Critica Sociale - Anno XVII - n. 15 - 1 agosto 1907

238 CRITICA SOCIALE siano quelle del voto od altre, e sopratutto nel grado con cui i vart metodi di espressione della volontà generale si controllano reciprocamente. Si può sof– frire anche di indigestione di democrazia formale e istituzionale. Tale è il caso dell'[talia appunto. ~.!!]_ocrazia si scava la tomba se u_on ha Ja capacità. di produrre unfL certa aristocrnzi!!.,_natu– raI0, cli rfooififsCerla, di rispettal'ia e di incarica11a dei suoi affal'iJ e dove, come in Tialia, questa capa– citìt è lungi dall'esistere nR.turalmouto nel corpo elettorale, essa. non può che costituirsi gradualmente sotto la disciplina di istituti al'tificiali, che ncutra– lia.iuo gli effdti della ignoranza. 1 della impulsività, della indisciplina 1 del settarismo della nazione. Se il 1-'crassi avesse meditato le opere del i\[acaulay, se avcs:1e letto i capolavori del Bryce e dell'Ostro– gor~ky, l'opuscoletto aureo ciel Miil sulla libertà. e quello meraviglioso del Bagehot sulla Costituzione inglese, soj)l'atutto nelle pagine in cui esamina le co,1dizioni psicologiche del Governo di Gabinetto e del huon funzionamento di un va.sto suffragio, sopra.– tutto la condizione della mutua fiducia. tra elettori ed eletto e dello spirito deferenziale, e avesse cercato di vedere in clte misura queste condizioni esisto110 in Ihdia, si sarebbe persuaso che non è di mam,.ior dcin~~-~rnlle istituz~1~ ha biso Jl~ nrn di maggior capac1"ffi a fa.I' buon uso di quel grado d1 democrnzITç"foi·S"e'già 'SUperiore alle sue forze,Cllè essa già Possiede. - - - L'Italia frn bisogno di un senso più severo del significato della vita i ha bisogno di ritemprarsi allo spirito eth:o di Giuseppe Mazzini. ANGf;J~O CRCSPI. FRA LIBRI E RIVISTE I.l ('QU(Jl'CSSO ùtterua,zio11.ale socialisl(t di Slucca.J:da,, Néi giorni 18 agosto e seguenti sarà convocato in Stoc· carda il settimo Congresso internazionale socialistn. Su questo importante avvenimento scrive alcuno considera– zioni, cbe metto conto riportare, il direttore dei So.zia– listische Mo11atshefte 1 Josef Bfoch. Lo internazionali assisi proletarie di quest'anno {dice il Bloch nella sua Wvisla,che diventa sempre più inte– re'lsante e che è senza dubbio la più cospicua pubbli· c1u.iono interna1.iona!e sul movimento socialistico) do - vrebbero assumere un'importanza maggiore di quella ilei precedenti Cougressi. Forse non si Ya errati affor• mando che i risultali saranno tanto più taugibili quanto minore sarà il numero delle deliberazioni positive cbe imporranno obblighi o vincoli ai singoli partiti nazio– na i. Oo(lO le esperienze che si raccolsero nel periodo di tempo che corre clal 1889 ad oggi, il significato e la portata dei Congre':lsi internazionali dovrebbero essersi resi più chiari e pale.~ielle non all'inizio del movimento. Sopratutto occorrerebbe ormai essere ben compro1<icli que5to, che il Congresso internazionale non può nè deve essere l'organo o l'ente che regola la politica del vari paesi. L'errore, comme1,so acl Amsterdam colla genera– lizzazione della mozione di Dresda, fa d'uopo non sia ri1:etL1to.A questo errore deve for.::1e ascriversi la con– fllsione che ora domina nel partito socialista france-rn; eerto esso ha 1:ontl'ibulto al decadere dell'inflL1e11zapo– litica di quel partito. Se la fissazione di normo generali per Jlattività poli– tica non si inquadra nella cornice di un'1tdunanza in– ternazionale, che naturalmente deve far astrazione dalle s11eciali condi:>:ionidei siugoli paesi, ciò è anzitutto da riferirsi agli impegni pratici che po~sono vincolare i Yarì partiti a intraprendere una qualsiasi aziono su~ terreno positivo. L'unica deliberazione cti questa specie tlnora è rimasta la flisazioue della festa del 1° maggio. Nell'entusiasmo della yigilia 1 01'1"3. venne presa al primo Congresso i11ternftzionl'lle <li Parigi (1889). Allora non ci si rompe\'8 troppo la testa nello studi&re quali fossero i confini dell'attività internazioualo; tutte le coso erano raffigurate come semplici e piane, e al credeva di poter decretare una festa mondiale a data stabilita. Orbene, quest'unica deliberazione positiva. del socialismo inter– nazionale è diventata fonte di fastidi, in parte anche di confusione. Assai presto ai chiarì che è assai facile ap– provare delle mozioni, ma che non ò altrettanto facile far assumere la responsabilità dello consegneoze a co– loro cui spetta tali mozioni tradurre in atto. Quelle Se– zioni dell'lnteruazionale che, come la Socialdemocrazia tedesca, si sentirono ol>hligato ad attener3i serupolosa– mento alla deliberuzione presa, fecero una as:1ai dolo– rosa esperienza; mentre le Sezioni latine mostrarono nell'attuazione più entusiasmo che persoverante forza e poterono perciò sempre a cuor leggero votare por la a 111. rinnovazione. Oggi occorre senza ambagi confessare che il pensiero di una dimostrazione mondiale mediante la sospensione del lavoro 1 cosi come stava dinanzi agli occhi dei congressisti di Parigi, si è nel frattempo ad– dimostrato un'illusione. La portata dimostrativa della. festa del calendimaggio in tanto è venuta. diminuendo e ar.sot– ttgliandosi, in quanto non desta più A.!cuoa paura o alcun timore nei Governi o nelle filo della classe capi– hlistica. Es'la non viene sufficientemente o~sorvata per– cbè possa a.vero un effetto poderoso. Inoltre, che eccih.– :done, che commozione può sollevare una dimostrazione che ritorna regolarmente tutti gli anni, che è fatta con tutte lo cautele po;;sibili o che è inscenata d'intesa con quelli conlro i quali dovrebbe essere indirizzata? Per contro, la festi:1. di maggio, col tempo 1 si è venuta pro– vando come un espediente assai comodo e utile a certe categorie di imprenditori per attraversare i piani stra– tegici dei Sindacati operai, per frustrare convenzioni e p'.lttuizioni di lavoro non troppo ben viste, per annul • lare tariffe sfavorevoli; essa agevola la tattica. volpina dei capitalisti, i quali altrimenti dovrebbero fare i·conti coi fattori imponderabili, ma talvolta decisivi, della pub· blica opinione. Quale sarà la deliberazione del Congresso interna.zio• nale di &toccarda sulla festa di maggio, ancora non è dato conoscere. Sarebbe tuttavia desiderabile si trovasse un modus vivendi il quale facilitasse il còmpito a coloro che stanno a rapo ctelle Leghe di mestiere; sopratutto cessa1,se questa resta di essere quello che troppo di fre– quente è ora: una materia di divergenze e di conflitto tra !I partito socialista e i Sindacati operai, i quali due organismi devono i:iopportare in proposito un diverso peso di responsabilità. Non stabilire obblighi impegnativi, sibbene promuo– vere intese generiche: questo è ciò che precisamente spetta ad un Congresso interaazlonale. Coo la quale affermazione tuttavia non ai intende affatto che le de– liberazioni e mozioni approvate debbano essere sprov– viste di qualsiasi valore pratico. Cho anzi, esse hauoo uo titolo morale molto alto per rendere pregiati servigi ai partiti socialisti delle Yarie nazioni; ciò specialmente là ovo un gruppo ristretto di persone, con la loro azione inconsiderata e colla lorù propaganda balorda, per te quali il partito deve sopportare la responsabilità, rie– scono di danno a tutti gli altri e pregiudica.no l'efficacia del partito stesso. . Sul punto delPordiuo del giorno rittettente il milita– ris1110e l'azione internazionale, il Congresso dovrebbe avere piena. competenza a sconfessare nel modo più aperto la propaganda antimilitaristica come viene fattfi nei J)aesi latini. Alla lunga è uno stato cli cose insop– portabile che un Hervey segga nella. Direzione dol partito socialista francese-; un uomo il cui contegno non solo e-iautora il partito del proprio paese, ma che, per la rinomanza internazionale asslmta, discredita. i principi, i :-entimeuti, la pratico. politica dei partiti socialisti degli nitri paesi. Al partito socialista francese sc\rcbbe reso un servigio qualora esso sl vedes~e costretto dal voto di un Cvngresso internazionale ad agire severamente contro gli eccessivi e gli scervellati; e, per coloro che hauno gli stessi intendimenti di Jlervey e rhe riten– gono costui come un'autorità, un tal YOtoavrebbe forse un effetto refrigerante e temperante. In ogni ca.so ,spetta appunto ad un Congresso internazionale l'accentuare i còmpiti derivanti dall'tlppartenenza ad una data nazione e dimostrare che l'internazionalismo della democrazia i,ocialìsta non aiguiflca negazione del sentimento nazio• nale 1 che piuttosto va messo su di una base più larga dell'attuale. Nella trattazione <lolla 1111e~tione olouialc, il Con-

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