Fiera Letteraria - Anno II - n. 28 - 10 luglio 1947

6 FIERA LETTERARIA Storia e romanzo in Segreti dei Gonzaga r====--~--==~=--=============-==========, nelle etr111le.- ,1ues1 0 vento indolente che * I L I D 1NANl1 al libro di ~faria Ue/loncj il B R 1 * ora scivola - basso Ira le (u1lie morte o riMle - ai colori ddlc insegne ,Lran:e. re•• ti: io quCE:ta profondii!f,ima none di ,:uerra ~ « mentre la malinconin eale dai rnni che urlano dng'i oni - ai co 1 pi di 01osd1e1to 11elle donde - ptr le vie de- mostrare uu interesse esc ush•:11ne11to letterario. cioè volto ai modi delta uarra– zione, allo stile, pou-ebbe 6Cmbrare un voler mettere le mani avanti J>er evil:lre I~ caduta, ouia ~r non dichiarare ttpli• e1tamente la J)ropria « incompctcnu • in materia di storia. In re:ihà <1ue11;a è la prima v~ha che l'ignornnza non ei JlCW, e anzi 6131110 convinti cho nei rigu:ir<li di un'opera come « Segreti tlci Couzagn » ad uno ,torico, <1uando avesse dili1tenle111:ntll conu-ol'ata l'esaitezza dei doti, l'ingcgoo– silà della ricostruzione :ambientale e la do vUia delle fonli, re6lcrehbe poi ben po~ da fare. Subito dovrd,be, laJiciare il posto dichlariiuno che, non sohanto per In va• Ritrt11.10 ,ti Jtr1111gliu. mo&lra. le 1111~Jesunc stitò e, ricclieu:a dd hni. qucs1'uhima or. qualit.ii lc11erarie, ma l'impegno e d,lrcm. fre particolnre risaho a.l~e ca11aciti. 11am1- mo il giuoco è un altro: 1e11pure non vi tive della Dellonci. Qui. senu• alterare i difetta una cer111co11ge11iali1à fro materia capo!-lldi 61or:ci, ella ha JJro1»-iame111e in- e, autore, mancu qui la calorOl!a ,impa1ia ve111a10(cioè intuito) un personaggio nel che (a del protagoni81.a (intu:to o imm■gi. vivo dei suoi tras11orti e ,lei euoi errori. nato) l'altro io 1110111cn1aneo tlello serino• Il tluca nd labirinto: relicissimo titolo. r., di rornunzi. L'imJ) gno 1lellu Bello11ci Vinccm:o Conzaga 1,i aggira nel ,uo Jabi- vi appare insomma JJiù critico che crea– rinto 1IU61·oltoso di d.:sidcri e di speran- tivo: ella aveva 11iht1i da commc111orc un •te:, lfl)el!.&o lasci:ue n metà e riJm:i&, -,j ai testo insigne: La pi1tura del Jl,lau1egna che inoltrn portalo da un'ansia che mai gli si prCEen·o doll'ol,lio i nomi, per altri ven;ì prcc:Ea e sempre lo pungola u mi,ur■n~i obliati. di Federico Conz.:iga. di Barhara con In vita. a fondo, in tulle le direzio- di Brademburi:o. ~un moglie, dei loro 6- ni. C'è in lui, uomo e principe, una ca· gli, toccati misterio1t1111ente da un mah, rica vi111lc,una esnbc.raow che non trova ehe ]i rende uno adt uno deform.i_ Anomo afogo o upJ>agarnento. e (aS4::iacome, una alle pagine del Mnntegna, la Dellonei ha 1r11cci11 di m.1linconia. E' 1n •orte dei pro- lavoralo di finezza. gareggiando col pittore dighi e dei sensunli, vogliosi di troppe e con le pro11rie po- ibililà esprest;ive, cose, perpc1uamen1e rincorrenti se ,te&!i ricmpitmlo di sentimenti e di 11en11ieri ora dietro una donna, ora d:e1ro l'ambi- quelle immagini gravi e mule. Lo te1e-~o zione di dominio. ora dittro un'impr',68 impegno illuminanre in /$Dbella fra. i Con. d'armi che M tutti i carnttcri romantici :aga « rnrissimn (en:ce •• donnn cui la 111 rte ... i). Re:iltò e 11011 pii, presen,;men– le te,idc, 111 noo ai fiumi delle. terre I to. E proprio 1>erquc.Mo. qu111d1.ora Qua ~j~'::,ia:;';:~ :~~;;~:;:,lu!~~~ d';nr~'°,u~u!n/::c::~~;.~1;!~! 1 ~ 11 ;;~ s;;:; ,io,.te di guerra... qlJCfìlo e,;11 può sp.cgare m un ampio e natural,- d1~or o la rua !la rcpre u em- Un inir,io 1,ienu di luce (ancora Il ,111to la&l!i. trovando alf ne nel'a rea 1 ti. s•esca dell'iiolu d'oro). ma suLitu cc,p1t>lilJrofon- la sempre c!rc:tla 11111naa;mccon quell'a– da la voce nei buj II tremoli )) dei timpani 11:ioche llempre dà allu 1)1)Csiala coinci– accorda1i sulle note più balillO e luuuoi.e: <lenza con la memoria, t'OI dicrio. insom- 6trurueuti unch'eui 11011 nuovi nella orclie- ma c~n la ver'.tU E chi non sente infatti &trazione Ji (JUCblO uostro poeta. senonche che tale vcrir3, tnle ren'là dove 11 1" vita UJ1 tirubro uuovo ha l'accordo (accordo non è In qu,.~o tremendo. cupo, battere con la veritàJ ch'or-a egli compone - 50no - del cuore, 11011 i: più - che un giuo– ouovi lii armonici M:mJJre JJiÙ nwner0!i co del uugue dov,. la morie è in fio– ch'egli genera con c1uc~e voci che pur re :i, (e davvero in tiucua frase C la d-&. sono aucoru le sue cl'un 1e111J)O, inconCon- nir,ione di ttma la J)OCfia amica e recente dibi!i. Voci che 5è nell'estmJJio fallo ri- di Quasimodo), e la reahi, siessa di ,,uel mongono 11: in LCr..-..a o, cioe in accordo ma cupo periodo d'o11prehione da tuUi noi ciascuna dielint.u non 11oh1nto nel 1imbro, vi1,;uto. e che perciò cosi perfellamr.ite eccole ora qui addirittura all"uni&ono. do. collima co,, l'immagine poetica di tutto ve i due timbri fondendosi in un ten.o Quasimodo. meg 1io d'ogni a:1ro predWi• timbro nuovo ci danno il nuo,o. e, pur md.o a lasciarcene, appun10, l'immagine? coercntisùno alle sue riccrcht, Quasimodo. (Sulla coerenza di Qu:i!imodo irn.iste t {~~~~: ~et~enr:r~:•u1~t':a 6 à!!~e,mr ~:,i;~b: be inutile mandare a chiamnrc il Joccote di anatomj,1 iter hrgli accert11ro che mu– e,coli e Geti.a SL3nno al loro posto Maria Bellr1nci 1i 64:rve della "-reaJ1a &torica,, non diversa.me111e da come ogoi vero ar– Ulita 6i aerve d.,eUarealtU toul-couri. Ognu– no H che il • iOggctto •• mettiamo, di- rruttuO!ameste Carlo Bo nella lua1a fo. dell'avventura. 11: Tuno, lutto, foorchè ri- tcrittrice pre,tn tanto di un proprio &Cnso nundnre. è il drammatico tema della vitu infle&1ibile delln vi1a e tn11to della proprio Cii, ,i,, ,,;,; 111J11i s'ode ancora il m~. etc. 1r:,d11.ziom~ ul volume. E Ilo, molgrtdo un . f4:'• ..... - :t"· ···.·.~)'~ '"' ' .,. di Vincenzo o. Ce lo enunc·a cosi, qutslo gentilezza. Qunmi amici dedicherebl1cro tema. In scrittrice sle81ia con chiaro senso all'autrice 11ueliteparole che el1a della per riaesunlivo. E il lcllore vedrà come il l1111btlla: fl Sa frlr m:nurure il p:accrc del « 10110•• ,eppure non tocca. confini 08· J'amici.1ia poichè poMiede il gusto della •urdi ed eusperati. comprende dentro d1 buona compagnia, (!UUln cosa tanto lon,– sè gli errori. i colpi di lC'lta. le forlunc barda e cordiale. ma che es:ge a praticar– '! le di!delle t'he poHono .-apitar~ 1Hl 1111 la bene una &noda1czza di invenzione, una nomo. f.a condizione princ:pcsca e il gn- libertà facile e vigile di paroln, un umore sto dei lempi (già pieni di spirito buroc- utlì111110. costanle cd alacre. e se ne lìervo co) dònno alle azioni una risonanza ma• per radunare gente inton1 0 a sè >J. ,:nanima, tendono le amhizioni pcN>onali Prova di vivido ingegno, di unn abilitò a toccare l'arco dei gr:mdi intc~Clibi poli• che a momenti si irrita e dh,enta zdantc, tici del tempo; cosi come gli avvenimen!i te~:r com'è nell'impe~no di non lasciare J)Tivati, noz:ze, nascite. mon'i, subilo ,i ~co1>crlo un millimetr~ ,olo di pi!lura. E tirano dietro una rete fitta di co:i8eguln• le pennellate infilliKono e a volte i.•pe6• zc, Il inseriscono oel pittoreko (e per siscono il dipinto: 11'.i sente nella si111a81ìi noi aMurdo) ,contntNti delle prerogative e rn!llcnuta e nella cura lessicale quoei un ge.101,iedinastiche in cui sol1anto consiste furore lenernrio che uon dò tregua. ossia Non i;'è perdu1a una sillaba d~!J•1101jco e amato Quu;;jmodo - ,sono .ancora, in quel!lo orchestra. i suoi lugubri oboi 1om- :;~irei0lu0 ;:~;a n~1hu 0 ~br?t~ t1:w;n;er~ ra. A WJndire, dico, p::-rchCora ln morte non è p:ù lenrata. non C più nelle frat• ture della melodia, come immanenza (per• donalemi per In 1>rima voha <1uestn pa– rolaccia che 11011ripeterò più) presen1it.1 con improvvisi sobbalzi del cuore, heml è diven1ata condizione. sp,111:io.atmosr·ra e atldiriuura luogo do,•e 11011 ridotti a muo– Vt.'ffi ,::li uomini pur vivi: terribile real– tà. in•omma. in ,:r qneslo &ilen:r.io (ermo ccrt(l eccesso JMllcmiro. ha buon giuoco sia 11•11'e5c!udere in Qua.s.imodo ogni eo– ,r,euo di improvvi.iiata metamorfo,..i, sia nell'add:1are 1 rilìuhati di questa aua ope. ra come il pili , alido tenlativo di salvar lo poe~ia dall"impa.isc. ,·aleriaao e • dalla 50ggu1ione pericolofa ma non ancora vin– ta del ,la,fo mallarmeano 11, Faz?e a • on di-rorMJ intero »). C IORGI.O CAPHONI 0) SA.L\'ATOllt; QUAS'MODO:Ciomo itopo J(ior110. con una Introdur.ione rli Carlo Bo. l\Ulano. Mond,dori, 19:t.7. pa~ll!- 60. L. 2ùtl. ,·.-I·.~ . . ' ~ ,.., ·.:::.:.• ,. ! ·- . } la politica. Sullo steS6o ritmo veemente e 110;1 concede margini o @pazi bianchi al al tempo 5tesso desola:o 1>'w:cordaoo gli I !!ore. Que~to. 11iù che difotto 1•cceM-O. omori di Vincenzo. a raccontare i quali non è nell'ampio rarconto del Duca ntd. la. ha avuto buon giuoco la e,apienza pliaco· birimo, dove pur non ver:ficnndosi una Il vero volto della controriforma Maria Dellonci logica della Bellonci, bravissima a reo- :~~.,:::s:er~!fr:e "~~~; 1 s~~~a l~~~::1n~e 0 ~~ fd!i Oell11 Con1rorifonu.a iti e detto tanto :~;:ze " 1 ti 1 ::~;/ 1 k ··:~:~\~ 0 "JK:rele se~:: mo1i,·i psicologid, il corurnppunto mornli. :i 1 :~c di" 6t~~it 11 ~:rtbec e:~: ::u!.;g~.:;:~~ darie ma vive poJMlluno il rolllllnzo di ~tico assorbono lo Jicrfczione verbale, In O motivo tli intima "°cldisfozione; è un:i pinplto da un pittore non vuol ~sere un Vi.ocenz.o Gouzaga; Mar.a Bellonci le ha ir.,-=.~,tt 1 ~~~~~\?i .. e,",J:~~odnco iltr~15:;;e~~j-J! 11 !:~: battug!ia vi111a 1:ontro i luoghi oonmni, du icato di qudlo tolto ti modello, bensì identificate e interpretate una per una con v, '" ~ co111ro im·cleMti prer;iu<lilli. contro un.o costituisce, ri~petto alla reohà. un'nhra una .aincia che e delJa duo.no . o)trecbè rico d'~cre giunto alla fine. spirito os1ile alla nostra tradiJ:ione di ci- rnltà perfe11amente au1onomn. Ancora: ee della u.rittrice. Con la stCMa pgacia, ora LrnEHO 81c1,uu:rr1 vih3. ~ nncor mollo rwa a rare sia co· oani rom■nz'.tre è uno atorico, uno in- gravemente rirleuiva. ora maliziosa illu- me ric.rrn arcl1ivis1ic,1 eia come ouaniz• 1<>mma che mette ordine negli elementi mina i) racconto di episodi che sembrano MARlA BELLONCJ: Segreti tiri Gon:oga, x.arione del mnlc.riale c::onosciu10, alcuni c-onfosamr.mc orfertigli dalla vi1a (la qua. vohi 1ul vero O vividamente immagi!Mlti Ed. Momladori (« Le Sc:e ») con 3H ili. punti Fermi paiono ornuii assodati e cioè le è difatti « ttoria da rare :o). ecco che e non già e&ponli da vecchie carte. Fuori testo, paJ;f!.. 466. r ... 750. il carattere originale. e non puramente di. non meno legi1t:mo appare il modo a1 fonsivo, di coutr"n:incco. del movimento. !l<'rivere romanzi della llellonci; la quale la vasUà e varietii ai u~o. l'n•.similazio' rimeue in moto una vicenda già compiu- ne dfi migliori prodo1ti del Rinnscime~- lll e !n riJN"r.&eotain atto, con tuui i suoi 10 nella chiesa riform:oa; in nitre parole, sotternoei tu.multi. j suoi inciampi 8 j La "predestinata'' poesia pare Cuor di Jubbio ammcltere cb1• la rt· &uoi gtùai. li=-7o.s.iti.cnuolit.a :ibbia liubito all'inizio Per giusti6care meglio l'intere&se lette- Jè!retà moderna una 1>rofonda. crisi ulu· rario o •~ si vuole romanzesco euecitato d • Q • d 1ar 1 dalla quale uscì rinno,·ata 1)(r for.ia in noi dnlla leuura di « Stgret.i dei Con- I uas1m o o ìn!erria r<I i!I virtù !di ona sa1,iente ade- Hga :o preghinmo il lettore di badare n) quazione alle nuovo e,igeru:c spirituali del. modo con cui, in <1ues10 libro, iJ pcrst,• Salvatore Quasimodo ci offre in Cior- muli carichi d,'alt.issima len,.\oue. sulle. 1'111111mi1ù. G 1 i altri aspetti ddl.a Contro· :•.g:::; 5 d~ri~~eda;~en~:io:~":ii:gt: :eE';;: t1o d~po giorno (]) for~e In prima imma- guglie d'una cronaca reale, potc.sero alfa- ~!~~d~~:i. '",~:ialllll:ian;:~• :,;;=;r 11 11O ~= :::,_e;.bib; la al 11morischi0$0 sviluppo luno dal di p:ine poelica di ciò ehe ru per noi il pc• ~1:es':r~:a:sint~uaf:ci~t~e~ :~i~tu~tnn di quello Ji rifonua canolica io eontrnppot;eo !i~~n°~ !fi~d;:i~n 1 t t 0 d~~1- g~~;t~a~:::t ~;~~:~J:;~:~~~~:;n!~!;~~:e:e;:if J,wwJQ C(YC/ii Ira la po/vtff, ~ 1 ~ri:i:.~1 1 rz~on;ir 0 Jtf~~:~e:~dl~~:&~: viJui, llsse una fit.n troma d, indu:,;ioni d I I • • p<>IJ(!'ra nwno, la ciuà è morta... ~0110 irwece i meno significativi e se die- e deduz.ioni che gli perme11cr.111nodi c0!- }:~!:. s!7!.~a=ne eall:i::-~~o m:r=~~ 1 : 1:~: E' morta: dcro luogo n l)liarevoli incidenti. ad, tu- legare. tali a1(ori alle r~ede/11i .e alle tura. (anche ('.Ome preuo di 1111I. speranza ..•No11 tOCC(ltei morti. CO!irossi, co~·ìgor,fi: :;;;zi~~~ju:.: :o~,:Li1;~~t~e"odi pqo:!Jl!fe:: ;J;~?~i,,:;.,~~~~~IJtd~~~r~;~e:::re,,. :~ 'i:i: ~:;.~; ,:·~·,:;::.~,~~~~1~1:,!:;~~~ t":.~:"; · ::. •";'~ .. :;1• i,,,. ca,ea ~b\.~,:,;(1,-,,.~~,i.r!!,:d;za ;~~;!il_.,;1:~,F~~. p~~ ce •mco O <e a oe onCJ e que o t1p1co ù minimo romanticismo e pcrciO scnzu E' il mito di Qua,imodo. vi,•ific.alo dal ._ ••- r·- de) creatore-artista. Il proce,limento dj. un conto (nemmeno un Bercbet, nenune- 11entimeuto, dalla realt:t. E dav,•ero <1ue, ii;nuwua. retto che tende a reintegrare morn mente 00 un Mnmelì O un Abrcantini). fruito di 11i rintocchi fonebri di cam11.an11 in un Nell"ambito di ques.:o @:enerale movi. e p!icolog.icamcnte i singoli e a dargli n- una volontù così inteiUlllmcnte iorfcrta da infinito silcn,;io e in un infinito 1:1<1uallidom~nto riformatore è 1Mlssibile 1u1tm•ia irr uho nel loro ambien1e. E in detioit(va inibire ogni consuelo e, pos~iam dire, tra. invemo. quando «anche le nqstre cetre•, dividuarc un più ris1rct'o periodo più :u:~~o \!:,kt ! 1 ~aMl~;~araB~:~:;;;~e:en:,:~~ d,.1ionale sfogo o incitamento che non fo.. ~r~:: vg:Oti:Pii;.:,~m~a°8:;~Lt;.~::i 1 ~!i;~ ! ;;~~~~anJ~ì'di~r~:~:~~:~;~or;;~ti:?;rns;i•~~ent~ earla da un J.acsaggio dipinto e ~rtarla se nncb'C860 azione pura. disastri e di morte dove ncromt'.oo il l■- e, venuto in urto col P'rotee1::1111esi'mo. ac- f(;:a~!:• n~~d:r~~_poca as1,urta a clima E come potcvanio noi camar,. etc. ~ 1 ~n:,s;ir~ =~~~:fo~j:neu,;;':e~nt~~,:~~~: :ie~~a ta~:ic~o:o o~~a~:~ 1 : 1,~i:: c 4 ~~er~~nb~ 11c~1~~~;;:?ins:~::t:n1f;~111:f,~ 1 ;: 1 ,: 0 :nel:: E' dunque 10 6leS6o Quas.modo che Jc- ~7od':.UF, }: :i:~:;~c~:hJi~:sr~ /~ir~u~}i~ ::~~ 1 \1m~~a~d:/\'>:~i~;~ ~~~=i':':1~p;~::~. vita del personaggio e va avanli con lui, ~i71~:: ~~b:~:z:~~qu~::: 1 a:!:e~u 1 ::: :t::: proprio veri,o <1uestn &cena finale ba sem- restnioni italiane. mentre propr o di que. ~~n~naoJ:r: p~:;;ri 1 :nt!r:1:;i: ;,~ 8 9 i:iili: a~~ di poe 5 ia, Jn (zuale pel'ciò riliu1a da 1oe ~~:di 1 ~::s~ ilde'll;'1~~%1~c1lt d: .. e:)::i 0 3~at:. :::a 0 ~~;;:~~t~ 1 ~\; 1 ~~~~a :~ ::~ 1 ,~~~!,.i,igt:::: :~.:~~- ,i: ~::~·.r.' r i ~:t==:; r-:::: ~::.~:r- ,:r~ ~~:.:tf !::~~~ ?f)r~:~:t:~·/:·~~1:~:::':~i: t"~:·::: ;:.~rIE fr':: :.1:lf:~· :: :~ ~: ; ; polrebbe rare in base nlla cm:o,i.lanz.a che ~:::to :r~,,i: 1 ::a,u~!UJ;P<!:r:ndi ~.~;be~~~: la11idario un dica irae: un'apocalittica gior- 6llllft religione. trulla pure ampiamente !:e/!~:~~io,uJ:1:,\11: ::u :~ne~j:1z~Ìi 'f:::::~~ no o di fanfara) durante la loua. Una vo- ~~j'in~~~•u:;1~e11~!::~l~-i ~:~~e:!-0•11et: della 1>olitica, d~ll'ntte, Jella vita sociale; llor1in, è !lcou.utu nello fan:osiw della ;~~p~~:et;:~io~~clt~!~:c~:a d~~n~i:uis~n;o:~~; HW ollora id.ili.fra esptriem:a. rifiu1u11do ~nn°a 11 br;:'~j;j,acodiet~~~7 !i1a'°~u::r:i:ce ;~Ò :ri~!:nz:~ 1 :d:m;L~. :l ~c~l~~di~~\j~~ romk del Jutto illl))O!iSibile JI paragone ~:::, 1 ;~~:1;~n!~: s°ug~\~:%~:ltdo:v:1:;Ki:;:; ~i!r Jr 11 ;i!l~;• 1 ·::~d~,u~telu~:r 1 fa n;:1~! 0 g:~: Non più di t1uanl'O, diciamo noi, C scon- ~:a :.~!~leno~ 1 ~ 0 ~ 0 te~•=g~n~~:~,e~e;i 0 ;: 1 ,1r~ onde quelle (ratlure im11rovvise della pri- tclligc11z11di Wlto il pensiero degli autori ~a~o P!~e To;1;:,~:~: :rt~•n:::~atail e~~~;: dire per essere èlalo ,·i~uto, 1ale nostro ;~~e,v:~~IJ:o~m~~1~n/~~~:e!!~~gi7zaac:!!.!t citati, pro\•ocando talora frai11tcn.dlmenti o cui, a volte, 6Ì spezzano gli interventi del ~~eam~~~dde:~ 111 c: 10 ~tr:~,':o u~~1Ea 1 ::::;:~a~ lamenti e conglomcramenti 6Ìlltat1ici in ~~tae ;.::s::u,i;:~ ::::hèe~~cod;~~n p:~~~ Tois~~fi:rj·n ~1::,i:,:r,"~ ~rt;; 1 1: 1 n 1 gg~e::~r/c~ che. ,e non possono dcntrarc ndln :Idi- ~~~a:l:~,l~~":1o~~t• 0'. 11 ::id~~~;,~;.~~•unuan•~~: :: :~:~f :~:: 11 td/ 0 ~iifft::~=m":~ul~::-;~ da 1111elliin1111ogioari. Dizione ,li ciò che si dice n1>1iuntoentu• Gcienza di cordialità, mentre a qualche ne, e [Hdlitn medioute 111111 intel11geme di. :hF::::;~;:t;:::~.: .. !:, :~. ri';.:i.:~ ~:~:~~ ~~ ;.:r: }:i;~:::~r;.~ ~~: ;;':j!frf,~.!;~::,; 0 :L=F~:1;;::d,;:::: ~:~::::: ~::" : ~~;;:[:}:~,::~: ... : : della storia (e un"ahra. in sè conclus:i, :::~ a~:1:~ar:a:uc; .. ,a,::itz: 10 d~%r,:~ 0 nt:i i ~: chi non ha giova10?}, appari,•ano segni guardiamo, col Pe1rocehi. j punu acqul- ::~,.,!~:~•41 t 1 q~tbc;~ile 11 1;.~fn:"do:~a n!~ poH• dagli oppreuori f perciò riiorta r::idl: 1 id!;,~1il:~~ittde1l!~~p~~~~~n or:i:~~: :~i ;:~ 1 ,~li;a~:~~r:~;l~la ~phi~!:a~~tiadi 1:d.s.i:.~: &ee cresce e 1lcclin.a la èua for1un11 d'uo- :~;::::te:t~'i:e:~o E,~;~:o ch~ag~:~e:t! e lo volonlò tli dire riò che allor11 o.I).li duale», rome qualcuno ru, fotto, è. &olio; ~:i~ 1 ;:r:T ~a o~cfl~u~asi:i,;~::a;lodcl1! 1 :t:~ avvi:ita imfo•iduo 11cr indivitluo lino iillt" ~~~e;;: ~~~~t:~m~~~ ; 1 ~e:,:r 1 :~:;;;,~,~~oi;:;:,~ ~ 01 ;e~~ 1 :~~~:tele~~o 1 :u &JIJ~il~~li~aa~u 0 ':er~ ria a « proln~onista n di un racconto. Al !~~na~t~o~: 111 :~~ ::::h!:,~i:st!~ J:~ 1 ~~u:: ma, d'tìn app%111111entoin attes.i d'una di\'C-r80 du quello n!CCtico-me<tioevae O do ~;,t 1 \u:~~ r:~ 1 1 ;:a 0 ~;:1~frc;lis~~~:~::~;eon~: di più oltre la propria pfrsona. pmtaosto ~1~ 0 •:;:Urd~~;:in~~~>r~~g~~~t°m:- ~~o~;iz:: ~:C~l 1 ~ 8 Lli: 1 i;:;;i 1 ;::::i 1 ;; 1 :~e~ 1eco:!,:i:ri~: inut:li, ormcgati r.d lcmpo, come: a J:an- ;i~r!::":Crp~~P::t~~:~: :ia~'=.~u~it~~ll~:~: ducentissima. qun!'i a conferma d'una mia cn di quel periodo "una teorica ed una .1e, lrarfici, guerre, contrai.ti din:astic1, in- . . supers1izione: che. i porli debbano tmo prolica religiosa bcnignist.ica tulla pCrntca, trighi poli1ici: al secondo quella comples- ~e al cuor~ 1 ! 011 resta ~n•~ 91 cl,,e d,men• alla volta attendere la coi11cidem:a t;toric.a la da un cosciente e risolutivo ottimismo silà di sentimtuti e di risentimenli, di ~icnre (nel! azione 0 · alume. ne la morte_) dei htti con le lor 0 (precedenti tali foui) crìstiaoo o. Ne sono frutto. da un lato. la umori e di ambizio.u(, quelle avi<Jjlà e in• 1 11 « lnf)Ore di zolfo e la pimro » , ;en.za Jll\l nttitudini u (urne l11 (lrOJ>ria voce, como orudcn:r~'I e discrezione con le quali ven– ryufotudine e. \olubilità e fonm d"animo lil>er:rnzo ')elle f)arolc (<(~e porole ~• i!IUn. a ilirc. nel presente caso, che ogni an1e• 1tono direlte le anime, dall'altro le inou· che si scomrano ~tmplarmentc e colllJ>Oh• 1 e::uo - risalgano da 1111 acciu:i la]>idaia »l. redente e 1>er 1u1ti rn11tuos:a ri(.<ercn1,lili- mere,•oli 0 pcre c.1rilnti\'C, il fiorire di pra_ i;ono un cantiere, ~nonchè 110 ':1 ? 11utJìl(l :I prob'cma rlle sti1•0 di Qua~modo non fo che prc11ara- tiehc Ji J>Ìc1ia.Soltanto chi lenita beo pre• li noslro JJrimo accenno n·le figure del· Cl mtcre6'Ja: Cl rnter~r.i.:t Il 11 tl01:1lo~ons;ia• 7.lone e attesa di 1111c,.1'111!im:a giorn:ua. la senti i vari u~petti della vita quo1idiana di l"opern è staio per Vincenzo Conuagn, e t~re queslO; Ìa fo d eh:r '\ rocren.:,;a di Qun- tpmlc d1mq11e lo A\'rchbe aiutato ;1 el!au- tanta parte ddla po1Mllazione i1alia 11 a i.i non per caSQ. ,Dovendo dnre ol lettore "'! 10do a !~ sies~o ue~I ll\'cr ri;;.olto. 1iro• dire ln Stil) antica ambir,ionc: pronunciare le manirc~1■zioni dei sentimenti dominarr q1wlcl1e accc1H10 alla stru1111r:i del lihro J>flOcon I 111 .n~rniune d un 1. 110111 c.nto coi.ne il tlr:unma umano 1110,lularnc 111,"ompin. 1i. ma è cOmJJilo e mef:10 delJo 111udioso (che conMa di ire p,1rti: due brevi, Ri• (t~i,cllo. la crlSI dcl)a i!ua s,nw~:s,. e qum• 1 solenne, foncl,rc me 1 odia. Ed ecco: cli quel 1>trio1lo eo111prenderc le mcnta 1 i1à rnuto di famigli" e /S(1belfo ehc introJu- di della e;:ua poesia scu:r.u mimmamcntc degli uomini del tempo e giustiflcnrlc. non r.ono con amJ>ia an1ic pnzionc tCmJMlrale ri11ne~arnc i 1>ri111imovimenli. onzi l1- Ti leggo dolci versi d'u.11 amiro rcuJe conio dello ~t.ato reale del a società alla terza: ~ li l.'l1ea nd liibiri11lo ,.J i;li sciando che 11ut11ralme11tequri J)rimi CU• e le pflrole nate fra le 1,-ignc, elci t, 111p-0 e. t'Omc ben di!lle il l\loran\li o,: DOco a poco ci ,i affeziona a questa po" vera geni& coti diveua da quella che ge– neulmcnte viene incontro dai documenti di archivio delle Coni e delle Can«lle• rie ..• Una m.ode~la umani!• con le sue vi.r>. lÙ e con -le sue deboleue morali, che pu– re rilevi ti rischiara. <di scorcio, un 1ratto ~enu:no defl■ vila popolare o• una vii• iF.nota ai più. ma pure. ricca di fede e ~ ardore. Un ahro alipetlo imponanle delb men.- 1alità" <fena Controriforma ,·a nel de,ule– rio comune a tanti peratori di il umioare !.o~•"~;°ite~~: ~li~~am:,::r:~f J.:~:~ velli che lo S:ato ba una sua monle che tro,•a le 1ue leggi 1010 in i.è !tesu, si eer• eavano le giuslificazioni della • ragione cl: 51.ato ,, in@istt:ndo i,ull,. nece&!!it.:Idi uoa politica che rose anuazione di giustis.;1; mn le confosioni ('rano molte e si gene, rarono nri equivoci, respingendo nomi• nplmente la tf:Oria machiavellica td accet• tandol.a invece nella 110~t1nza. No:evoli a11porii &i consta1ano in,·ece nel campo delle dourine economiclie. anche Se an– cor M\'\·olti spesso dentro irwolucri utopi– ~tici: "un;r di~trihuz·one della riccbt:= baaat:i &ulla moderata propt'ictà di tolti era vista come l'ideale 1111,ral,.più ;:Ilo do a11unrei nella socictù rin11uva1:a ·•. Poseono preseni.are 1,n mter.:!o~ 1,artico• !::it~e d:u:~::!fcte d;~t i:f~b:~e~.: unJ1~:: raloria si fini presto ne 11e sOftigUlne ed acureue co!.i tipiche della men•litU ttr centefica, n !Ullo danno della sincerità del pensiero. nelle arti figoralive i,i as.i!te • mani(e!tHioni grandiose di una nnova sensihilità .:irdente cd appa!8ion:11a. « Nella JJilturu e. ~cultura della Cootroriforma la cen1imcn1111itàind:vidnale, pur nei coofiDi di alcune regole fi5611tedal Tridentino. ai attua eu un pi.ano euo proprio. Il Male, con nna ll!errata documentazione e con !quisit■ eensib'lità, ha dimostrato in mo– do ormai in-efotabile come la Chiesa Cat• 1olica 6i mostrar;.s,• roncilianle e moderata per le an1iche lTadi,,.·oni ar1is1iche :o. E ehc dire poi della musira? 1ra 1 asciando i mi' norj anche se meritevoli. non Ei può di– mentirore che Pier Luigi da Pa 1 eetrina « nel di1&ncoramen10 da piene soluzion: di rmllo fom10 per una p 0 Ù comple-ssa coitlru– ,,ione poJ;fonica. nella straordinaria ri<t chc:r.:r.nam1onicn e tonale, nella stessa fio– rilurn met,.matir..n. ha attuato con medi• tala sincerità spirituale quel limpido e c• t:ln rinnovumenlo dr 1 1e nnime. che. su no pinno li1urgico, ua &lato in<l,cato dal Tri– dent ·no ne!Jn r(l11cl111111a ili tutto ciò che di /a,Kirmm e d'impurum 11otesse rimare.re nella musica .stessa o. Le nnime, che a\•C\·anu ric::onquis1nto 11 fode e ue gioil 1 ano in1irnnmcntc. crono na- 111rnlmcnte ~J>inte ,•erl!O dfo$ioni liriche che 11011poswno es~r considerate aride o insincere; sollonto vennero modificate le maoirestoz:oni dei sentimenti tlomi1111n- 1i. ma C compi:o e merito de 1 Io s111dio;ao ili quel periodo COlllJ}rcmlcre la m~ntali1ò ilt:gli uomini tlcl tf'111110 e @:iustGcarle, non nprioristicamente comlunturrle. A chi licn considera appnriri,. evidcnlc che duranlc il pcrio11o della Controrifonnn non .si può parlare (li una 1lecnden:r.a rreativa; 1a ric– clae:,7.a ,pirirnale dcll'c11oen è ,·isibiliss·rn:a ed indiscutibile. Si è formata in essa ima nuova coseien7.a in cui (ennen1avnr10 va11ti motivi che sono giunti sino a noi ed a'i, menlllno la nostra vi111ruhurale e sociale. PAOLO IJHEZZI ~1AssTMo PETROCCIII. t,, Co11trOri/on11a j,i Italia, AVE. Ronrn. 1947. PP. 284.

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