Critica Sociale - Anno XVII - n. 15 - 1 agosto 1907

CRITWA socri1u: 237 tnrla 1 può essere di un ,•alorc inestimabile nel mi– gliorare ~mdunlmcntc gli stessi metodi cli legi~la– ziono. Noi saremmo clispo:sti ad ncconhtro che i Mì– nistcri dclii\ gucrrn, della marina. o degli esteri non siano sottrnt1i al controllo della C,11neranella, scelta dei loro capi 1 se non fosse in Italia troppo viva la tcntleuza n voler dappertutto introdurre vedute di partito o ad opporsi a che certe questioni siano con– ::iidcratc al cli sopra di tutti i partiti. In fnghiltcrra, ad cs. 1 11011 si fa oggetto cli iHtrtito nemmeno hl po– litica dcll'Jndia; in materia navale, militare e di politica cstorn, i due partiti, sal\"O nei particolari, concorchrno. Ove questo accordo 11011 è spontanea– mente possibile tra i partiti, il metodo italiano è il solo po:.isihile. In Li'rancìu 1 ove s'è voluto tentare la via così detta più democratica, si ha l'insubordina• zione cronica. nelle file, non mono che negli ufficiali, l:iÌ dell'esercito che della flotta. Ohe rimedi propone il Perassi a questo stato di cose? ggli accenna al decentrnmonto amministra– tivo; d'accordo ; ma a che effetti po1'terebbe esso nel .\[czzogiorno d'rtalia? l~gli accenna al suffragio universale, e qui ci riferiamo all"altro nostro arti– colo: prima cli allargare con una legge il voto, bi– sogna vedere se non sia meglio procurare che il voto sia meglio usato da coloro che già no hanno il di– ritto, e quali ragioni vi sono per supporre che gli esclusi siano più, sapienti di loro. L 1 A utore accenna pure alla indennità parlamentare. Anche qui noi crediam o che e ssa non alle,,ierebbe, ma. aumenterebbe i mali attua.li (1). Anzitutto essa si rìsolverebl>e in un regalo inutile ai cleputKti ricchi j quanto ai deputati operai o cli classi medie, che guadag1u\nO non meno clell'ammontal'C della detta indennità, essi, ad ogni elezione, si trovereb– bero nel rischio e cli perdere l'inclennifa e di restare disoccu1>ati nelill loro professione. Essi preferiranno restare in questa, e così non ~fftuiranno alla carriera politic,L se non coloro che non sanno riuscire io alcuna professione j per tal modo, il Parlamento, anzichè rnppresentare gli interessi del Paese, rap– presenterebbe, anche più che ora, la sua incapacità e la snn miseria, e servil"cl>be a creare, come in America, una classe sempre piì.1 11u111crosa di politi– cnnti. l'n Francia, ove esiste l'indennità parla.men• tal'C, l'alforismo dei deputati non ò minore che da noi e, sotto certi aspetti, come mostra la crisi dei vi_gnaiuoli, ò anche peggiore. I~ il ,·e(eremlum popolare? Anzitutto, esso non può servire per la elaborazione delle lcg~i e per la creazione della capacità legislaliva. In secondo luogo, tanto in America quanto in lsvizzcrn, si deplorn che esso scn'u. appunto a indebolire il se11so di rcspon– !'ahilità o le sane ambizioni dei legislatori. .No.ipropendiamo proprio, ogni giorno più, verso lo opinioui del Minghetti, del JRcini, sopratutto di 01.\ctano Mosca: 1'rtalia è pm,si~ta troppo rapidtl– mcntc cbti vecchi l'Cgimi di::ipotici all:.t attuille onni– potenza p.1rlarncntarc e dittaturn <li U,lliinctto. L'l– t.alia 1:1ùlfrc, non ,li insuffìcìcnza, ma di eccesso di democrazia istituzionale, in contrasto con as:;enza di :.ihituJini pl"ivat.e e pubbliche di 1Jel(-yoverument. Noi vorremmo che, como negli Stati Uniti e in Oermaniu, il Gabinetto fos~o e~clusiva.mente respon– sabile verso il Capo dello Stato, o, come in Isviz– zcra1 che esso durasse immutato por tutta. una legi– slaturn di durata fissa, in guisa. da porlo al sicuro (') :suport1110 M'vortlro clic facciamo tuUe lè uoslro riservo 11cr ((tH:11taCOiii(' - IUICIIO j)IÌI - J)CI" nitre 01111110111 c~prc~:rn pi(, i\Yi\llU dal no~tro cnrl!ltlmo ('OllilllOl"UÌOl'C. Del l'l'Slu, (jURnlu all'lndc11111ti\ nt de1•utnll, lo stesso Cres1•1, ncll'artlcolu l'l'OUl"tHi 1ocl11UsU luqle,i, 11ullllllc11to In (1uesto medesimo rusclcolo, mtl. che ò cronologlctl.mento posteriore co1nc rattura, mostra di uvcr aunt temi,crnto - dal 11unlo di \'lllll\ 1m1Uco - e di cssor dlSj)OSlo Ml nllbRndonMc la SUI\ nntlou 01ll11tl1. (.\'uta dt/l(J CRITICA). d:1gli intrighi delle ,,ofazioni così dette vol,ticlte o di fiducia, e da limitare l'attivitìt dei deputati alla cliscussio11c, npprovazione o 1·ciezio110dei disegni cli legge. Vorremmo che il Senato fosse costituito di insigni mppresc11tanti sia. doll'inclnstrin, sia elci com– mercio, elci mondo opornio, bancario, agricolo, pedu• gogico, ccc, scelti dalla Corona in numero 1n-opor– ziounlo alla popolazione dolio ,•al'ie regioni, in hasc a listo cli cnndidati presentate dalle autorità locali con npprovnziono delle associazioni d'interessi locali giuridicnmente riconosciute. La Corona agirebbe entro i limiti assegnatile eia.Ila necessità di sem1>li• cemento riempire i vuoti che si fanno nel numero di senatori rappresentante ogni regione in ogni in– teresso. Sup1>onendo che si voglia lasciare la respon– sabilità del Gabinetto Ycrso il Pal'iamonto, il Seuato dovrehhe avere il diritto di sindacare quando una votazione di fiducia. è veramente tnlo da giustificare Ull(L cl'isi. JI Senato, così costituito, potrebbe rimediare a uno dei piì:t ~ravi onori commessi dall' rtalia nuova nel darsi gli attuali ordinamenti : l'esclusione della no– biltà dalla vita politica. 11 Senato diverrebbe la meta delle ambizioni di coloro, in tutto le classi, che aspi– rano alla nrnssima distinzione; esso costituirebbe la nuova aristocrazia della cultura, della capacità 1 della ricchezza, elci lavoro 1 e ad esso non si acceclerebhe che , cndendo servigi pubblici locali, regionali, na• zionali, nei vari rami d'ogni possibile attività. Le morti, lo spostarsi della popolazione e il mutarsi dei Oahinctti e delle Amministrazioni loct1li sarebbern sufficienti a provyedere alla sun pel'Cnno rinnova– zione, indipendentemente tla ogni forma regolare di elezione; e così, a poco a poco. il suo prestigio po– trcl>l>e crescere fino ad essere di surfìciente autorifa per restringere l'onnipotenza delln Camera elettiva e per im1>orre che un certo numero di membri del Oul>inctto ,•enisse scelto nel suo seno. Bisogna pensare che vi sono in tutte le clussi temperamenti e capacità di alto grado e che non di meno non sono fatti per la vita dei comizì, per le campagne elettorali e per accasellarsi in questo o quel partito. B nell'interesse i.li tutti che tali energie uon ,,aclnno perdute pel l'aes o; ora, un Senato di nomina regia, costituito o rinno,•antosi isotto il con– trollo m iuistoriale, sotto il controllo dolio autorità loca.li e delle associazioni d'interessi locali d'og11i genere , provvederebbe egregiamente a questa defi– cienza che è cagionata dalla. idolatria feticistica per il suffragio. Bisogna convincersi d'una cosa: il credo democra– tico, 001110 i più lo concepiscono tuttavia in Italia, fa ncqua da tutte le parti; i fott.i e la critica. si sono inCfrrlcati di sbugiardarlo. 1•1s:::io ò sot·to (JCl' antitesi con antichi regimi, i11cui il voto non esi– steva, e che così condussero molti a vcdoro solo noi voto la fonte dcll'nutol'ilìl legittima. Ora l'esperienza dimostra che il voto è solo uuo. dello vie per cui l'interesso generale si afferma j accanto ad esso, cc ne possono essere e cc no sono molte nitre, e pil1 cc no 1:1ono e pii1 è llìfficile che in alcuna vi siano deg'li i11gorghi. L:\ Yl..!"il fonte dell'autorifa è la dbcussione libera ed essa ciOltanto, nei comizi, nei d11/Js 1 ncllu stampr, <111ot.hlh1111L e periodici•, 11,•lk .\t-sociazioui di mt:t;ti~•rc, nelle cJamerc di co11111101·cio, nei Consigli comunali e provinciali, nel Parlamento. Orn, siccome è indubitato che vi sono valori sociali e voutici elio le ca.mpagne elettorali son portilte a disconosccro o sottovalutare o trascurare, occorre cito est1i possano prevalere per altra via. La democrn.ticiUL delle isti– tuzioni non ò nella IQrO forma, o nel grado i1t cui il voto è in esse fonté di legittima autorifo, ma nel grado con cui esse permettono ad ogni energia so– cialmente utile di produrre i suoi risultati, se– guendo le vie che più sono conformi alla sua natura,

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