Critica Sociale - Anno XVI - n. 16 - 16 agosto 1906

Critica Sociale f'?IVIST /I 0.UIN'DICIN./ILE DEL SOC/./IL/Sltf(J Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia, all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XVI - N. 16 Non si V61ule a, uu,mcl'i tJepm·aU. Milano,16 agosto 1906. Direzione e Amministrazione della Oritfrn chiudono i loro battenti per una settimana. Corrispondenti e committenti siano cortesi di pazientare! SOMMAlxIO Attualità. A/1(1 1·lytUC1dei CQ11gres110:ptl' /Cl t·tt·a ,mlt(J soc1!1U$la (l'l'Of. (\',\l-O>: 1101\'0~11), lt IOfJ{/(Jl'lf() i,nfegnlflslll: (Il (U /(Ì del /Je11e t citi 1!1(1/t I,,\ CHnlCA socu.u:). Couc/11.~Umi dtì. l'illl/Od al ('Qll(/f"t$1'0 U(ui-0110/e soc,tll/1,ta (R. ll!GOJ.A, ~:. LEO!\t;, E. CtC'COTTI, Cl. >:. l!ODIGLIASI. P,i· l'o,·vo111::::ozlone dd J)(O'/itu {Prof. G. ,\, ASDRn:t.1.11. Studi soclolog,oi. IJ,JJ):J<'l,111111 r1m1l (li- ltQi..1l<r.:lo11t a11tima/111·lca (Prof. t:. llt:11 r .uu: 1.1.1 .. li pv<>bltm(I <ltll« <ll11ou111m:l.<>11e 1,1 /11QMl/trn1 su<>ullo ut. Btmli pJ1ì 1·ect111i (DoU. ANOELO c,u:.sl'I). li ,11trll(QIO /(Ileo (Prof. EMll.10 !!IOHS~:Ll,li. li /alo pslc<>loglco dtl socl(11'11mo: "'· I bisogni (ld/11 clr1set c,pe1"<1ia (OOt!, CARLO PETROCCHI). FilosoOa, letteratura e va rletà. f,t ldtlllltlÌ gi1u·tdicllt lltllll fll<>IIO/lll positit•a dtl du·,tto (Dott .• \:SOELO Cn►:-.p1. Jfut11/i Jmbblic(l:::''O"i. della Crltl,:J\ Soclale. ALLA VIGILIA DELCONGRESSO Per la vern uniti, socialis1a. ( 1 li.i duole per gli amici Varazzani e Modigli1mi, ma. io non ho mai intesa la opportunità prutica del loro (i:derazionismo. lo comprendo benissimo come Arturo Lnbrioht pro• pug-ni una simile soluzione del nostro complicato problema. delle "tendenze ,,. Egli capisc<' che ormai, venuta meno quella. combatti\'i[à contro il riformismu in cui s'estrinsecrwa tutt,1 la magnificata anima ri– Y0luzionnria delle folle, la conce1.ione teorica di que– sto suo rivoluzionarismo è andata. mano mano esu– lando, aolital'ia e negletbt 1 nei libri, il che vuol dire, in rtalin, nella più oscurn dell~ tombe. Perciò, quanto più il sindacalismo rivoluzionario ha perduto ter– reno, tanto più è cresciuta in lui, suo padre spiri– tuale, la preoccupazione di salvarne almeno, per tempi migliori, il bozzolo e il germe. E così Arturo Lahriola. e il suo gruppo, che erano unitari al Con– gresso di Bologna dove si illudevano di potere, da. (') Pur nnollzzo.ndo più lungc, KOtlonitri nspettl o <'On altro tono, le Incertezze o le lndotormlnoto1,zo dell'l\ttegglRmerlto 1ntegrallsra., C0llSClltlRlll0 pcrretl1rn1cnte nelle V('dute dottrllll\11 0 taltlohc di QllCSto nrtlc0I0 dOI nostro uonoml. E ncmmre vediamo roseo come lui elrcn le pretese discordie del 01u111,o riformista. In fondo, la propensione tedernllsta attribuita erro11(•1un~uto al \'uraz:uwl e al Modigliani - e da qualcuno anelre n noi - non è luvece ohe l'avverllto IJlsogno di quel" mnu-glore snodameuto <' Sdop11lnmr11todl organismi" che mn• metto u1iressamento 10 11te~so llonoml. (Nota dttW CIIITJC.\). frazione della maggioranza, diventare, dopo poco, mag-g-ioranza effettiva, oggi, considerato il rapido dis• solH•ri;i delle loro speranze, reclamano, più modesti, di essere riconosciuti ufficialmente corno frazione au• l.ononrn entro il Partito. In sostanza il ragionamento di molti sindacalisti ù il seguente: Poichè noi corriamo gr1l\'C rischio di vedere, se non lo nostre persone, certo le nostre idee, sconfetsate apertamente dal prossimo Congresso, Jl('lhLl:ìtessa maniera con cui il nostro precursore Othlvio Dinale è stato dichiarato fuori della diret– tiva. del Partito eia Gregorio Agnini; - così è mi– glior tattica chiedere che la questiono delle tendenze non siil risoluta affo,tto dalle assiso del Partito, ma sia lasciato a ciascuna tendenza cli costituire entro il Partito il suo organismo stabile, per movere, con quello e oltre le chiostre cli quello, alla conquista della maggioranza. Libertà per tutte le tendenze e lihera concorrenza per tutte le orgauizzazioni " ten• denziali ,,. Ora ripeto - cho. questo atteggiamento con- ,•eng-n ai sindacalisti rivoluziouarl, o, per essere pilt esatti, a quelli che, come il Labriola e il Leone, confidano nella virtì1 intellettuale della loro propa– g-andu.e non si camuffano per l'occasione da sem– plici intransigenti unitari, io capisco benissimo. Ma non ,·edo l'opportunità e la convenienza che il cosi– detto socialismo riformista debba proprio fare il g-iuoco dei suoi avversari di ieri e convenire in una formula, che vorrebbe dire cittadiirnuzn per tutte le concezioni e per tutti i metodi socialisti, dalla pru– dente e accorta azione parlamentare alla più esclu– si\•a e sban1zzina azione diretta. E non vedo questa convenienza oggi, che l'ala no– stnt - già battuta n Bologna - può, se vuole, prendersi la propria rivineita. A Bologna l'ala de– tilrn e il centro destro - Bissolati e l\[orgari, per sintetizzare, nei due firmntitri. dei due ordini del giorno, le due correnti d'idee battute - vennero vinti dalla coalii'ione rlei ferria11i<·oisind·tcalisti. Ma oggi questa coalizione, già vittoriosa. non esiste pili: si ò sfasciata per vin. per le contraddizioni che recava nel l)l'Oprio seno. 1 1: - fatto ancora pii1 sintomatico - :F'erri è, quattro mesi fa, berirng-lio dei sincltlCalii:iti per lo sresso " l'Cato ., commesso eia noi, cioè per l'appoggio dato, in una delicata. ora politica, nel un :Ministero borgllcsej talchò la difesa sua e del Gruppo parla– mentare è stilata d'accordo d,~ tre uomini: Ferri, 'l'urnti e )[orgari. Ora, questa azione di difesa del complesso metodo socialista contro le deviazioni e le unilateralità del sindacalismo rirnluzionario - di– fesa che potè accomunare le tre sottocorrenti del socialismo democrntico - dovrà esscl'C interrotta per cagion nostra, e por la casalleresca generosità di lnscictrc che la. concezione sindacalista mantengn, con Porg1t11izzazionefederale, diritto di citradinanz:t nel Partito? ln ,·erità questa ciwalleria è troppo don– chisciottesca per adattarsi all'etica un po' utilitaria (non è di questo che siamo accusau·n del riformismo sorialista. Ma, u 1m1·tequeste considerazioni di opportunità

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