La Nuova Europa - anno II - n.10 - 11 marzo 1945

·-- 8 -----------------LA NUOVA EUROPA -----------=----- 11 marzo 1945 -- L'ITALIA ~ di questo basso mondo, uno stato felice dt domestica clvutd. Ma le pre– messe della assolata ed estrovertita vi. ta italiana sono altre (il 11ostro sole che spact:a le pietre e un. poco, anche, i cerveUt, credo che c'entri parecchio). Noi, purtroptJO, non slamo la Svezia, ·non siamo wt picolo paese. Abbiamo pesanti ereditd di cui 110net possiamo spogliare, acute insoOere11ze, grossi com.viti che no,t permetto110 ci si ada Oi in una Quieta lust11oa. Siamo un JMese disoraziato, che co11osce troppa storia, che i ostacolato e dtviso dalla geografia: u,i paese che comporta per– lomeno due livelli dt condizioni varia· niente civili tra loro in conflitto o i1r sospetto, dal sette1Urione al mezzo· glonw. E ora, siamo cotvìti da una ca• tastrofe, sul>tamo una devastazione che no1i è da paese •piccolo• percht st connette con un orave scompiglio di idee e di sistemi che ha sconvouo l'Eu– ropa; ne siamo statt, ahimè, tra i pro• t.aoonisti. male, le difficolttl e le asprezze che so- giornate ventose si slanciano nell'az– no in 11oi,pere/,, solo a questo patto zurro soleggiato come navi d'argento possiamo procedere e vivere. Alla fr<r portate da vele dt S\'Olazzantlnuvole - se dt Colosso possiamo accostare quan· v1 sia nascosto l'oro. Ve lo avrebbero to un altro amico. T., scrive sull' lta· nascosto del Venezlanil r!cercatori dl Ila Libera del 4 marzo, dicendo delle tesori, che, perseguitali dagli abttantl co11seoue11ze di l'alta e dell'effetto che invldlost, si rifugiarono tra 1 monll, e le prim.e notizie dt quel co,iveono han· Il monte si apri e accolse t fuggitivi. no avuto sii moltt italiani: • ... perchè Un misterioso segno· - una freccia e non 11ensare che lo stato colo11iate o una stella - che a gr:md i lntervalll quasi-coloniale prima di essere una appare Inciso nel masso, dovrebbe gut· corultzione polWca e uturidica di ttn dare all'Ingresso della 1>_aver11n del te– paese è 1mo stato spirituale, dt abdica• soro; qualcuno di tanto In tanto tenta• zione umana e di voWntil distrutta, e invano di scoprirln. ma tutti credono che nessun paese è trasferilJile ad una che esista, come credono che mlsterit>se od altra sfera d'influenza fino a quaw creature sopravvivano nel grembo del· do abbia opera,ite una coscienza della la montagna. Figurarsi che nuovo sboc· sua tradizione e sia dectso a vivere e clare dl fantastlchetie quando. 1.nuna lavorare con ogni sacrificio ed a costo notte di S. Silvestro, durante una terrl· di ~qualsiasi rinunzia, ma secondo il bile tormenta. un contrnbbandlere, tro– suo oenio e le sue uma,1e esigenze?,.. va. proprio nel paraggi sospettt. una Sta a not sentirci tn oonl momento bimba dl PoChl anni abbandonata e souoetto e 11ottsolo oggetto di storia, quasi assiderata; cui lo spnvento der· operare atacramente per comporre l'a· l'atroce vicenda e 1a lunga malattia zione nostra con quella altrui fn quel che ne·è la èonseguenza tolgono ognl continuo ott,oco df anlitesi e dt sintesi memoria, avvolgendo la sua orlglm. dl vitali che ~ la storta». So bene che mistero. È UNPICCOLO PAESE U MBBRTO Calosso. fn uno deÌ suol rece11ti articoli sult' Avanti!, sem· vre così tntelligenti e arditi, esce :In una frase che et ha fatto mi momcn· to sostare. «L'Italia è un 1>iccotovac• se - dice - -· e troverà. la sua salute morale e la sua linea politica net con• sJdcrarsi vigorosamente come la prima delle 1>iccolenazioni anztchè come l'ul– tima delle orandi poltmze: una specie dl Svezia pacifica e avversa alle deca· dcnze imperialistiche ...•· I( sentfmen• to e il risentimento di Calosso loJSi ca– pisce benissimo: il suo amore per un orcli11e intimo e democratico,· per una specie di pulizia sociale e morale che oU viene, a lUt nordico -italiano, dalla i1rnua frequenza con inolest e nordici c1'ropei, dalla dimora in QHelle homes che so110 più delle case t1ostra11e un ce,itro di affetti, di idee, dl varia con. vivenza aperto insieme e pudico, libe· ro e, nella completa 1gnoran.za dt oonl retorica, rispettoso del pensiero e del sentimento, fino delle Idiosincrasie e delle tare di oont t,idit:idHo, Quelli non appaiono certo centri di gra11de politi· ca nazionale o imperiale, e fanno cr~ derc che. impostando (a vita della na· zione su quel tono e a quella stregua, si raggi1tnoa e si 1nante11oa,ver quanto Ho detto •purtroppo•; ma l'ho det· to per u11 senso dl debolezza e di pietd, come qua11<10 un padre può trepida.re verchè vede tl fiolto fn t>alladelle tra· votuentì forze della vita, e può pregar· glt tL riposo e la salvaguardia di una sorte meschina. Ma nelle nostre dl· sqrazìe. nella nostra lu,ioa storia, fino net nostri errori c'è una raoione di no– l>itttl e di dtonttd,· c'è savratutto che non potremmo esser dtverst, votati a u,~ destino ptù oscuro e mediocre, e che ci bisoo11a accettare il t>ene,e tL Calosso non aH.spfca per l'Italia uno Nella casa comunale del 1)0ver1·Agne– •stato coloniali»; ma a tate l'Italia st se trascorre Il prime, periodo detta nuo– ridurrebbe se le mancaSse ttn giorno va vita, affidata a una vecchia mendi· la coscienza della tradizione, se scon~ cante di cui sempre ricorderà Il grem· scesse ilosuo oenio, e se percU,.cadesse blule odoroso di finocchio e Il sorriso in una abdicazione umana e st ada· buono nel volto tutto grinze. qlasse nel sentirsi unicamente oooetto Muta interamente la sua vita quando di stor1a; un'Italia comoda per la tran- l'adotta in luogo di figlia ti ricco oste quilla neghittosità degU 1ndivtdut, ma Emilio Fendler, a cui, la st~ssa notte diversa da se stessa e senza più. futuro. del m!sterioso trovamento della plcco- u. m. la Agnese. è morta dl parto la giovane s()OSae tl bimbo neonnto. Divenuto Inerte e quasi folle per il dolore, men· tre g1à pensa di vendere Il suo albergo LETTERATURA TEDESCA e di andar randagio pel mondo, vede per la prima.volta la trovatella proprio nel luogo ov6, m, par d·annl prima. sua moglie gli ha confidato di Portare in sè una nuova vita. Come allora la campagna, grassa di tutU gli umori, prorompe in dorati ranuncoli. morghe– rlte, bocche di leone. mentre dt tra un biancospino che piega t rami sotto BISCHOFF O DELLA SLESIA N EI cupi periodi di tirannide il Poeta non vuol morire, e non morire per lui vuol dire conti· nuore a cantare. Da ogni lat.o lo cir– condano uomini che si son venduti, che servono il tiranno, ne ,lusingano le voglie. e. bassamente, ripetono tn coro ciò ch'egli dice. Il Poeta non vuol far questo. nè solo per un tmperauvo mo– rale, ma perchè l'art.e messa a servi· glo di una politica che non è, In pari Jempo. una fede, non è più arte. · Si guarda Intorno. cerca una parola che lo Incoraggi. E legge negli An• naU di Tacito: e Tra la resistenza che :,1 rovina e la servilità che si di· sonorn non può la saggezza lunana tro• vn.re una via esente a un tempo da bassciza e da pericolo?•· Anche Goe– the ha parlato del • tranqulllo corag• &lo che presto o tardi vince la resl· stenz.1:dell'ottuso mondo. di quelln.fc <lc che sempre più eccelsa ora st spinge Innanzi ardita. ora pazientemente st adatt.t, affinchè Il benci.agisca, cresca. giovi, e spunti l'ora dell'uomo vlrtuo so•· E ora li Poeta trova la sua stra– da: non lusingherà il despotn.: sJ>a· zierà libero In surreali regioni. tra so· gnl e leggende: poeta puro e senza co– lore. Ma eh\ legge con orecchio lntcn· to. troppo conscio del motivi che vi· brano e e.intano nel paese asservito. 1·1conosccche un colore ha, sJ. questo poeta. riconosce l'anima fraterna, che 11ellasua carcere ha saputo conserva re I~ libertà. Cosl nella Germanta nazista, - do ve, fatta piazza pulita degli 01>1>0s1torl cacciati In P.s11iodopo che delle loro opere fu fatto un falò, troppi hanno piegato e indulto allo spirito folle e pervcn;o dell'ora. - noi ritroviamo con gioia alcuni degni continuatori della crande trarHzione epica che V:\ da Goe· thc a Kellcr. da Jean Paul a Tomma• so :\tann. Alla rappresentazione dcll'a· nlma dell'uomo, eterna cd universale, ,a loro arte congiunge quell'Intuizione del •e oncreto particolare• - senso incombente del paesaggio e degli spi• rltl regionali. coscienza di una tradt· zlonc leggendaria e quaS1 reltgt.osa - che cosutuisce la Heimatkunst, l' ar– te regionale. la sola poe.!tiaepica oggi .veramente vitale. Q Per· Augusto BiSChotr, nato quaran• it,1novc annt fa a Neumarkt (.Bresla• via) l'.! la Slesia questa Hetmat fon– te della sua arte: quella Siesta dll<t· nlat.1 e contesa nella guerra settenna· le lr:1 Maria Teresa e Federico 11, e oggi Invasa dalle truppe sovietiche, po– sta da nat.ura al confine tra ti mondo germanico e fo slavo. n cattollco e ti protestante, l'occidentale e l'orientale, terra di mistici - Angelo Sllesio, Giaco– mo 136hme - do,·e anche gll umllt: l contadini, l boscaioli, i carbonari o quel contrabbandieri che la vicinanza dello frontiera fa numerosi, sempre p:.trlano (dice un personast1o di Bi· schoff) « come se il mondo fosse a doppio fondo»: e un'altra volta, d;1- vanu nlln loro straordinaria capacità di fantasticare e sognare, dlrà: « Han· no Ja terra sotto t piedi e s'lmmagl• nano di star sulla luna,. In una viva pagina di un suo &'tu· dio sul Bischoff'. pubblicata negli Stu– di germanici. Giuseppe Gabettt. ha narrato come fece la conoscenza det· lo scrittore sleslano 1n uno di quel convegni dl poeti che Hans Grimm teneva ognl anno nella sua casa-fat· torla non lontana da Gottlnga. Davanti ad alcune migliaia di persone, conta– dini e borghesi, popolane e professort di università, quando fu Il suo turno dl salire sul podio e dire l suol versi, Bischofl',allora assai giovane, vi fu ac– cott.o dall'insistente richiesta di una sua lirica già popolare e Kermesse! Kermesse! •• che eglt recitò inrattl - rapidi versl In ritmo di danza - fra .una specie dl generale deUrto. Gabettl conobbe e fece conoscere an· che a noi le llrtche dt questo poeta, cosl aderente al J>OPolO, anoorchè il suo linguaggio sta fotto di simllltudl· ni e di tropi, di tmaglnl composite e ricche. rlvelantl U cullo del valori formali, che nella sua opera fa rJvi· vere quel lembo montuoso e silvestre dl terra germanica. a cui egli e è legato da tanti vlncolt dl sangue, di natura, di storia, di leggenda, di poesia», e di cut tutta la vita è da lui percepita o: nel suo germogliare profondo fin dalle radici•· ' Nè meno compenetrata di tradlzlo• ne, dl vita leggendart:1, e del costante senso della natura e del paesaggio sono i due romanzi ciel·U\schofT- I castelli d'oro e Acq11arfo - che costituiscono anzi la parte più originate e impor– tante dell'opera sua, e che speriamo di veder un giorno tradolll in italiano. " . Più umano e umanamente conchiuso .4.cquario. • Ocr Wassermann • Andrea Glumm il giovnne 1>adronedella sn-an segheria in riva alla Queil, tornando da un ballo mascherato con la sUa plccofa e timfda amante Anna Graebcr, la notte in cui il torrente uscito dal suo letto Inonda 11 paese e flagella Il ponte che Glumm sta appunto attraversando colla sua carrozza. ha visto la fanciulla sLrappata dal suo fianco da un'ondata. e non ha poluto o non ha voluto sai• varia: la piC<..'Ola era Incinta e il bel· l'Andrea era g\à stanco di lei. Questa colpa, neanche bene aC"CCrtatn.e, se mal. pii) di brevissima quasi LStanta· nea inerzia cch cli consenso, diventa l~ suo rimorso assillante, che per qual• che tempo la vita, colla sua attività di {avoro e di guadagno sopisce. ma che st ridesta nell'ora in cui la costruzione di un gran lago artificiale trasforma il paese richiamando In Andrea vcccht ricordi, e gll muore li padre, l'unica persona che lo Jeghl alla ,'1ta. Ma un'al· tra dolce fanciulla -. Anna, come la orima, come la prima umile - e che ha la.vaga misteriosa coscienza che in lei riviva l'anima della povera morta, lo strappa al proposito suicida, lo re– stituisce alla fiducia di aver espiato :ibbastan1.a, e di poter c55ere ancora una volta felice. In questo ìt.cquarfo la vita profonda cristiana, che In Germania si è inne· stata suglt antichi roll\ naturaltstlcl. si rivela essenzialmente attraverso una li carico del fiori, la meschlnella ve– piccola comunità pietlSt.a, che st è bat- stlta cogli stracci della carità fissa tezzata • la comunità del Buon La• negli occhi dello smarrito Il suo sguar· drone •· CaJ>Odi essa è· 11 pastore dt do stellante. pecore Graebel, pndre di quella prima Portata a vlvere nella bella casa def· Anna travolta dall'Inondazione, nella l'oste la vlrtù taumaturgica che sem· cul al'llma mite e buona non ha mal bra Irradiare da lei. comincia a ope– attecchlto livore o sospetto. rare I suot silenziosi Incantesimi: non E In gran p~c da rute dalla sua bontà solo Emilio Fendler ridiventa sereno, la seconda Anna attingerà la for1.ane- attivo, pieno dl fiducia In sè: ma l'ac· cessarla a· salvare Andrea Glumm, che qua accorre docile alla ricerca degli 11rimorso sta per travolgere, come da scavatori. mentre la fama del villag– lul ha 1 atunto la vtrtO di render dolce gto S1 diffonde fra glt alpinisti e gll e serena la morte del vecchio Glumm. sciatori. Figura umana e grande quella del ve- Pochi anni: pof la fonte della felt· gllardo parallzzato a cui la morte to- cttà torna a Intorbidarsi: un'Ignobile glie a poco a J)OC() ogni avanzo di sen· calunnia. nata da un disgraziato pro– stbllltà, slcchè Quasi solo g1t resta Ja cesso. getta la. sua ombra sulln. dolce coscienza dei cessato rumore della se- Agnese e le fa ostile li padre adolUvo: gherin: quel rumore assiduo delle se· altri elementi sorgono a r~nderie·dtf– ghe che morp.ono il legno e lo ran stri- ficlle Ja vita e a ridestare nella fan· dere, mentre le acque ciangottano e spu• clulla quell'ansia che da bimba si spes– megglano attorno alle ruote. che è co· so le stringeva li cuore 1nsopp0rtabll· me lo srondo acustico detl'lnfam:1a e mente. Quando poi una serva. n lei dell'adolescenza dl tutti i Gtumm di cara. SI suictd~ perchè. ranclulla•ma• padre In .figlio. e qualche volta 11 mo- dre, non ha trovato pietà fra gll uomi· tlvo esasperante dell'lnJellcllà delle nl. e PoCO dopo Fendler pass., 3 secon· nuore portate a vtvere nel grande op1· de nozze. lasciando b1,.nalmentc capire flclo, e cost della madre dl. Andrea, ad Agnese che per lei non vi è ph) po– -morta giovane, di cui II ftglto, nelle ort! sto nel suo cuore. proprio nella notte sue più amare. cerca u desolato fanta tr!pudiant~ di quelle nozze Agnese cli· sma In quella stanza tappezzata di ver· -legua e s, perde nelle tenebre: e per de dov'elta ha trascorso l'ultimo perlO· gli uni è to~·n~ta al luogo della sua do della sua vaneggiante esistenza. rt:~G'~~\~;~~~eia 0 :~a I tra~~ ~~J{~~~ì~ o- stagno alpino. senza fondo, dove già è morta la oovcra serv,a. Cosl In un'atmosfera di leggenda sl chiude rum.ile storia cui la on.tura del J)aese fa da contrappunto. ora fungen• do da accompagnamento in sordina. ora Irrompendo col mott,•I musicali del bo– sco, dell'aria' delle cime, della prima· vera, più inebbriante dopo l lunghi Inverni, di questi Inverni stessi col lo• ro corteo di ne,·c, di nuvole e dl nebbia. 1 castelli d'oro, 11 secondo romallZOdi Blschoff, è più profondamente trn1,res• so dat SUOIdlfetll e dalle SUl.'vtrtà. Jnratu In esso l'oscurJtà. la proltssttà e Il barocchismo vt sono l'aspetto com· J>lementare della sua raffinatl!·zza d'I· maglnazlone e di stile, della sua pre– ziosità sempre originale, e di quel senso del mistero, che. profondamente perce– pito attraverso l'anima del suol conter- ranei, assume In questo romanzo un Ma lo sfondo contrappunttsttco es- valore quasi allucinante. senzlale rimane 11 mistero: « TI mira· QuJ, pttt che mal, not troviamo Infatti colo è sempre In mezzo a noi, purchè le fiabe e le leggende, che Herder di· lo si sappia vedere• spiega al suol ceva costituire o: l'oscuro fondo delle compagni di fede li sarto Klose, che anime det popoli diventati cristiani • l'emottisi ha ridotto tn fin di vita, (dove, s'Intende. l'accento ha da esser dopo tre giorni di sue incessanti rl· posto sul •diventati•): qut più che f:,~h~a~to q'::!:~:g~el~cteC\l~ e~~st~ 1:ua~J:11~ 0 ';..~ig~;nrn~a;;~le vf~~~rl:iw~; Agnese fu questo miracolo, e prima g1 0 slestano posto' al piedi del valico ha sorriso, e not ce ne siamo allletatl; che port:1 in Austria ed In Boemia,. poi si è fatta silenziosa, ma an~r più nea tnerzla che di consenso <Nventa 11 profonda ru in !et la nostra fede, quan· sttcamente educata che a ull.certo mo- do ella fu costretta a ·1>tangcre nessu· mento non ne sia Preda E questo acca- no se ne avvide. Ma la montagna det drà a Florlan Fendlcr. · il ricco padro- prodigi non lo ha tollerato e se l'è ne dell'empcrfo commerdafe benchè ra• rl'}!'g~11~; quest'umtlc senza saperro ~~n:~l!n: ~ 1 f~~~t~~e~~ 1 ~ 1i:~ui~o ~ pensa com,e Prospei-o de!Ìa Tcmpe: quegli umili tanto 1 cati _alBlschoff, che ~~tae /~~e:tm9f~1\~ 0 r: s:~! 1 ~~;:1~~ Jie~~ ~i~o s~tf:!~~~ 1 13 1~~!:1~o~~~a ; 1 f;sg~~ Ia stessa materia di cui sono lntessutt' fa virtù a certi istanti rende quasi eroi· l sogni, e la nostra piccola vita è cl~ ca e sempre una pla speranza conso· condata d1 sonno•· la: • Jf sarto spezzò col denll la punta BARBARA ALLASON del tifo, alzò l'ago fissando la chiara luce del sole, e... uno, due, tre ... trovò la cruna. Forse dal tanto cercare quel· la piccol:1luce gll era venuto quel suo sguardo nell'Incerto e la semplle:egioia di sognare e guardare,. Una dcli.e leggende più diffuse nel paese dice che 3lla base delle più alte vette de)la valle - quelle che In certe

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