Critica Sociale - Anno XVI - n. 16 - 16 agosto 1906

218 CRITICA SOCIALE nzioni 1>os1nr10esplicarsi distinte, non gi:'l che si elidano in germe o, pc~,::io ancora, che diano una risultante. Quc<1la può C'JSt'ro la delizia de' partigiani delle due gambe o llellc duo ali l'immagine per la quale l'amico ~'1od1Jtllani rido ancora dopo due anni; - ma. nel par– tito ò ratta nppo,ta per generare la massima conrusione o perpetuare la crisi presente. u A )lilnno ha 8critLo anche il Turati - il dibattilo fra rlrormisU e f-indacnli-;ti è ~uperato ed esausto ,,; ap, punto, aggiungo lo, 1>erchò hanno srnlta l'opera. loro perretlamf"nte Indipendenti. senza alcun punto di con– tatto. E Il prolclnrlnto 1v;islstòn' disastri provocati dalla Camera. del luoro slndncnli,ta, ammirò l'aiuto prestalo dal hl Federa:fo,ie socialista a' clerico-moderati nello ele– zioni ammlnlstrntivo od n.'clericali in quelle dell'Uma– nitaria, e.... lasclb in asso i rh•oluzionari. R, dovunque questi rimnsoro, corno n. Milano, al.Jbnndonati a sè stes11i, aflògarono misorn.monto nel ridicolo, dopo aver procu– rato da1111\ lrroparniJ\11 nlln cln.11soproIota.ria (I). Om codoro AO no sono accorti o invocano pietosamente aiuto, ,·ogliono toruare alla vita parassitaria di un tempo, unirsi in llllnno a' 1l(ormisti a.bborriti e perpetuamente diffamati, stabilire por tutta Ttalla de' vincoli federativi, come propone Arturo Labrlola, sfiduciato per l'impotenza della sua rrnz!one. Vorremo raro il loro gioco~ Porgere loro un'ultima tavola di 'ìalvezza? Il :\fodigllanl mi rlcorderÌL ch'egli ba parlato di rag– gruppamenti autonomi In base ad alcuni principi e ad un ristretto programma comune. È possibile trovare questo programma? lo non nego che tra' sindacnlisti e noi ci possa essere un'intesa nel campo economico della resistenza, della coopernzlone, ecc.; mn noi parliamo ora del partito so– cialista, o un partito svolgo la sua azione dentro gli organhml ))Oliticl. Qunll J)Ol'!Sono essere i punti di con– tatto tra noi o I slndncnllstl ne 1 Comuni e nel Parlamento? 1,:sslvoglillno dlstruggero questi due st,·umenti della borgliesia, noi voglinmo conquistarli e trasformarli con opcrn pazie11to o niente affatto taumaturgica; essi }JrO· clamnuo un fatuo o rnotaflslco liberismo e noi 1 perretti ornplrlci, non rlfugginmo da un iatervento dei pubblici poteri In ra.voro dot proletariato e delle sue istituzioni economiche; noi vogliamo una legislazione sociale, e<1slno. Por esempio, quale può eòJsere l'atteggiamento dei slndacnli°'ti riguardo al programma di azione pratica Immediata, che Il llodigliani ha rormulato? Le princi– pali riformo ch'egli propugna si riferiscono alla tutela del luoro, alla riforma tributaria, alranticlericali~mo, al suffragio trni\•orsalo. Quanto alla tutela del lnvoro, basterà ricordare con qunnto a<!canlmento I Ni1H1acallsticombattano gli nflci e il Con"lglio del lavoro (crr. SORF.Li Arenir soc. d. sy11d. 1 p. 23) o corno Arturo l.nbriola rln(SLcciasse alla signora Kuli~cloff ed al prof. Hois\-Doria. il loro · 1 paternalismo cristia11o•SOt'lalo .,, cho giungeva fino a voler impetire "ognl atthità. Industriale., alle donne ed ai fanciulli('); (') lo 81('~~0l'Anno uorso, 1n llnl'l, serio di corrli!lOndenzo Al Ttmpo l'd 11\\'A::l1111tSorlnll~l11, 1111rrnt l'0Jl0rtt dolotorln de' a1nd11callstl llo- 1·cntlnl. Fu loro rnllt•n 1111rtlro\11r11 ~11ool11lmcntc111.non rluso1t1 do\ l'lcrnc('IUI ll('llll nlfl..:10111\l'I I\' C'Oll<'Q"IO, O Il\ rovina del\A. Lcgn (\cl gR81ell. ( IU{Ol'lllt, 1•l/',1l11::lo11t, 1,. U'l. ('Ilo In pr!mn edizione: 1mò tlnrsl però che 1wlln llt'COndn gli, 1urnu11clnta C'I Mlano molti ctunblamontl, pcrchè è noto Chll Il l,rtbrlo\A e l}llt'81o gli ra onoro - non si rerum 11011p11rounn •NllmRnl\ In una dclermlnnta opinione. (Co:istatlamo, 11erlealtà, che o>tcsta opinione è mantenuta dal o ,·edes'iO nello assicurazioni sulln vecchiaia, invalidità o simili apJ)ena un mezzo per " liberare la classe ricca 1lalla neceòJqitlL di J)rovvodcre direttamente alle uecessitt\ della indigenza momentanea prodolta dalle crisi di la– ,·oro " ' 1 ). Xon meno inutile per es11i ò la rirorma tributaria, anzi– tutto J)Crchò " sviluppa energie le quali tendono ad eli• dere ogni suo rl~ultato J)ralico ., (' e poi, perchè, come ogni riforma sociale," presup1>0ne e si svolge sulla base del salariato o dolla proprietà capitalistica 11 e quindi non può •· In no,sun modo negare la. sua base 11 ('). Quanto all'antlcloricalismo, chi non conosce il sar– casmo roroco con cui Giorgio Sorel ha perseguitato l'o• pera. parlamentnro del socialisti francesi nella lotta d rerruslsta o antlcongrcgazionistica? {'). Jntorno al suffragio universale i sindacalisti non vanno molto d 1 !lCCOr<lo . .In lt'rnncla gli intellettuali vivono coe– rentomonto r11orl do! movimonto, e gli operai sono asso. lutnmento indifferenti davanti al suffragio elettorale o per lo plì1 ft'llonslonlsti. Invece In Italia il sindacalismo ò opera prlnclpa1monto di quegli intellettuali spostati che sono lll poco simpatici al Sorel; come possono que~tl riuunzlaro allo loro candidature? Percib il suffragio unh•ersale ò l'unica riforma a loro cara: perciò, mentre predicano che la politica deve essere ratta direttamente dalle federazioni di mestiere, essi continuano a rima– nere nel partito soclallsta. Caro llodi{lllani 1 a che si riducono allora i famosi punti di contatto che permetteranno una organizzazione federalo tra noi o I sindacalisti, oltre che tra noi e gli lutegrallstl? Qua,i quMI ml viene Il dubbio che l'arguto amico li\ornese abbia voluto faro una burletta nel formulare le condizioni per la Iscrizione al partito socialista cos1: 11 accettazione delle finalità del sooialismo, del suo me– todo integrnle, del stto programma d'azione imme– <liatn. 1 , ~: chiaro ohe qui quel suo val quanto 11ostro, e cioè il ::\lodlglianl ha l'aria di dire n.i sindacalisti: 11 Ma noi di tutto cuore vi accotunmo; soltanto fateci il piacere di faro i rlrormlstl ! " ~: diciamolo chiarnmonte, allora, senza Pindulgenza scettica del Varnzzanl, ohe l'unica azione veramente so• clalista ò la nostra, che essa, salvo qualche pregiudizio di parole, ò anche quella de' sedicenti integralisti, ma che il sindacalismo rappresenta per noi una de,·iazloue pericolosa del movimento proletario, e può produrre de' disa11trl, che noi ad ogni costo dobbiamo evitare. Fra noi o I ,indacaliRti, nell'az'.one politica, non c'è e non cl può essere nulla di comune, e nessun accordo 1>uòlnteneniro tra noi e loro in periodo elettorale. Io non esiterei anzi ad affermare che, tro,andoci di fronte a un candidato sinreramente sindacalista e ad uno sin– ceramente radicale, noi tradiremmo gli interessi del proletariato votando por il primo. Lnbrlola anello 1H'lh1nuovR edh:loue: Jlflg. ISS. Lfl coSfl era evldcn- 1cment11 1tll\ tro11po f1tlan Jll\rChè egll 1iotesse tro\'ar 111ododi JlCggl0• rRrla con111n1111c. IIRIIIIllOlrlrO (l\111.lllO flllfl Kullscloll'-cho la 1,li, grnn ll1trh, <111\111ropagand1t sua o tlC'lsuo 11on&laro Jloggln 11rcclsn– monlo 8111('On(•oHo nntltollco R nuello del remlnlsmo fllnntro11100 o 11lccolo lJorghoso - cho l'omni1ot1in1.1onc tlcl!n <1011nnhn 11cr con– (llzlono ('Ut1nzlfll{1 lit sun 11nrtec111nzlo110 v!!1'01·osa, 11er l'll.Jlpu11to, 111111 1lttl1·1t/t l1Hlustrlnlo o, In 11011erc,nlln vltn del luvoro sochlle (1·eggnal 11 moutq>r>llo cltll'uomo, Al/t IlomIe tt/1/L<mt, e quasi t11ttl gli nitri scritti tlollf~ nostrn eot111u1gnn,dispersi nel glornall.J ,1 1 O{). cu., Il• 1a,. 11') 011. Clt., p. 1~6. (lj Op. on., p. ISG. (.Vo/11 dt/1(1 Dfrt.zlo11t). (•) Crr. 1poo1a1tneulc L(J nd1i, du mondt a11tlqut 1 Introduzione.

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