Critica Sociale - Anno XVII - n. 15 - 1 agosto 1907

226 CR[TICA SOCIALE di quanti hanno, fra noi, cura d'anime e possono esercitare uu'iuflnenza sensibile, ha il dovere di esplicarsi senza oscita112e nè indu~i. Non sempre è ùt1.to agli iudiviùui di " fare la storia ,,. Più che di grnndiosi Coug-ressi, rassegne oziose di forze po– tenziali e accademie di principi geuerali in con– tra~to) ora sarebbe il mornenlo di modesti con– ve~-ni fra dirigenti le organizzazioni e socialisti autorevoli e autorizzati, fra uomini di esperienza e di Javoro, per afflatarsi 1 e concretare il programma ed i metodi, e precisare il còmpito comune del domani immediato, e lanciarlo nella pubblica arena, e svolgerlo e volgarizzarlo e farlo senU;·e. Le manifestazioni anticlericali, le proclamazioni antimilitariste, intese a ridurre il parassitismo belligero o a impedire che si estenda, sono nou disµregevoli strumenti di propaganda generica e possono fornire un utile cemento per accostare a noi uomini e partiti affini, per gettare dei ponti utilissimi nelle lotte future, per disgregare le falangi avversarie mal coalizzate . .Ma t,utto ciò può essere un contorno, un'alone, tutt'al più un tessuto interstiziale, non può essere il nucleo o il midollo dell'azione socialista e dell'azione pro– letaria. Questa dee trovare e proporsi fini speci– fici suoi, verso i quali la energia proletaria e il pensiero socialista possano muovere di conserva, ìntcgrau<losi e potenziandosi a vicenda e quasi fouùendosi iu uuo. Ora la cronaca quotidiana ci porge 1 negli u.scandali neri" e nei persistenti con– flitti del lavoro, due punti saldi di partenza, clne fondamenta secure, per erigervi una duplice azione, proletaria nell'essenza, socialista nelle finalità; l'estensione e la riforma della scuola popolare da nn lato, con tuUe le opere accessorie che han da frn,ucheggiflrla, e la legisla.zione sociale dall'altro, coll'appaunagg·io dei contratti collettivi di lavoro e delle proce<lure arbitrali. L'una azione e l'altra celano nel profondo l'intima virtù della vera lotta ùi classe, tenctenclo a fornire le armi 1 a crescere le energie necessarie per tutte le battaglie ecouomi– che: ma non la ostentano troppo alla superficie, anzi, per più versi, sembrano, e sono realmente, al tempo stesso, opere di civiltà, di progresso ge– neritle, che nessuna classe o ceto, che non si pro– fessi <lecisamente renz_Louo.1'-io, p\1Ò palesemeute a,vversare. D~l.~<uto, l'una e l'altra azione, per l.,..-----\oro-----còmplessitii, per le molteplici attinenze, nella vita locale e nazionale, con i fenomeni e i problemi e gli organismi più svariati, politici, eco– nomici, amministrativi, sono fra le meglio indi– cate per addestrare etl elevare tutte le energie morali del la massa, la vora.tricc, per esercì tare sn di essa. un'inifiuenza pedagogica di prim'ordine. E, dovendo trovaJ'e il mas.simo presidio e corona.mento nella più elevata azioue politica e legislativa, - nell'azione parlameutare - ecco che ne scaturisce la necessità di una più feconda organizzazione del Gruppo parlamentare socialista, in se stesso e nei suoi rapporti coll'Estrema Siuistra 1 e quiudi di ri– solvere il problema dell'indennità ai deputati. Sono tre punti - l'ultimo di più modesta appa– renza, ma tutti di importanza capitale pel movi– mento proletario - questi, cui abbiamo accennato, che ba!:iterebbero, a .seuso nostro, a riempire il periodo che ci separa. dai fuLuri Comizr politici> il cni esito potrebb'essere il premio di cotesta fatica e la garanzia di un nuovo la.voro più arditamente e rapidamente proficuo. Purchè, intanto, non si sperperi il tempo - che vola o non torna - nei brancolamenti e nei teutenuamenti perpetui. Anche un pericolo ci minaccia, contro il quale non saranno mai troppe le nostre cautele. La bo– naccia, in cui siamo entrati, è suaditrice, non soltanto di inerzia, ma di perdoni e di oblii. Alle fiere interne contese di partito tende qua e là a sostituirsi il comodo idillio delle riconciliazioni cortesi. Noi non certo deploreremo il cader deJle ire, l'allargarsi dello spirito di fratellanza e di tol!ernnza, che è riflesso dello spirito critico e che può ridestare operosità ed entusiasmi, vinti già dal disgusto e dalla lassitudine. Ma la bonaccia e l'i– dillio non clevouo sommergere le amare esperienze e ricondurci insensibilmente a ritroso. Sarebbe stolto e settario ostinarci a <ligrignare i denti ecl agitare le pugna contro avversari sfiniti, disillusi o dispersi. Ma non sarà vano ricordare - e ram– mentare agli immemori - quali furono le cause della p"aralisi lunga che ci ha estenuato, del nostro sca<limento come forza uazionale politica. Alla parte nostra, al socialismo evolutivo, o si dica pure riformista se meglio piace, non le pole– miche che acuivano Je ire, e che spesso erauo o fraintese o non intese dalle masse, ma i fatti, ma le esperienze hanno dato la vittoria - più rapida e più decisiva che le polemiche stesse non lascias– sero arguirt'l. Una lenta ma vasta acquiescenza, nn consenso generale quasi involontario, ci si è fatto intorno, è venuto più negli atti che nelle formule, è emerso più dalle cose che dalle parole. Spetta a noi cavarne il maggior frutto, spetta a noi non cedere un palmo del conquistato terreno. Chi ci vorrebbe risospingere agli ibridi amori così dura.– mente scontati, al confusionismo infecondo della vigilia, ci consiglia l'abdicazione e il tradimento. È l'ora degli spiriti coerenti, delle formule nette, delle coscienze sicure. Appuuto perchè è l'ora del– l'azione. Al bando i Soderini ed i Celestini! Oc– chio, nelle nostre rocche, ai cavalli di Troja! LA CRITICA SOCIALE. ILSEGRETO DEL SOCIALISMO REGGIA Con questo articolo di Giovanni Zibordi, il solerte e geniale direttore della Giustizia quotidiana, ini– ziamo una. serie di nuovi studi sul socialismo e sul movimento proletario a Reggio Emilia - del quale, da un altro punto di vista, già. si occupò, nello scorso fascicolo, l'amico Ruini. Il socialismo del Reggiano è il fatto socialistica– mente più importante, più organico e più completo dell'Italia nuova.. Una analisi obiettiva di esso è H contributo più importante che pe.r noi si possa recare, non alle mutabili e transeunti teorie, ma alla pratica delFazione socialista in Italia. E' la ri·velazione pe– dagogicamente più proficua che noi possiamo dare ai compagni di tutte le tendenze e di tutte le scuole. Per molti di essi il socialismo reggiano appar· tiene quasi a. una. specie di mitologia; è tempo che entri nella storia, coll'augurio che questa, davvero, sia maestra alla vita. LA ORITICA. La vittoria, meglio, la rivincita con cui il 14 luglio 1907 il socialismo reggiano cancellava la sconfitta del 26 giugno Hl04,onde strillarono e ::taruazzarono per più mesi tutte le oche del gazzottume conservatore, rende d'attualità qualche cenno sull'organizzazione socialista di Reggio. Un partito e un eserc1to che visse e operò sì da su– scitare inimicizie fierissime, che cadde e risorse nel giro di tre anni e non perdette per gli insuccessi elettorali nè la bussola nè l'energia, deve avere in sè qualche cosa di solido e di vitale, che lo pone di sopra dalle calnuniette dei sindacalisti e dagli ebeti travisamenti e dagli incoscienti dileggi dei forcaioli.

RkJQdWJsaXNoZXIy