Critica Sociale - Anno XVII - n. 15 - 1 agosto 1907

240 CRl'J'LCASOCIALE bandonato qualsiasi catastrofl~mo soclalo, banno avuto qunsi ,,aura. n cavare lo con~eguonzo nece!lsario dalla mul!lta situazione di cose. " Senza conres1arlo aperta– mente, ancora si cerca di rondare Il nostro movimento sul presUJ)posto, dimostrato falso, che una sempre ero• scento massa di popolo \'Onga lanciata nel proletariato, che ill miseria d ivenga sempre pili intensa, che i modi ceti sparisco.no completamente o elio non occorra con– qui stare nlln n ostra causa cbe i soli operai salariati per giungere alla vittoria. Sonouchè, chi ha occhi per ve– dere t1corgo la formazione di un nuovo o denso strato meilio, che dnl proletariato trae in buona parte origine o che si insinua tra il proletariato o i capitalisti. ,, E il J,'J~cher, in baso al censimento tedesco del 1895, de• termina o specifica la rormtlzlono e l'incremento di questo me<llo ceto, bl nell'agricoltura cho nell'industria e nel commercio, per ,·eniro su questo punto alla conclusione che, qualora la socialdemocrazia volesse esclusivamente apJ)Oggiarsi sugli operai salarlntl, rischierebbe di rimaner sempre una minoranza. Occorro pertanto conquistare nlltl cnu,rn, socialistica cotesto classi medio, che sl gran peso banno sull'anda• mento della cosa pubblica; occorro oho i socialisti, dopo aver ratto getto delle rormulo ormai trapassate, inau– gurino o mcttaao in azione una Mitlelstamlpolitik. Perchò ulla poliUca socialistica del medi ceti sia pos– sibile, fa d'uopo riconoscere nel campo agrario ltl per– manenza della piccola coltura o l'utilità della propriefa :f:~:d !~ed:~~~~h~n aa~f~ot,~~~~ 1 ; 11 ~ ac~ 0 :!~rrd!~!t~~~:r 1 ~~ ! priotà lavoratrice. Per l'industria o Il commercio, ò no• cessarlo che i socialisti agevolino l'ascesa dei singoli lavoratori salariati nel nuo,•o mocllo ceto industriale e commerciale (creazione di scuoio imlush-iali obbliga• torle, foudazione di istituti governativi di perreziona• I monto per giovani operai sottoposti al tirocinio, ecc.). ~ 1 ~! gg1W1 1 ~: ;~~i~\i~~~:r~~~o~s~~~r!~1t~:1~~ cf~~e~t~ 0 1~:1 ! corno fodividui. Qui si tmtta di ammettere le differenze I Individuali esistenti tra gli uomini. " Il socialismo mo– derno non ha nulla a che raro colla livellazione uni– versale. Chi ha particolari capacità. o abilità arriva più rticilmento a toccare un più alto livello economico socialo 1 lii colui che di tali capacità. è srornlto. Oli uomini non ai la,clano cambiare a questo riguardo o, anche pel futuro, si dovo rare i conti colla loro natura. Perciò Il 1 socialismo non dove aspirare alla comJ)leta parificazione economica di tutti gli individui. Chi possiede maggiori 011.pncità.o potenzialità. (ti prestazione è giusto riceva 1 1 maggiori ricompense materiali. n 80110 questo presunto tondouzo ugualitarie ecouomlche che tengono lontani dal movimento socialistico molti elementi, che pure non sono a priori impervt Ri principi democratici. Poi J."ischer aduuque la politica del medi ceti non può c~sero una politica di classe, sibbcno una politica, per cosl <lire, in<lìvìduale; essa richiedo sieno tenute in con– sidornzlone lo cliffcreoze lntlividuall tra l(li uomini o siano favoriti gli srorzi del singoli, dirotti a conquistare un piì1 cle,·ato tenor cli l'ita. Ju tal mo,10 il concetto o la pratica della lotta di classo perdono della loro rigi– <lità o I ronfln1 tra socialismo o democrazia si rendono sempre più contigui. 'l'lllo tendenza all'allar~nmonto della lotta di classe o alla compenetrazione del soclallsmo colla democrazia. (che, pel sln1lncalismo rivoluzionario, assertore della iusolidm·ietli tra le classi, sono duo fatti irriducibilmente nntagonlstici) si ra ancor pili paleso nella _conclusione dello scritto del 1''ischcr 1 che suona cosl: " L'abbaudouo della teoria catastrofica richiedo l'ammissione che la rivoluziono sociale altro non può essere che il risultato !inalo della. evoluzione economica o la somma totale dello riforme che noi miriamo ad ottenere; ciò richie<lo l'emw1cipa.tionedalle {,·asi nvoluzio11al'ie, elle sono 80- pravvissute a sò stesse, che lugonerano soltanto conru– slono, che disturbano li lavoro pratico di costruzione o che ci tengono lontana una massa di gente, la quale saroUbo pronta a camminare con nol sulla via dolio 1·irormo per eliminare la miseria sociale e per sviluppare la democrazia o il socialismo. 11 I ragionamenti del Fischer sem!Jrcranno strani od ero• tlci a più <li un rirormista italiano ('). Invece, secomto ('I )Joltt soci tic! GrUJllll riformisti mnnne11, J)Or glusllftcaro lt~ tnlllra lntrc11111gontonello pauato clozloul 1iro,1nclall di l!llano o noi, ossi dimostrano che sono scaturiti da una mento che ha ormai ~uperato il .superttclalismo o il semplicismo delle ant1oh0 rormule. Poichè, più osserviamo i fenomeni doll'asenl complesso mondo contemporaneo o più ci ne• corgiamo che il metodo della. lotta di classe applicato in maniera unilaterale ed esclusivisticn, come vorrebbero pur molti riformisti, o non dà frutti, o, so li dà, son frutti rJi ce11el'e tosco. L'azione del partito socialista 1 inteso come organizzazione politica ohe aspira u. modificare I rapporti intercedenti tra lo Stato e i cittn.dini in senso socit1.IO• democratico, dovo per orn (e chissà. per quanto tempo a ncora!) pressocbè esaurirsi e culminare nella democratizzazione degli organi del potere pubblico e nella guerra senza quartiere ai monopolì. Il partito socialista dovo es.sere il pii, formidabile nemico di quella. specie mostruosa e degenerata di capitalismo cbe è il monopolio. Solo quando si sarnnno abbattute le rocche monopolistiche più inique o minacciose, solo quando si snrà. liberata la strada dal ro\•i e dagli sterpi del mo– nopolio, sarà possibile assurgoro a forme più elevate d I lotta o cH conquista. Ma porchò quest'opera di pcrmon.• ziono democratica e di guerra al monopolio non si ri– duca al deratigaote travaglio di Sisifo, necessita che il partito socialista allarghi la propria base e che trovi Il punto d'appoggio in altre classi che uoo siano soltanto quelle dei la\·oratori salariati. 011d'è che ci sembra coutongano molta filosofia le pa– role del vecchio Liebknecbt.: allarya,·e, 110,i nstt-ingere ... e. m. nelle elezioni ruture, polltlcl10 o amm1n11trAtlvo, hanno rlRfo<lornto tutte lo armi arrugginito d.'un tern1,o o hanno (Jf\rlAtO di ablHI In• colmn.ll11lcho <!!,!dono lo ramoso 11uo01ns81 111 lotta, di lnconcllla• bllllll. tra 800lallsmo e democrnzlo, 000., eco. ueotenmonto Il\ trnd1z1ono grnva nnoho aullo epal\o do! più ovo1u~1. RECENTI PUBBLICAZIONI della CRITICA SOCIALE F. MEHRING:Dodici anDI di leggi eccezionali (1878- 1890); storia della reazione in Germania con• tro il partito socialista.; con prora.zione di Claudio 'l'reves. - Un vol. di pag. v111-2S8. . . . L. 3 - (Per gli abbonati alla c,·mca &,cltlle, solo L. 2). f. ENGELS: L'origine della famiglia, della proprietà. privata e dello Stato; traduzione cli P. Marti– ynetti, con introduzione critica di 1!,', JJernsteiu e avvertenze filologiche di F'. 'l'urati. - Uij voi. di pag. XXXYl·244 , . • • • • • • 11 3 - (Per gu abbonati 1\111\ C1·Wca BOCl(lfe, IOie L. 2). SYLVAVIVIANI: La verità sulle spese militari (pa• gioe 48) • • . • • • • 11 - 25 LOSTESSO: Le riforme millt-ui tecniche, I. La marina - 50 LO STESSO: IL L'Esercito. Il reclutamento . ,, I - RERUMSCRIPTOR: La questione meridionale e il fede- ralismo. . . . . . . . . . . . . . . ,, - 25 LOSTESSO: La questione di Napoli (Como si sgomt- norebbero le camorre). . . . . . . . . 11 15 F. TURATI:I Tribunali del lavoro. Un voi. di pag. 96 11 1 - LO STESSO : Il diritto di riunione. - La risposta alla Corona (discorsi alla Camera). - Un voi. cli pagine 128 . . . . . . . . . . . . . 11 - 50 LO STESSO: Il partito soclalista e l'attuale momento politico (3" ed.) colla Risposta ai contraddittori " - 20 LO STESSO: La politica a zig-zag dell'on. Giolitti ,, - 20 LO STESSO: Il partito socialista e le sue pretese tendenze . . . . . . . . . . . . . " - 15 LO STESSO: La politica postale-telegrafica e il per• sonate . . . . . . . . . . . . . . ,, - ~5 LO STESSO: Il bilancio postale e la questione tele• fonica . . . . 11 - 25 LO STESSO: I cimiteri dei vivi (por la riforma car• corarhi) . . - 20 LO STESSO: La fine delle tendenze . . ,, - IO C. TREVES, F. TURATI, I. BONOMI e G. CASSOLA: Le Leghe di resistenze e il partito socialista . " - 20 F. TURATI e CLAUDIOTREVES: Socialismo e Radi· calismoj polemica con li,'rricoDe Marinis . " - 15 OrnsErrF. RmA.MONTl 1 gerente1·espo11sabile. Milano, r, 8 190-Z . Tlpografta Operai (Soo. ooop.), o. Vltt. F.m. 12-11.

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