllqucs. derivuli essi stessi da outl· l'ultimo C(lllto del Childc Hm·old's PII gz-ima~e. C'è, 111Poe come 111 /Jyroti, la co11ti:111JJ/azio11c delle rovine a mezza· 11ott1•, e'(! il raggio delta luna, e'~ l'e· vocazio11c dcUc oro11di ombre romane, ci sono oli echi rimbalzati dafle mum crollanti e federa che si abùarblc~J ,, queste. 1'utte cose, euidc11teme11tc. che Poe 1>otcua fare e vedc,.e e vcnsare ou• che scnw la 111e<lio.zio11e di nyron. Jta questa medklzione mi var difficile escluderla, e tanto viii s'imJJOlle quamfo si s<11Jpia.come si sa. che il ,,rrteari· mrgg10 <li 1-'oe fu del tutto plalo11ico. 1-'oe, e vero, mcice ne! Cotosscu an· che un pi1)1strello. me11trc J.,amarti111! ci mcllr. addirittura un'aquila, e Qui, 1>iù dc( frnncese ch'era sta,o a 1-w,•w. abùf~~tt1.nzaa lw100, s'è di1ìwstrato ve· ritiero l'americano che a lfoma ,wn lta mai messo i 11icdi. E all'edera df La· martine e di !Jyron. vassata natura( mente i11 Poe. si aggiu11yo110 fn r1ue· sto i cardi e le canne. che nez Jranct:&c e nell'inglese non appaUmo. Ma un pi· ptstrcllo non ~ difficile immagi11arlo, comr. 11011 et voleva wr !]ronde sfo,·zo d' immaginazio11e ver vedere delle ,:mmr. e aet cardi tra quell.a flora dtl Co!o,;seo. fotta e ilwadente, che tanti uioydiCltori llmt descfitto e che si:om· parve soflanto nel 1871, a11a11do re,,.. clleotooo l?osa la fece radere ·con groride accoramento di Greaoroulu.s. Più ricco d'intmayinaziane si dimostri) Chatcaubrim,d. che in una 11oghrn, del resto 11/canteuole, dei• Memoires d'ou· tre tombe mise 11cl Colosseo le aq11ile· (Jic, Forse, come w1 glonl-0 mi atvertit a _s111morre, fu il suono d"cffd pttrole e scd!l:re ;l visconte: raoufteaia st chta• 1110 ~,_i {~011ces~ • ancoue •. e richiam(, ~,erc1Q t idea; d1 t: méla11colie •: che cosa tmportaua l esattezza botanica di fronte a~la carezz_a cl'tm_aSQ1tf~ita cade"t1zaele ow<:a? Ch1 voglia 1>cr altro si11ccr!ll'Si Qll<111to ui cardi IJ olle emme faccia c1uc{ che io 11011ho ora fl tr.mµo e la uor,Ua <li fare e co11sulti la Enumor.1t10 pian· tarum spante nascentlum in rudcrlbus Amphithcatri F'lavii dtf dottor A 11to· nio Sebastiani (Roma, Solviucci. /815), o altro. studio. e ce n't di viti recenti, sulle 1}1a11te ruderali, e varticolan11e1tte del Colosseo. Se Poe fosse venuto a llo,iia. cu1' quali occhi avrebbe visto fo nostra cu tit?. Con quelli, vrobabilmeutc, con cui vii.le certi vacsaaui svcttrofi e opocafit· lici delle sue fin~ioni. Sarrt.,ùe st"ta. forse. mia Roma vil"a11esimia, "'" del J>ira11csi quale ci 01'1'0re, pifÌ. che nelle sue traSJiourate rovine e 11elle sue vi· .11fo11i d'ww Noma vero "ilHiemc e fQ.n• tastit:a, in quelle sue Carceri a1111cina• toric e in cer"t.o modo poeschc- Cow fc~so pero che mio Roma di /'oc non mi riesce <l'immaoinarl<1. E oua11to al l'francsi delle Carreri. se voglio vederlo oUocentizzato. i' a Victor llllOO che devo rivolgermi: Le r.o!r cer.,eau de Plrau~~ Esl une Uèante rounml.se 0(1 se ml'lent !'arche et le clel. L'0<;calie1·, la tour, Iu colonne; . Où croit. monte, s'C'nfle et. l.loulll&nne L'incornmensur.ihle Jl11,e1. , Forse, se del Piro11rsi avesse parlato~ 11ellc sue critiche cf'artl~ !Jaudelaire lo· SJ}irito frnterno di Poe. QIWlrOS{I ·J)O· trcmmo t11trnuedcrc della, i110tetic-a noma di. questo . . 11(1 Bau.Uclairc ha· t<icluto. PlETrtO l"AOl,O 'l'R011l"l..:O Ma l'inwre-ssione più forte \a provai 11alizio. le cui 11iao11ifiche scale furo11 un giorno. un pomeriggio di settcm• salite da artisti come Mc11r1s,da dotti bre. che andammo a visitare II con· come Winckclmcum, da aui;enturieri vl'nto dei cappuccini e lo non sapevo çomc Casanovq e da {iloso/ì. come Ro· 1,,,========================="' che cosa ci aspettasse. smini, l'auventuroso l)Oeta di Boston Non c'è a Palermo una strada ehc si "hi, avuto una specie dt diploma di cit· IL TESORO chiama « Via dei Cipressi•? Ci de\'.<$· :<.:J~"f;':adro;;:::'ae tl~~,7~ta}~~;~~ h:hi i: :;ere una via dei CiJ>ressl. Noi an<fava- <lelfri retorica ha accreditato ancor11 DE1 NJBEL UJi\"G]'T[ mo, lentamente. in carrozza: la strada una volta la sfatatissima Iermcn<la 1 1 ""I.. era J>lcna cli gente minuta, donnclle e d'um, 1,enutct di l'oe a noma. Leooew hmnhlnl, tuttt ·fuori delle case. E ·In da, intehdiantoci, alla· cui fortnna 1{ mezzò a quC>lta folla dinoccolata pas· l}(JCta stesso 110n fu. estr"neo, ma 1Mn. sava un uumo, aveva alla fune att:1cca· vcr questo meno leggenda. Ricordo che to un a.sino. Mai vidi un asino più quando il mto amico Filippo IJonnu scorticato. !>ili piagato, Pili male in ar· discusse all'Uniuersftù di Il.omo. varee· ncse di quello. ·· · citi an.. ni addietro. ,ma sua tn:lla dls· .Magrissimo. le ossa quasi •tutte sertazione dl /aurea su l'oe 11ella lette• fuori. probabilmente paralizzato in 1>iù ratura italiana e sostemre, come di ra· part I del corpo, si reggeva sl e no gipne: l'insu.11ststetlta di quella pretesa sulle gambe; cmn1re arrancava alla Jlimora a uoma. il primo relatore, che mcgllo, ,.oppicando, brancolando come era iL buon C.:arlo f'onnich.i. (Ili obiettò dC>nlro i meandri d~ una cecità prea• .ingcnuumenle che u.,ta poesia di Poe, ~onica. docile ai richiami dclJa ca· The Collseum. starebbe a 1nouarr. il ve :r.za. contral'io. 1Joni11i, bcu ferrato sult'ar• L'a1marizione di quell'asino, che non uomenw. rintuzzò stmza dif/icoltcì ro· potevo l'élCCapeu .. armJ a quale met~1 biezione. Se c'è qualc1wo che ha an· fosse diretto, l'indifferenza di quella cora dei dubt,i a Questo vrovosilo. va· folla sci::11nante. lo stqsso. nome .del!a -da ahvedire le biuorofic ,del voett1. .Ua via -. v!a dei Cip~es.5:1, - furono l'i~· non invmlU, per caritd, la 7Jocsta ,•ml troduz1011e. lo seppi p1u tardi. alla Vt· r:{)fosseQ. elle come descrizione del sita del e Cammccinl •. l1rn90 e cojor totale ~ Quanto di piU lo non soffro per solllo d'ccccsslVf• oe11Pricu e di più libresco possa esscrcf. rltroste di fronte allo spettacolo d(»la anche $C Poe vi acee11n·ta u11propr,u morte. fn-Qucnto, cruando è neccssa· veflegrinagyio a Roma. Il pellegrinag• rio, cimiteri e camere mortuarie. ho oio è in rcaltd quello del 11iovi11e A· dovuto assfstere, più dl una Volt..1.alla rntdn, 11t:1ruwmo cdntO: del voema di fine di persone care. Ma quel giorno flyron. Chitmque l'ubbia 1n·es,mte, li.t.1 allorchl!. do1,o visitata la chlcRa. mi l'impressione precisa che <li lì derii;a dissero che il « 1>ezzo forte• era nei ver (Ili eleincllti dcurittivi •C 1,itto1·e• sottcrronci, ebbi un s•mso come <Il re· .<:chi, la vocsfa. di /'oc: di /'ì, e forse pugn:rnza. un istint::vo moto di rlJ)ulsa. anche dai uers·i di Lanwrtine Une Nult E l.twe<'e mi trascluarono giù., nelle à Rome. nelle Nouvelles l\'léditalions L A ,iotizia che le tn1111>cah1erico11e 11ella lol'o a.vm1zato nella zona di Mcr:l,eu 1'1 Turingia hanno scoper. to 11eic1111icufidi ,ma miniera di sale, scauati nella 11rofonditri di ima monta· 9110,<11.•i grandi a11w1as,">i di oro e di OO• (letti ;,1·czlosi, su.scita, ;n:r ragioni di a· nalogfo e di contrasto, molti ricordi e,l ·immaai11i. I;t Questo filiale nibellmgico della 9uerra uerma11ica, lo fa11tasia rievoca le vecchie leggende dell'oro-del /lcrto - ;·:::11t 1 /i~~%,~!'~0~! 1 ~}~%tt :~ ~:e't"}:~~i~~ dove le Ondine lo custodirono cosi oe• losomente. che 110,i fu più vossibife rf. trovarlo. e clii rammenta t.lltto.ciò che i tecle.':chi hanuo scritto. vrima e du• ra11tc la guerra, sul tronwuto dell'(lro • 11ell'nrdi11e 111wuo •· sarebbe forse tc1l· lato di osseruare che anche il 11rolo90 ha lo stesso carattere wauncria110 del• l'epilogo. Emn1re. le a11alogie sono solo appa. re11ti, e riuela,10 uno sce,wrio dietro 1l quale lo moderna barbarie germanica na.~co11dcun uolto molto diuerso dal· l'a11lJca. Il tesoro dei .Vibel1wg11t era 1ui <10110 dei nani i11dustriosi; il tesoro ,nodcrno è frutto di vrcdo,~eria. Esso dimostra che i predicatori dclfordille 1wotio tesattrt:!,w11a110 seco11do l'ordihc a11tico. Ed anche tl finale ha un signi• ficllto analoao. I moclcnil Nibcltm(lhi hanno vensato di sottrarre l'oro alU1vi· · sta e oll'usQ dei loro iwversllri, ma -di· custodirlo ver sè: vcr imbastire chissà · q1wle 11 uoua diauolcria dOl)O la oucrro. ' Fortuna ha voluto che i custodi della Rcichsbank sia110 stoti molto meno a• bili 11el celarlo delle loro ,mtenate On• dille. Le brevi consl(lcrado11i preccdc11ti 1101'uoolio110 essere tm t: 1,ezzo di co. lorc •· 111avoa1io110 essere un auvertì• mento di 110n vre11dcr trom>o alla let– tera ce,·ti temi wag11eria11i nel giudica. ,·e la Germa11ia e i suoi clirioe,iti. Que· sii SOIIO dei commedia11tl co11sum.oti, che lw11110saputo cret,re uii'otmosfcra wa!J11erùma ·;ntor11g a loro co,i l'i11tc1i. to di sfruttarlo. · Il JJubblico i11tcrna.zionafc è stato oià trna uolt.a in901111ato e truffato dai di· ri(Jenti tedeschi dol)o la wima yuerra mo11diale; i;eda di 110,i ricadere la ·se– conda volta nella JJtlllia, che questa vol• ta vorrebbe essere costituita. {lall'i11scc. 11atura roma,1Uca dellt, catastrofe. Noii dimentichi l'i11gc11110 1mbùlico che quel wagneriani ardenti hanno grossi conii corrc11ti JJresso le ba11cl1c stra11icre e· cercano di uendere all'estero i t,·sori d'(lrte che ha11110 rttùato iii tutti -i vae· si d'&!tn;>JJ<J. . g. (I_.r. amp!c stanze sottot<'na, nei cunicoli =======================================,. :~~ 1 n~/ 1~~~~i~ ~~~~a~~:.:01~~~!;~· ~1~~!~1\Con •mc~avlglia, come uri mi1:Qcolo.1di altri tem1;1, quàndo per via di mc· fune. se!l7.a basto o sella o altri lm1>e– entro urne di vetro, altri al l'aria libera indicò a noi la. lingua rimasta Vi\•3 di 1 <litazionc e di qualche rinuncia m'ero dimenti. la cavalla andava avanti da quasi a l'Ontatto diretto dei vlslt..1._t .orl.un confessore che, contro mlnaccc e' accostato, quasi senza più orrore, a\J'i.... sola. tac tac. al ritmo di quel suono. quali mummHicaH. <1uali infagottati prepotenze. a,•eva saputo mantenere dea della morte. I!: secondo le mO\'Cllzc del suono che alla meglio. i morti 1>alem1itant. il segreto di cose gelosamente artiùate• E invece in quei giorni Il cuore er:i l'acconwagnava e l'aiutava, la beslia. Ciò che atterrisce non è la •diver~ità gli. ·~l'avvicinai: da un. busto infas:::01:pieno di 1>.issloni, I.i giovinezza mi ur zo1>picanclo.come per necessità d\ una del morli e dei vivi. non I! la smorfia tato e rigonfio. ln cotta e stola, altra· tava dentro. ancora Indomita. Volevo s1>altao cli un Jlied,e vlzl:Ho. abbassava orriiJil(•di alcuni vi.si malamentl' imh;.11· verso la fessura di una bocca mala• uscire via di Il, vole\'0 esser solo con e rl;1lzava il collo. la tes.ta . Quando.il samati. il ghigno di certi scheletri; è mente imbalsamata, gulzza\'a fuori e mc stesso, cercavo affannosamente 11 suono non c'era più nell'aria. si fer– lnvece proprio il tentativo di avv\ci· pendeva una strtsc\a di lingua ross:• sole, un'aria più leggera e più mite. mava. Ci fermavmno :inchc noi. narc, di famlliarlzzare la morte. Tutto o, piuttosto, di ·un colore tra il pao· Contro ogni mio desiderio dovetll se• - Tanto buona, 1>0vera b('Sti:;i.!Pec· è prim1t1,·o e ro1.zo •in quell'arte cli 11.izzoe Il terreo: 01-rihilc. Jtu\rc a lungo I colleghi. rim.incrc nel cato Che finirà presto. t: fC>r·:1;.t·e la. morte». Non c'era in AHora la mente ml si smarrl, non sotterJ>anel. li vecchio non rispondeva a me, non quei,,, :;for1..o <.li conservare la carne, seppi più quale! fosse lo scopo di tuua Qu;rndo risalimmo dalle tenebre Il parlava con mc, io non a\'evo. fia· <.Ilraimrcscntare la vita nella morte, quella esposizione di n·apassatì: se di sole era s))arito. te vie quasi dcscr1c wto. Era come uu discorso inconli.n• un alito ùi gentilez7.a nè un tratto <li avvicinare come p1'hna avevo immagi· Rimasi solo, in una piazza grande. re· clato chi sa da quando; e. ri1>reso a gra1.\a. nessuna delle pietose aC'C'Ortczze nato, l'idea della 1i1ortc o invece d! cima ·(la alberi lievi. Ed ·ecco in quel· c:i:clcnza. secondo il tac tac delle chiavi con cui la fin(.o'I.7,a dc.ll 'arte di solito renderla pili terrifican~. Non capivo l'aria . .fra notte e crc1mscolo. in quel e dei za:çcoli sul selciato dcll3 str!lda; auenua o idealizza.il trapasso. lo stu· neppure perchè, in <1uellc fonne. in momento sentii vicina la voce di un il discorso rimaneva nell'aria. pareva p1,•v di tanta goffaggine e orrore, quelle condizioni. anche il meraviglio• vecchio. Non Cil))ivo da che parte fosse ave~ 1>erduto ogni significato di pa· senza capire. so diventasse rlpugnantè. la stess:i venuto fuori. non capivo quel che rtl• rola umana, non avesse tHù senso al· Mi colpì a un tratto la vista di un rozz3 pietà si tramutassP. in orrore. ccsse. doveva esser uno di quei vcc· cuno. •ll.bro. fra le dita ·c1i uno scheletro al- Solo lentamente ml balenò l'altro chi che parlitno meJ1t1·~vanno da so11 A un certo punto, a-llol'chè li battito tlsslmo. In piedi. J I libro era, intatto. aspetto dell'isola del sole: la sua fon· per le vie o piuttosto brontolano qual· delle chiavi divenne J>iù concitato. la tir; vivo»; e il gesto voleva naturalmente' ·damenta\e tristezza. li senso fermo che cosa fra I denti. i:\fa ml era molto bcsua che,. s'era di nuovo rcrmata. al– tndicare qun!cuno che con i libri aveVn ,lella morte accanto .i quello, ,ugual· vcino. s·acconwugnava con mc. Camml- lungò n collo da unn parte, sVoltò In avuto dimestichezza e amore; ma 1>ro· mente forte della vita. Allora rividi. nav:11110Insieme. un vicolo. S'illuminarono successivn· prlo il raffio degli artigli era spnvcn· come in sogno, la malinconia delle sue - Bene - 1>ensavo tra me - andla· mente due finestre. qualcuno dové toso. tutte le 1>agine entro il libro pa- bestie, SJ>esso maltrattate o abbando- mo Insieme. ai>rire dail'interno una J>Orta. reva ne gemessero, terrificate. nate sotto il gran sole; la cupa. tetra, Era quasi buio. Camminando e chlac- Quella mnrcla , 10uurna. c1ucllo stra· Altrove er.ino tre commensali seduti disperala trlstez7,.a <.Ilcerte creature. chierando ml accorsi che il vecc.hio, no monnorio di una persona estranea intorno a una tavola. che vofeva es· uomini donne bamhinl, inconlrate per mentre J>arlava. faceva risonare fra le e Insieme vicina, quel rimanere so- 6Crc imbandtta: tre .scodelle, tre simu· le strade o ripiegate su se stesse in dita qualche cos..1 come due chiavi o spesi nell'aria. e pure misteriosamente !acri di cibi entro le scodelle- ì\la an• ,.Qualche angolo cli luce, proprio tn due pezzl di !erro: tac tac. armonici. suono e discorso. m'avev~n che se I cibi fossero statl vivi e frc- mezzo al tripudio dell'aria, elci colori. - Non abbiate 1mura - disse--. E' fatto bene, mi calmarono. schi, essi eran certo pietrlficau dallo de~li alberi In fiore. tanto buono. 1>0vera bestia• Solo quando ti collo 1un:;o della ca· sguardo muto. terreo. di <1uelle OC· Come invid~i In quel momento Il lo tr:.isalll. E solo allora Vi<.11 dln· valla fu inghiottito dal buio alito caldo chlaie che di nulla 1>iùormai avevano piccolo frate che con t..'\nta placidità nanzi a noi. tra ti lusco e li brusco. a della caverna, ebbi ancora un atlimo desiderio se non di morire. ci accompagnava, e con un tono cal· una trcnlina di passi, la figura magra, di tristezza. li piccolo frate che faceva da guida, mo sereno cl indicava ·1c cose più or• a!lamf)anata. quasi scheletrica, di una cl condusse nel reparto del sacerdoti. rlbili; come· invidl.Ji anche me stesso ·cavalla. Comr>letamente )Ibera. senza , B0NAVEN1.1UltA TECCHI

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