Critica Sociale - Anno XVII - n. 15 - 1 agosto 1907

CRITICA SOCIALE 227 IL fatto medesimo ch'esso è fatto segno alle ire di queste due parti opposte, e pare smidollato e " non so– cialista n ai primi, e infinto e perfidamente pericoloso ai secondi, prova ch'esso riunisce in sè caratteri ed ele– menti multiformi e complessi. Io mi guarderò bene da\Parrischiare un'indngino et– nica e storica del socialismo reggiano, tanto più che la vita di questo, svolgentesi, come intorno a una bandiera, insieme con l'<ipera di Camillo Prampolini e della sua gloriosa Giusti.zia, è nota ai compagni d 1 Italia. E così pure mi asterrò da un'esposizione statistica e tecnica l.lel movimento economico reggiano, di cui l'e– gregio amico Ruini, appunto nell'ultimo numero di questa Rivista, ha ampiamente trattato. Piuttosto mi propongo di rilevare qualche dato di fatto e qualche carattere psicologico di questo movimento, tanto combattuto, sul posto, dagli avversari, tanto di– scusso di fuori, e tanto mal cono:1ciuto 1 do. nemici e da amici. E i fatti e i caratteri di esso vorrei notare sopratutto in rapporto ai due grandi fatti che iu questi ultimi anni interessarono la vita socialista proletaria italiana: uno - interno - le due ten1:ienze del partitoj l'altro - esterno - la reazione e coalizione antisocialista della borghesia, contraccolpo alla spinta in avanti del 1900-1901. . ... Ma, prima di tutto, un particolare cronologico emi– nentemente significativo. La controspinta reazionaria, fruito di egoismi e di paure, della borghesia italiana, prese abbrivo (a dir così) psicologico dallo sciopero generale del settembre 190J. E di essa fu effetto, insieme col mutato ntteggiamento ministerinle e con l'appo!Jgiare a Destra e al Vaticano di Giolitti, una serie di sconfitte elettorali politiche ed amministrative. Ebbene: fra queste sconfitte non va posta quella del giugno 1904 che costava la perdita. del Comune ai so– cialisti, ,!)enchè la Crilica 1 nel cappello all'articolo di I. Bonomi dell'ultimo numero, sembri considerarla tra esse. Non va posta, perchè avvenue pl'ima dello sciopero generale; e non va posta perché, anche so fosse avve– nuta dopo (come la caduta delPou. Prnmpolini nel suc– cessivo gennaio 1905), lo sciopero generale, per le forme o la misura in cui si svolse a Reggio, non avrebbe influito a determinare la reazione dell'urna. Questo ho voluto accennare non solo per l'esattezza della cronologia, ch'è uno degli occhi <lolla Storia, ma por metter in chiaro come il socialismo reggiano pro– reda per conto suo, cosi nella vita e nelle vicende in• teriori di partito, come nella uni versa vita della nazione; e come gli eventi ùi fuori e le aure mutabili, che scuo. tono o abbattono le organizzazioni di altri luoghi, qui non abbiano né ripercussione né effetto notevole. Il socialismo reggiano vive (non é superbia dirlo) di vita propria. Vince od è sconfitto per forze e per azioni e per meriti suoi. Come una pianta antica e dalle pro, foude radici, piega appena le fronde ai venti della vita politica ed economica generale. ... Ciò spiega come, nel furioso imperversare delle bufere tenden.zaiole, il socialismo reggiano abbia continuato lietamente per la sua via, fermandosi appena ogni tanto a guardare, per metterli in fuga, i cagnuoli de1PAvan– gua1·dia; e come tutt'ora esso rida delle minaccia .iinda– caliste di II invasione II nella terra imnta labit del Pram– polinismo. Gli ò che prima, assai prima che in Italia sorgessero le parole 1•iformismo o 1·ù,oluzionm·ismo, il socialismo regq:iano era già. forte e maturo, con quei caratteri e quella fisionomia sua, mista di idealità o di praticità, di entusiasmi e di CO$tanzcl 1 che con tempora il sentimento con la riflessione, lo slallcio con la metodicità, Pattitn• ùine all'o.strazione lontana con la capacilÌl all1azioue immediata: caratteri e fisionomia che !,,!ODO cosi bene riassunti e simboleggiati nella persona di Ca.milio Prampolini. Non già perchè questi (come favoleggiano gli sciocchi delle 1>ecore reggiane e del loro pastore) abbia pla':lmato artificiahnente e guidato dittatoriamente a sua foggia. e a suo volere l'ambiente in cui da. 27 anni esercita l'opera sut1.e l'influenzai ma perchC 1 frutto e fiore egli ~tesso di questo suolo, istitui senza fatica fra sè e il popolo una perfetta identitil di pensieri e di azione. A questo punto, la tentazione di soffermarmi a studiare il socialismo reggiano attraverso la persona. del suo primo o più antico soldato, è granclej ma la parte di biografo di viventi non è piacevole, e perciò mi con– tenterò di notare, per tratteggiare in due tocchi un uomo e un ambiente, corno Camillo Prampolini, l'apo– stolo, l"oratore, il vangelizzatoro della buona novella socialista, l'uomo che ai lontani appare circonfuso di una. nuvola ideale, onde si crede che proceda ed agisca per predicazione, parabole e sentenze di un Maestro al suo popolo, congiunga invece tanto umile e positiva praticità. alle altre sue doti, da essere da anni moltis• simi il Segretario e l'Economo preciso, minuzioso, ava– rissimo del partito i e da. coprire, fuori dal partito, con rara. competenza e saggia prudenza, la carica ...di Presi– dente della Cassa di Risparmio di Reggio! L'influenza ch'egli esercita nel suo ambiente - e che da tanti, da opposte parti, viene esagerata e sopra tutto falsata, riducendola a una specie di dittatura ipnotica a fondo miijtico e religioso - é in effetto notevolissima, ma non per le vie e nelle forme che comunemente si crede, né perchè egli lo voglia e lo cerchi. Spes~ssimo, non solo nei particolari, ma nelle delibe– razioni anche importanti, egli si trova in disaccordo con la maggioranza dei compagni, e gusta la gioia di veder poi i fatti che danno torto alla sua vigile e cauta prudenza, e ragione all'altrui giovanile baldanza: senza contare t11ito le altre occasioni in cui egli, e per mo– desto riserbo, o per avversione ad usare del suo ascen– dente, e pili per il deliberato proposito di lasciare che i lavoratori facciano, sbaglino, si correggano magari per p1·01wie esperienze, da sè, volontariamonte si astiene dall'ingerirsi di cose in cui non sia espressamente ri– chiesto. Ma l'influenza sua è un'altra, ed è indefinita ma costante e spontanea. E nel tener sempre vi,;e e presenti (e pill con l'esempio che cou la parola) a quei--topopolo le suo proprie doti e le sue proprie tendenze: la sentimenta– l1là retta, giusta, umana, e filoneista, che porta questo popolo precursore alla meta idealo dol socialismo: la p1·aticità quadrata, positiva, eminentemente italiana, che vo lo conduce per le vie più opportune ed idonee, fuor da ogni pregiudiziale come da ogni superstizione . E quest 1 influenza 1 che (ripeto) uon Ua nulla di artifi• cio1,1O, di" importato n, di pedagogico,ma é semplicemente nel dare e nel tener viva fra il popolo la. coscienza di sJ 1 Prampolini la svolse e la conservò sopratutto col p,.wmanere fra i suoi concittadini. J~a vennanenz-a di una. personalità come Prampolini in un piccolo ambiente ch 1 era auche il suo, quello cioè

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